Masaya, la terra dell’artigianato

“Ya terminó y fue inaugurada la tremenda escultura en mosaico de Ricardo Gomez en la Rotonda de San Jerónimo, en la mera entrada de Masaya, en el camino desde Managua hasta Granada, aquí en NICARAGUA.” Inizia così il post di Sergio Michilini che descrive l’opera della porta d’accesso della cittadina dove facciamo una nuova sosta.
Masaya è una tappa obbligata per chi vuole conoscere l’artigianato nicaraguense.
Un’ora di “rompete le righe” per andare a fare shopping al “mercado artisanal”.
Tornando al mosaico dedicato a San Jerònimo, – come scrive sempre MIchilini, – è interessante sapere che “la leggenda dice che San Jerónimo (San Geronimo) sia apparso a Masaya in varie occasioni di guerra, nelle trincee curando i feriti nel 1856, nel 1912 e nel 1979 e a lui ogni anno vengono celebrate le feste patronali più lunghe del Nicaragua, con musiche, danze, bande musicali, cucina tipica e maschere delle leggende e dei miti e superstizioni della cultura nicaraguense, come la processione notturna de “Los Agüizotes” e del “Torovenado” o come le rappresentazioni delle maschere dei personaggi : “La Carreta Náhuatl” , “La Llorona”, “La Muerte Quirina”, “La Mocuana”, “El Padre sin Cabeza”, “El “Cadejo”, “La Chancha Bruja” ecc. in una totale mescolanza di sacro e profano, di cattolicesimo e di paganesimo precolombiano, di tradizioni coloniali e di manifestazioni satiriche e burlesche delle maschere indigene”.