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Distribuzione e origine dei gas serra: le emissioni EDGAR su Google Earth Scopri la situazione nella tua area!

inserito il 4/2/2010 alle 14:11

L’Istituto per l’Ambiente e la Sostenibilità (IES) del Joint Research Centre (JRC) di Ispra (VA) ha sviluppato uno strumento che permette la visualizzazione in alta risoluzione delle emissioni di gas serra generate dall’attività umana, relativo ad ogni area di 10 km2 nel mondo...

 

Utilizzando questo lavoro sulle emissioni e Google Earth, questo nuovo strumento permette la visualizzazione dei livelli delle emissioni e della loro distribuzione locale dal 1970 al 2005, e l’identificazione delle principali fonti di gas serra tramite una maschera applicata a Google Earth.

 

Le dimensioni della griglia corrispondono ad un decimo di un grado geografico di latitudine per la stessa estensione longitudinale, o più semplicemente, a circa 10 km2, approssimativamente quanto le dimensioni del centro di Parigi.

 

I dati utilizzati e mostrati provengono dal JRC e dal Database delle Emissioni per la Ricerca Globale (EDGAR) dell’Agenzia per il Monitoraggio Ambientale dei Paesi Bassi (PBL).

 

Le emissioni per Paese e settore sono estratte dalla versione 4.0 del Database EDGAR, che utilizza le più recenti informazioni scientifiche, e dai dati delle statistiche internazionali sulla produzione e sul consumo di energia, l’industria manifatturiera, la produzione agricola, il trattamento dei rifiuti,  e combustione di biomassa.

 

Questa applicazione avvicina i cittadini all’informazione ambientale. Digitando semplicemente il nome di una città, è possibile visualizzare la quantità di gas serra rilasciati in tale luogo a partire dal 1970. Ingrandendo la mappa delle emissioni, si può passare da una visione globale alla scala locale. In più, è possibile tracciare le fonti principali di gas serra nel 2005. Queste includono attività umane quali la combustione di carburante, le emissioni derivanti dalla produzione di energia e relativi scarti, l’industria manifatturiera; i trasporti (su strada, rotaia, navigazione e aviazione); i residui della combustione di benzina e lo smaltimento rifiuti; l’agricoltura.

 

Su larga scala, si nota come le emissioni siano distribuite in modo non uniforme nel pianeta e tra Paesi, oltre alla loro evoluzione nel tempo: 35 anni (1970- 2005) di emissioni per area e settore, che comprendono diossido di carbonio (CO2) e gas serra quali metano (CH4),  protossido di azoto (N2O), idro-fluoro-carburi (HFC), per-fluoro-carburi (PFC) e l’esafluoruro di zolfo (SF6).

 

Per motivi di comparazione, i gas individuali sono stati convertiti nel loro equivalente di CO2.

Questa panoramica temporale consente ad esempio di controllare l’andamento di crescita delle emissioni in India e Cina.

 

Inoltre, l’applicazione evidenzia come in alcuni Paesi, la combinazione tra l’alta densità di polazione e le grandi industrie dia luogo a 250 tonnellate all’anno di CO2 per unità d’area (ad esempio nei Paesi Bassi, in Giappone e a Singapore), mentre in aree più estese del globo terrestre, le emissioni totali derivanti dall’attività umana ogni 10 km2 corrispondono a meno di una tonnellata in termini di equivalenti di CO2.

 

L’applicazione è stata presentata durante la Conferenza sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (COP15) a Copenhagen il 17 dicembre 2009.

 

EDGAR website: http://edgar.jrc.ec.europa.eu

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