La plancia lascia la laguna per entrare nei canali in mezzo alla giungla. Si sente solo il rumore del motore e quando ci fermiamo solo il vento e la musica che fanno gli uccelli. In questa foresta, la più grande di tutto il Centroamerica ce ne sono oltre 250 specie stanziali e diventano 450 nei periodi delle migrazioni. La “Reserva biologica Indio Maiz” è davvero impressionante per una vegetazione rigogliosa e di una varietà incredibile di alberi e piante. Lungo il rio, oltre a un coccodrillo che ci guarda sospettoso, incontriamo solo poche case e due punti presidiati dall’esercito perché siamo vicinissimi alla frontiera con il Costarica.
Rosendo guida la plancia con sicurezza e si destreggia nei punti più stretti. È indio e vive vicino all’hotel. A San Juan del Nicaragua ci sono circa duemila residenti e oltre a loro non ci sono altre comunità, ma solo poche case sparse.
Il tour dura circa tre ore fino ad arrivare poi al delta del Rio San Juan dove il fiume si incontra con l’oceano Atlantico.
Basterebbe questo posto per scegliere di venire in Nicaragua. Spazi incontaminati di biosfera che permettono di conoscere aspetti naturali di grande fascino.
C’è la consapevolezza dell’importanza di preservare un simile patrimonio e quindi non si pensa a un turismo di massa, che non avrebbe nemmeno la possibilità di essere accolto. L’hotel e la nuova pista aprono opportunità contenute proprio a chi vuole scoprire luoghi ancora incontaminati e che si cerca di collegare al resto del paese. Finora l’unico modo era percorre il rio San Juan fino a San Carlos. Otto dieci ore di navigazione nel periodo con molta acqua nel fiume, altrimenti i tempi si allungano di altre cinque ore.