Recensione Blur

BLUR_logo_RENDERED_colorDefinire Blur è facile, giocarci è di un divertente assurdo e mi sto rendendo conto che la mia vita sociale ha un prezzo, che ho recentemente quantificato. Un racing game esplosivo, veloce ed estremamente dinamico che ha come diretta concorrenza solo Split/Second: Velocity.

Quando siamo andati a Milano alla serata riservata ai blogger, non credevo di poterci rimanere sotto così tanto, ma Blur mi ha abbracciato calorosamente con i suoi effetti video, la grafica fluida anche nei momenti più coincitati e la terronaggine omni-presente che confeziona il gioco. Non è possibile non paragonare Blur a Wipeout, i power up messi a disposizione, la velocità di gioco e la musica tecno sotto licenza, sono i 3 elementi principali che accomunano i due titoli: bisogna dire anche che un titolo così erano anni che mancava dalla scena videoludica.

Come detto un attimo fa l’offensiva viene messa in gioco dai power up, potenziamenti che vi daranno del filo da torcere e allo stesso tempo offriranno dei validi alleati per disturbare gli avversari: si parte dal classico scudo per parare i colpi, alla palla di energia chiamata “scarica“, ai tre colpi rapidi della “saetta“. Sono stati poi inseriti l'”urto” che da una spallata elettromagnetica agli avversari vicini, la “scossa” che crea 3 colonne elettriche e la “mina” che non necessita di spiegazioni. Ovviamente non può mancare il turbo. Tutti i potenziamenti sono lanciabili in avanti e in dietro, a seconda delle necessità.

Le tipologie di gioco offerte sono molteplici, una più divertente dell’altra. Il single player è diviso in 9 episodi che serviranno per sbloccare le “luci“, l’unità di misura di Blur per avanzare nel gioco. Oltre alle classiche gare, dove è necessario posizionarsi sul podio per avanzare, sono presenti altre modalità di gioco come il “chekpoint” dover bisogna tyerminare la gara con dello scarto di tempo, “distruzione” in cui bisogna abbattere i veicoli avversari per ricevere tempo bonus e terminare la gara e il “testa a testa” contro i boss che chiudono i 9 episodi e senza i quali non si potrebbe ricevere i potenziamenti per le proprie auto.

Le auto sono un’infinità e sono tutte basate su marche e modelli reali. Divise per 4 categorie, A B C e D, vi faranno spesso sorridere per alcune chicche inserite dai programmatori, veramente truzzi.

La grafica è fenomenale. Effetti di luce ed esplosioni sono ottimamente realizzati, la velocità della corsa è implementata molto bene e ciò nonostante gli fps rimangono sempre molto stabili anche con molte auto visibili a schermo. L’audio inserito da l’adrenalina necessaria e fa giustizia a un titolo così ben confezionato.

Il multiplayer è l’arma fondamentale per Blur. Oltre alle gare divertentissime da giocare fino a 20 giocatori contemporaneamente, non è presente lag dannoso alle partite e i server sono sempre pieni di carne fresca da far esplodere.

Piccola nota interessante è l’implementazione di facebook e twitter per pubblicare gli elementi che compongono il gioco sulla propria bacheca, compresi gli screenshot scattati attraverso la moalità foto mettendo in pausa il gioco, ovviamente solo in singleplayer.

In definitiva Blur è un videogioco da avere. Magari i puristi della simulazione potrebbero non apprezzarlo, ma chi vuole solo correre, sparare e vedere qualche amico detonare sotto i propri colpi, fa la scelta giusta con questo videogame.

Trovate la Videorecensione di Blur, su Fanbit.it

Luca “Loco” Locorotondo
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