Il 1983 è un anno che non si dimenticherà più. Hildebrando Reyes, attuale vice direttore dell’aeroporto internazionale “A.C. Sandino” di Managua, era in Unione Sovietica per studiare. Erano i suoi ideali nella rivoluzione sandinista quello che gli permise di sfidare una temperatura che arrivò a meno 50 gradi. Una cosa impensabile per un uomo che fino a un anno prima aveva sempre vissuto in un paese dove non si scende mai sotto i venti gradi.
Hildebrando, dall’82 all’86, fu mandato a studiare in Unione Sovietica, dall’esercito sandinista perché prendesse un brevetto da pilota. C’era un bisogno enorme di uomini così, perché il Nicaragua era messo sotto assedio da una delle guerre più schifose della storia. La Contra attaccava dal vicino Honduras uccidendo senza pietà chiunque incontrasse. Pilotare un elicottero era così un elemento di grande importanza e valore.
“Volavo soprattutto sulla zona atlantica dove erano più forti gli scontri”. Da allora ne è passato di tempo e il paese è tra i più tranquilli e con uno dei governi più stabili.
Hildebrando non fa mistero della sua fedeltà a Daniel Ortega e allo Stato del suo paese.
“Sono rimasto nell’esercito per quindici anni, poi ho fatto il pilota presidenziale per Daniel, e da sette anni sono vice direttore dell’aeroporto di Managua”.
C’è fierezza nel suo sguardo, ma anche un amore profondo per il suo paese. “Oggi viviamo in pace e guardiamo tutti insieme a come cambiare e migliorare ancora la vita del popolo. Dobbiamo sconfiggere la povertà e dare un lavoro a tutti”.
Reyes segue tutto il tour e domani, da semplice accompagnatore, farà vedere sul campo le sua abilità, perché uno degli elicotteri sarà guidato da lui.
L’incontro, durante il primo giorno del tour, è anche l’occasione per fare il punto sull’attività turistica e sulle reali prospettive di sviluppo.
“Negli ultimi anni – spiega Reyes – il turismo in Nicaragua ha avuto un incremento del 10%, mentre l’aeroporto è cresciuto del 5%. Nel 2011 hanno volato 1.500.000 di persone con un incremento di circa 500mila unità, di cui il 75% dal Nord America, Canada e Sud America. Il resto è prevalentemente europeo”.
Il Governo sta facendo un grande sforzo per migliorare la ricezione turistica e in questo quadro si capisce meglio il perché anche di questo tour con venti italiani. “L’arrivo di un volo diretto come quello di Blue Panorama si stima che possa far crescere del 3% le presenze turistiche. Per ora non c’è nessuna rotta diretta dall’Europa. L’ultima a effettuare il servizio fu Iberia, ma questo risale a sei anni fa, e ora la Blue Panorama è la prima in assoluto a tornare a Managua”.
Hildebrando è sicuro della possibilità di crescita e snocciola dati su dati. “La nostra capacità massima di voli è di cinque mila passeggeri al giorno e per ora volano 1.700, ma stiamo crescendo. American Airlines ha tre voli al giorno, Copa otto e manteniamo l’incremento che abbiamo avuto nel 2011. Inoltre, l’aeroporto è aperto 24 ore su 24 ed è considerato lo scalo di emergenza del Centro America. Si sta studiando anche la possibilità di allungare la pista di 800 metri. Un boing oggi 747 può già atterrare, ma non decollare”.
Un altro argomento caldo è quello di rifondare una compagnia nazionale. “Negli anni Novanta venne chiusa Nica, la compagnia di bandiera, e ora questo ruolo lo prenderà Nicaragua airways che avrà un carattere regionale. Settimana prossima ci saranno diversi incontri in Europa per gli accordi con Blue Panorama. Attualmente in Nicaragua i voli interni sono garantiti da La Costena che è una compagnia privata nata nel 1992. Vogliamo avviare la nostra compagnia anche per non lasciare il monopolio a un privato”.