Il nome nuovo di sviluppo è sobrietà

Molti dicono che viviamo e siamo vissuti al di sopra delle nostre possibilità per anni e decenni, a dispetto della maggior parte dell’umanità che viveva ai livelli della sopravvivenza. Questi giorni terribili. da un punto di vista economico e finanziario, sembrano far giustizia e mettere un po’ tutti i Paesi allo stesso livello.

E’ una scelta obbligata dalle condizioni imposte dagli speculatori? Meglio convinversi che l’obiettivo delle singole persone – ma anche degli Stati – sia il vivere nella sobrietà, qualunque sia la condizione ambientale.

Scendendo al pratico, si tratta di avere un progetto di vita (e quindi di educare le nuove generazioni in questo senso) nel quale, quello che conta è conoscere e conoscersi. Curricula scolastici fino all’università e oltre, viaggi per l’apprendimento linguistico o di conoscenza culturale, esperienze locali o esotiche saranno da compiersi solamente come scelta coerente con le proprie crescita e competenze professionali. Troppo spesso viaggi ed esperienze all’estero si riducono ad una specie di safari, con l’unico effetto di aver demolito qualche vivente. Una relazione sobria con la natura ambientale (flora e fauna) ci farà assaporare meglio il vivere umano.

Si tratta di regredire a condizioni agresti? Se questo dà maggiore consapevolezza e fa trovare il  tempo per meglio discernere progetti di vita, diciamo: “Ben tornata” anche alla pastorizia tradizionale!

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