Da oggi il Centro Gulliver di Varese ha una nuova Comunità per il recupero e la cura delle persone con problemi di dipendenza, aumentando così il numero di comunità accreditate per l’area dipendenze, che sale a quota sette. Settimana scorsa, infatti, è stato formalmente perfezionato il rapporto di collaborazione con l’ASL di Varese, per quanto riguarda la Comunità Terapeutica “La Collina”, l’ultima nata in casa Gulliver. Di fatto è attiva dallo scorso ottobre, è stata ufficialmente autorizzata nel corso del mese di dicembre 2009 e dallo scorso 19 luglio è accreditata presso la Regione Lombardia, essendo ufficialmente iscritta negli elenchi delle strutture riconosciute.
Si tratta di una Comunità Terapeutica residenziale di 15 posti letto, specialistica per il trattamento di soggetti in comorbilità psichiatrica.
Ma quali sono i motivi per cui il Centro Gulliver ha deciso di avviare una nuova Comunità?
Innanzitutto si è allungata la lista d’attesa, anche in seguito al cambiamento del fenomeno dipendenza da sostanze psicotrope attive. Oggi, il tossicodipendente non è più il consumatore di eroina, ma è una persona che fa uso di sostanze chimiche che, nella maggioranza dei casi, lasciano segni profondi a livello di conseguenze psichiatriche. Il Gulliver, con questa Comunità, intende dunque rispondere a un sempre più forte bisogno presente sul territorio, lavorando in stretta connessione con le realtà del pubblico e del privato sociale che si occupano di dipendenze e psichiatria.
Da sempre il Centro varesino crede che la via dell’integrazione con i servizi pubblici che si prendono cura della salute del cittadino e la realizzazione di progetti con gli enti locali sia la scelta più idonea per contribuire a tessere quel “sistema a rete” che rappresenta il metodo più accreditato di protezione sociale, soprattutto delle persone più svantaggiate.
“La Collina” si pone come realtà particolarmente attenta a riattivare e sostenere le risorse personali degli utenti, in vista di una riabilitazione e di un “accompagnamento protetto”, verso un graduale reinserimento nel mondo “normale”. Da questo punto di vista, la Comunità nasce nell’ottica di una stretta sinergia con i servizi già operanti nel Gulliver, preposti all’accompagnamento verso il mondo del lavoro (in particolare il Servizio al Lavoro, che vede il Centro Gulliver Ente accreditato dalla Regione Lombardia per operare nel campo dell’Orientamento e dei Servizi finalizzati all’inserimento lavorativo; il Progetto Demetra, programma sperimentale innovativo di orientamento e formazione all’inserimento lavorativo, sociale e abitativo, destinato a pazienti psichiatrici; la Cooperativa Sociale Homo Faber, una cooperativa sociale di tipo B nata nel corso del 2008, il cui scopo è quello di inserire, dal punto di vista lavorativo, delle persone svantaggiate attraverso lo svolgimento di diverse attività).
Ogni utente ha un progetto individuale personalizzato, che viene steso da un’équipe multidisciplinare, composta da medico psichiatra, psicologi, educatori ed operatori di comunità.
La giornata è strutturata in attività lavorative e ricreative quotidiane attraverso i settori cucina, lavanderia, agricolo e i laboratori di creatività ed espressività, funzionali all’organizzazione del tempo e dello spazio, unitamente a gruppi terapeutici educativi e colloqui con gli operatori e il medico-psichiatra. Inoltre vengono proposte attività culturali, formative e sportive: nel mese di giugno il Centro Gulliver, con la comunità “La Collina”, ha partecipato “con successo” (si è classificata al primo posto!) alla 6° edizione di “Lasciateci scalciare…in pace”, il Campionato di Calcio a 5 tra le Comunità Terapeutiche Residenziali della provincia di Varese, organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale di Varese, in collaborazione con la UISP (Unione Italiana Sport per Tutti).
Ulteriore punto caratterizzante della metodologia e della proposta riabilitativa del Centro Gulliver è il coinvolgimento e la partecipazione attiva e costante delle famiglie e delle figure significative di riferimento nel cammino rieducativo e terapeutico degli ospiti coinvolti in percorsi di Comunità (in gergo si tratta del Servizio “CFP” – Coinvolgimento Familiare Parallelo). La famiglia ha infatti un ruolo primario nel predisporre e attivare ogni intervento di natura educativa o rieducativa: i familiari sono a pieno titolo dei “partners terapeutici”, diventando “consapevoli risorse”, dopo essere stati “inconsapevoli complici”.
La Comunità “La Collina” è frutto di una progettualità più ampia che caratterizza il Centro Gulliver nella sua complessità, sempre in evoluzione e alla ricerca di un costante miglioramento della propria capacità di risposta all’evoluzione dei nuovi bisogni.
- Siamo qui perché non c’è alcun rifugio dove nasconderci da noi stessi. Fino a quando una persona non confronta se stessa negli occhi e nei cuori degli altri, scappa. Fino a quando non permette loro di condividere i suoi segreti, non ha scampo da essi. Timorosa di essere conosciuta non può conoscere se stessa né gli altri: sarà sola. Dove altro se non nei nostri punti comuni possiamo trovare un tale specchio? Qui, insieme, una persona può, alla fine, manifestarsi chiaramente a se stessa, non come il gigante dei suoi sogni né il nano delle sue paure, ma come un uomo parte di un tutto con il suo contributo da offrire. In questo terreno noi possiamo mettere radici e crescere, non più soli, come nella morte, ma vivi a noi stessi e agli altri.
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