Danimarca, atto secondo

Qui in Danimarca tutto mi sembra così strano a volte, soprattutto all’inizio, non mi sembrava vero di poter essere così indipendente: sia a scuola che nella vita di famiglia e sociale. A scuola vado dal lunedì al venerdì e funziona come una specie di università perchè ad esempio alcuni giorni ho tutte le lezioni, altri soltanto la metà ed altri ancora capita che io sia libera. Qui in Danimarca durante le lezioni si discute molto e si fanno molti lavori digruppo; il rapporto con i professori è molto informale e poi – cosa stupenda – posso usare il pc!!!!!!!!!

Le famiglie danesi, per la maggior parte, sono numerose, si mangia presto, si fa tanto sport e durante la cena si chiacchiera molto. La mia famiglia mi concede molte libertà e i miei genitori mi danno tanta tanta fiducia che io ovviamente ricambio rispettando le loro regole. La mia famiglia è molto collaborativa, ci aiutiamo a vicenda ed è sempre bello sapere che c’è qualcuno su cui puoi sempre contare soprattutto per i primi mesi dove di amicizie se ne hanno proprio poche. Per quanto riguarda i rapporti di amicizia, devo dire che i Danesi sono un po’ diffidenti all’inizio, devi essere tu a cercarli, a far vedere che ci sei, che sei al mondo, poi quando iniziano a conoscerti meglio e a sapere che si possono fidare, beh sono degli amici fantastici. Qui in Danimarca i ragazzi che frequentano le scuole superiori, oltre ad andare a scuola, hanno tutti un lavoro: spesso si tratta di un posto in uno dei numerosi supermercati presenti nella città.

I giovani danesi, oltre ad impegnarsi molto nella scuola e nel lavoro, sanno anche divertirsi come dei matti: vanno alle feste, vanno a ballare e soprattutto bevono tanto tanto (p.s. “una delle lezioni di vita è riuscire a portare a casa un amico ubriaco” – questo mi è stato detto da mio fratello e devo dire che la situazione si è ripetuta più volte).

La lingua danese non è per niente facile, ma devo dire che dopo quattro mesi capisco quasi tutto e riesco a comporre qualche frase di senso compiuto.

Spero di aver toccato i punti essenziali anche se è difficile perchè avrei un milione di cose da raccontare…

Ora vorrei dire qualcosa a voi ragazzi pazzi che volete partire per un anno: se fate una scelta come questa dovete esserne convintissimi; non prendete questa esperienza come un gioco, perchè non lo è, è qualcosa di molto bello ma anche difficile, ma sono sicura che i nostri volontari vi sapranno preparare bene come hanno preparato noi. Altra cosa, non scegliete un Paese per la lingua (vedi U.S.A.): Intercultura non è uno scambio a scopo linguistico, tutti i Paesi del mondo danno tanto, ti rubano il cuore e durante l’esperienza la lingua non è lo scopo principale della permanenza. Io sto imparando ogni giorno qualcosa della Danimarca, sto prendendo tanto dalla Danimarca e lascerò il mio cuore in Danimarca. Perchè ora ho una vita sociale, una famiglia, dei compagni di classe, insomma, ho una parte di me che vivrà per sempre qui, come se da luglio in poi vivessi in due vite diverse contemporaneamente. Non potrò mai scordarmi della mia Danimarca.

Buona fortuna a tutti e un saluto a tutti i volontari.
Sara Perucconi, centro locale di Varese

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.