USA: GameStop venderà contenuti scaricabili

La notizia è di quelle che, potenzialmente, possono cambiare faccia all’industria: a partire dall’anno prossimo la catena di negozi specializzati nella vendita di videogiochi GameStop inizierà (sul territorio americano) il test di un sistema di vendita di contenuti scaricabili, altrimenti detti DLC, per i videogiochi.
La notizia viene riferita dalla Reuters e riportata da Kotaku.com; questo nuovo sistema di acquisto dei contenuti scaricabili funzionerà in partnership con il servizio Xbox Live di Microsoft, e PlayStation Network di Sony.

In sostanza i consumatori potranno recarsi nel loro negozio GameStop di fiducia e trovarci un corposo “catalogo” di contenuti scaricabili per i propri videogiochi preferiti (per fare un esempio pratico: si va dal livello aggiuntivo per uno sparatutto, alla nuova armatura per un gioco di ruolo), contenuti che potranno essere acquistati direttamente nel punto vendita. Tornati a casa, ai consumatori non resterà altro da fare che accendere la console e scaricare il contenuto aggiuntivo acquistato in negozio. Il consumatore potrà dunque acquistare i contenuti scaricabili esattamente come è sempre stato abituato ad acquistare i videogiochi “scatolati”, e verrà semplicemente sollevato dall’incombenza di doverli acquistare online.

Queste le parole del dirigente GameStop Paul Raines: “A large market for full game downloads is not imminent, (but) the add-on downloadable market will grow“; in sostanza, Raines sostiene che, se da una parte è vero che non è ancora arrivato il momento di puntare tutto sulla vendita delle versioni digitali dei giochi completi, dall’altra il mercato dei contenuti extra scaricabili è destinato a crescere. Come dargli torto?

Sempavor
Fanbit

Informazioni su Sempavor

Gerardo Sempavor, personaggio leggendario della storia del Portogallo. Di proibite origini nobili, Sempavor decise ben presto di abbandonare agi e ricchezze, e si mise in viaggio verso il sud del paese, allora occupato, alla ricerca di avventure e...bottino. Resta impressa nella memoria collettiva la riconquista della città di Evora (1165). Oggi si occupa di videogiochi e buon cibo.
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