Grande risposta di pubblico per la seconda serata della rassegna Tra sacro e Sacromonte, che sulla Terrazza del Mosè ha portato in scena lo spettacolo di Giovanni Scifoni nel quale si mescola fede, scetticismo, ironia,
Per ognuna de “Le ultime sette parole di Cristo”, titolo del testo scritto e interpretato ieri sera da Giovanni Scifoni al Sacro Monte di Varese per il secondo appuntamento con il festival Tra sacro e Sacromonte, sul palco sono saliti diversi personaggi. Tanto che, alla fine dello spettacolo, non si contano le tante e diverse interpretazioni dell’eclettico e brillante attore di origini romane che, uno dopo l’altro, snocciola le figure di credenti ferventi e dogmatici, disillusi cronici, ecc. Un arcobaleno di personaggi nel quale, chi prima e chi poi, seduto nello splendido anfiteatro naturale del Sacro Monte, in qualche modo si è ritrovato. Il filo rosso della rappresentazione, appunto, sono state le ultime frasi pronunciate dal Signore già crocifisso, frasi di speranza assoluta, ma che, a volte, si prestano a confuse reinterpretazioni contemporanee.
Il “cialtrone” Scifoni, moderna trasposizione dell’antico giullare, sul palco del Sacro Monte si è mosso tra piccoli intermezzi musicali e interazioni scherzose col pubblico.
Vincitore de I Teatri del Sacro di Federgat, lo spettacolo è approdato anche nella città giardino, dopo le oltre 60 repliche alla Cappella Orsini a Roma. Domande che restano aperte per far riflettere il pubblico, che troppo spesso, a detta dello stesso autore, è troppo preso dai problemi quotidiani per pensare ai temi importanti della fede e della morte.
La convincente performance di Giovanni Scifoni è stata salutata con un lungo applauso al termine del suo spettacolo al Sacro Monte, a dimostrazione del gradimento del pubblico per un testo di fortissima attualità e che si riesce a toccare le corde profonde di ognuno dei presenti.
L’appuntamento si rinnova per il prossimo spettacolo della rassegna previsto per giovedì 12 luglio alle 21, sempre sulla terrazza del Mosè al Sacro Monte di Varese, con il testo di Mario Luzi e Giovanni Testori “Il figlio, la madre”, interpretato da Sandro Lombardi.