INTERVISTA A LUISA ONETO, STASERA IN SCENA CON I SIMPLE ENSEMBLE

Scambio di battute con Luisa Oneto, in scena stasera sulla terrazza sopra il Mosè con una lettura di testi inediti di Paul Claudel. Ad accompagnarla l’ottetto vocale dei giovani, ma promettenti Simple Ensemble. Oltre alla magica scenografia del Sacro Monte, elementi stilizzati e simbolici renderanno ancor più evocativo lo spettacolo!

COME è NATO LO SPETTACOLO?

Lo spettacolo è nato perché io fin da giovanissima ho sempre amato e studiato Claudel. Credo che per questo Andrea si sia come fidato di questa mia passione per Claudel con la premura di omaggiare questa traduzione molto felice del vescovo Maggiolini.

COME SARà STRUTTURATO LO SPETTACOLO?

Avendo ricevuto il testo integrale di queste Opere poetiche. Antologia di testi religiosi tradotti da Mons. Alessandro Maggiolini, io me lo sono fatto come mio, me lo sono letto tutto, conoscendo molto bene Claudel e amandolo molto, ma non potendolo fare tutto integrale, ho cercato  di estrapolare i capitoli, i paragrafi che secondo me potevano essere più significativi per la storia di Claudel, per una conversione, ma anche per la mia storia e la mia conversione, il mio approccio con il Padre Eterno e con l’Altissimo.

TEMATICA DELLA CONVERSIONE DUNQUE?

Sono partita dalla conversione per vedere come un uomo che si innamora di Dio si pone davanti a questo amore che ha incontrato e riscoperto. Allora, io faccio mia questa conversione, che dev’essere la sintesi di un innamoramento verso l’Altissimo, quindi ho stralciato, ho preso tutti i passi, i punti, le pagine più significative all’amore al Mistero di Dio.

NON SARANNO SOLO LETTURE, CI SARà ANCHE L’OTTETTO VOCALE DEI SIMPLE ENSEMBLE.

Ci siamo poi trovati io e il maestro Davide Fior a cui ho proposto i testi significativi che avevo scelto. Dato che si riferiscono all’ amore all’Assoluto, sono legati al mistero della Chiesa e della fede e per cui ci sono tutti i passaggi della nostra fede che si legano alla musica sacra e che questa ha valorizzato. Il maestro, con grandissima sensibilità, bravura e cultura musicale è riuscito ad approfondire il discorso verbale con quello della poesia musicale, del canto.

QUINDI SOLO LETTURA DI TESTI E MUSICA?

Io non mi limiterò a fare soltanto una lettura,ma, come regista, la mia sarà anche una mise en space, come diceva Claudel. Userò degli espedienti dell’arte scenica, ci sarà una minima scenografia, una stilizzazione con degli elementi che richiamano proprio i valori cristiani: la mia veste in rosso e bianco rappresenterà la carità e la fede e poi ci saranno il fulcro del tabernacolo e la Madonna -la cosa bella è che questa Madonna sarà quella di Notre Dame di Parigi, luogo dove si è convertito Claudel. Questi elementi sono i passaggi che sono della fede, la cosa incredibile è che anche per Maggiolini, mi è stato detto, erano questi i punti fissi, la carità e la fede. La fede: lui diceva che anche negli ultimi attimi della sua vita voleva avere questo sguardo verso il tabernacolo. Io mi dicevo, “ecco, ho scelto questi elementi di mio” e invece sono stata illuminata da qualcuno dal cielo perché non sapevo di queste cose così intime sue. La ricerca mia per questo spettacolo è stata quella di poter immortalare questi simboli così preziosi che rimandano non solo a Claudel, ma anche al traduttore che se li è fatti suoi nella sua vita e questa credo sia un’ispirazione che ho avuto dal cielo.

LEI HA ASSISTITO COME SPETTATRICE ANCHE AD ALCUNE SERATE DI QUESTA PRIMA STAGIONE, COSA NE PENSA?

Pur non essendo varesina amo molto questa terra che mi ha ospitato da quando sono piccola, quindi questi posti così belli, così sacri sono da valorizzare. Niente di meglio del teatro può fare questo, anche perché il teatro sacro è tale in quanto eleva l’uomo a gloria di Dio, l’uomo è la gloria di Dio vivente. Quindi, con un ambito così che già è strutturato per questo, se l’uomo riesce anche con i suoi mezzi espressivi a raccontarlo agli altri, a renderlo più comunicativo è perfetto. Questa espressione verso l’alto, verso Dio, non soltanto con l’arte figurativa e architettonica di queste cappelle meravigliose, si può anche commentarla insieme con questi altri mezzi che sono quelli della parola e della musica. Secondo me è un’iniziativa felicissima, indovinata e valida.

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