Rossana Girotto, nel paese dove “il cielo non è ad altezza occhi”

Vi siete mai chiesti com’è davvero il Canada? Un paese così lontano, quasi idealizzato, come un paradiso naturale in cui il verde domina sulle città? Ce lo ha descritto alla perfezione Rossana Girotto nei suoi scatti realizzati nella settimana dal 14 al 20 marzo 2016.
Tra tradizioni, costumi, paesaggi mozzafiato, curiosità, persone e modi di pensare così diversi da noi, ci siamo immersi in un viaggio oltreoceano vissuto con gli occhi di una varesotta, venendone risucchiati e restandone innamorati.

1.  Descrivi in poche righe chi sei

Gestisco un negozio a Sesto Calende insieme a mio marito, ma sono principalmente una scrittrice e una giornalista. Da sempre mi occupo di Cultura, e da tre anni conduco il programma “Leggiamoci di Torno” su www.neverwasradio.it” ogni martedì sera.

2.  Come è stata la tua esperienza con l’account di VareseNews?

Sicuramente positiva, seguo e apprezzo VareseNews da sempre e trovo che sia uno sguardo importante su Varese e la sua provincia – capace anche di andare oltre i nostri confini – e sempre attento a nuovi modi di comunicare. Personalmente è stato un altro modo – un nuovo modo –  di frequentare il mondo del giornalismo, che amo molto.

3.  Cosa pensi di Instagram come mezzo di comunicazione?

Mi piace molto, anche se non lo utilizzo come vorrei perché il mio smartphone è vecchiotto e quindi poco performante in questo senso. Amo molto affiancare immagini alle mie parole, lo faccio da sempre anche nella mia attività di scrittrice e penso che Instagram sia perfetto per il presente che viviamo. Le foto, le immagini, parlano un linguaggio universale. Mi auguro che venga utilizzato sempre di più soprattutto in ambito sociale.

4.  Cosa ti piace raccontare?

Mi piace raccontare piccole storie, che magari partono da situazioni quotidiane di gente comune e diventano ben presto esperienze straordinarie. Sottolineare lo straordinario che abita nell’ordinario. Cambiare di poco il punto di vista può trasformare la visione che abbiamo davanti. Chi può farlo meglio di una foto?

5.  Cosa significa gestire un account Instagram per una testata giornalistica e cosa pensi del progetto Convaresenews?

Ritornando alla risposta precedente, questo progetto ha permesso di condividere esperienze e punti di vista diversi. Il fatto che i “reporter” raccontassero esperienze di vita personali portandole sul piano dell’informazione e del giornalismo pur non perdendo i tratti intimi (perfino poetici in alcuni casi) ha sicuramente allargato la visione di ciò che c’è intorno a noi. Tra l’altro vorrei far notare che tutti gli instagrammers di Convaresenews hanno raccontato storie e luoghi con grande passione e positività. Nessuno ha vissuto questa opportunità per mostrare brutture o instillare polemiche. Il progetto ha mostrato luoghi ed esperienze vicine e lontane dando un messaggio di bellezza e speranza per il futuro, senza perdere di obiettività.

6.  Cosa ti ha lasciato questa esperienza?

La voglia di ripeterla. O magari di creare delle foto-storie, ricreando quel messaggio positivo di cui parlavo prima.

7.  Qual è l’opinione che i Canadesi hanno degli Italiani e dell’Italia?

Da quanto ho potuto “sentire”, i canadesi che non hanno origini italiane pensano all’Italia come al Paese delle cose belle, dal clima caldo alle città d’arte. Un viaggio in Italia fa parte della lista dei desideri di un canadese, e sono molto affascinati anche dalla nostra lingua (e dal cibo). Esperienza diretta: mia sorella che appunto vive là, tiene corsi di italiano per adulti che si preparano a una vacanza qui. Quelli di origine italiana sono un po’ più disincantati, soprattutto gli anziani, che seguono la politica e vedono un Paese governato in modo confuso, pieno di burocrazia e lentezza, con esponenti un po’ ridicoli…

I giovani, gli italiani di seconda generazione, invece stanno idealizzando il nostro Paese. Molti di loro sono partiti convinti di arrivare in un Paese pieno di paesini antichi sul mare, o città d’arte, dove vivere bene con un lavoro semplice (giardinieri e/o insegnanti di lingua) e si sono scontrati con la realtà: prezzi e affitti delle case alti, lavoro che non c’è o che quando si trova non viene pagato… sono tornati in Canada scornati e scandalizzati.

La cosa divertente è la questione del clima. L’Italia è vista come il paese del sole, e probabilmente è difficile per loro capire che la minuscola penisola (rispetto al Canada…) può presentare differenze climatiche. Il clima varesotto è molto molto simile a quello della British Columbia, ma faticavo a farmi credere quando alla domanda “che tempo fa in Italia adesso? Fa caldo vero?” rispondevo “è uguale a qui, piove…”

8.  Cosa ti ha colpito di più del Canada?

Sono stata in British Columbia, nell’ovest del Canada. Seguendo mia sorella e la sua famiglia, che ora sono cittadini canadesi, prima a Vancouver città, poi sull’isola, a Campbell River. Naturalmente la cosa che colpisce è la Natura. Le foreste, gli alberi altissimi. Quando torno qui mi stupisco di vedere il cielo ad altezza occhi, non so se mi spiego… La presenza degli animali selvatici. L’oceano, e la grande presenza dell’acqua: fiumi, laghi, cascate, torrenti. L’ambiente naturale è una risorsa, soprattutto turistica, valorizzata ma non sfruttata. E poi la gente, il modo di ragionare e di considerare le cose. Spesso così semplice e senza sfumature da sembrare irreale, ingenuo, per noi che siamo abituati a cercare sempre la spigolatura, la dietrologia, l’ombra della fregatura. Una correttezza di pensiero e di intenti che si riflette nel sociale e nella politica. Certi atteggiamenti e situazioni che noi leggiamo sui giornali e vediamo in TV quotidianamente, per i canadesi sono impensabili.

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