C’è più gusto nella sobrietà

Insistiamo nel considerare, come un indispensabile elemento di reazione al momento attuale – assai ansiogeno – il ritornare ad un rapporto essenziale tra persona e persona, tra persona e natura… E questo lo chiamiamo ancora “sobrietà”.

Una persona sobria ha i propri sensi molto più affinati nel percepire odori, sapori, immagini e sensazioni in genere.

Involontariamente questa crisi – ormai troppo prolungata  – può portarci questo beneficio: la capacità di relazioni essenziali e di scelte al minor costo umano e tecnologico. Questo atteggiamento, tuttavia, non si può trasmettere per puro contagio. Chi, in qualche modo, ha sperimentato, seppur parecchi decenni fa, questo tipo di relazione in rapporto al vestire, al far vacanza, al viaggiare… e qualche volta – forse – ne ha avuto anche nostalgia, potrà ritornare a questa “sobrietà” senza troppi traumi. Chi invece ha ereditato una situazione di sovrabbondanza avrà qualche difficoltà  quando sentirà che il proprio scegliere comporta qualche rinuncia.

Questo periodo di ferie può essere il contesto migliore per ripensare ai nostri rapporti. Ascoltare, nel silenzio. Riposare, appartandoci. Leggere, pensando. Nutrirsi, assaporando. Guardare, contemplando. Respirare, annusando. 

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