GREEN DOMESTIC
Piccoli gesti, quotidiani e diffusi. La nuova cultura della sostenibilità.

Whirlpool   pierre_ley@whirlpool.com

Cavoli, zucchine, neo-edonismo gastronomico e sostenibilità

inserito il 16/3/2009 alle 12:17

In materia di cucina sostenibile è di gran moda il tema del "localismo", ovvero la riduzione estrema della cosiddetta "filiera alimentare". Il cibo a chilometri zero è decisamente alla ribalta. Insieme al rinato edonismo alimentare, mutato però in versione sostenibile e basato sulla riscoperta della tradizione, assistiamo al proliferare di proposte nostalgico-new-age con un pizzico di vegetalismo e tecniche bio-dinamiche. Molto bene, soprattutto per una serata in una di quelle neo-trattorie che son tutto fuorchè trattorie vere, che accanto alla tagliata di tonno fresco, invariabilmente della pregiata qualità pinne gialle proveniente dall'altro capo del pianeta (in realtà è la più scadente, ma la forza della pubblicità e la generale mancanza di reale cultura gastronomica trasformano una debolezza in un "unique-selling-point" - straordinario!), propongono il piatto della nonna cucinato con amore, a base di ingredienti locali e vagamente ricollegabili alla coscienza cucinaria collettiva. C'è una gran confusione, e quando siamo noi a cucinare va quasi peggio.Come interpretiamo questa corrente di pensiero gastrosostenibile? Non lo facciamo, oppure lo facciamo poco e male. Al banco del supermercato ci sembra già di esagerare comprando la verdura sfusa anzichè quella confezionata. In realtà scegliamo un po' a casaccio, a seconda dei propri gusti e della nostra competenza ai forneli. Nella storia dell'uomo, mai come oggi vi è stata tale abbondanza e assortimento di derrate alimentari, tutte disponibili a prezzi più o meno accessibili. In realtà la differenza c'è, eccome, basta "ricordarsi" delle stagioni. Certo l'argomento non è nuovo, e si sente ripetere come un mantra "mangiate verdure di stagione". Ma non è facile, la zucchina è comoda! Lo sappiamo bene, l'ordine naturale delle cose vuole che ortaggi come verza e cavolfiori, nel nostro angolo di pianeta, giungano a maturazione proprio in questo periodo. Altri ortaggi, come zucchine e fagiolini, normalmente si raccolgono d'estate, e oggi devono essere importati dagli antipodi oppure coltivati in serre, con gran dispendio di combustibili fossili per il loro trasporto o per il loro riscaldamento. Privilegiando i primi non solo si risparmia al pianeta inutili emissioni di CO2, ma si risparmia tout-court. Andiamo a verificare sul campo: stamattina in una nota catena di ipermercati italiani, il costo al chilogrammo delle verze era di € 0.78 e del cavolfiore € 1.75. Il prezzo delle zucchine era di € 2.78 mentre i fagiolini raggiungevano la vetta di € 3.98. Ecco quindi un consiglio pratico per fare qualcosa di buono, in tutti i sensi: stasera, insieme al pregiato pinne gialle, mettete nel piatto un contorno, almeno quello, sostenibile ed economico. Si abbia una croccante verza, sfogliata e mondata con amore, sbianchita pochi attimi in acqua bollente, e ripassata in padella, con un filo di olio extravergine rigorosamente italico, ove si avrà messo a struggere qualche biondo anello di cipolla, insieme ad uno spicchietto d'aglio. Volendo vi si avrà fatto sciogliere un paio di acciughe, tanto per dar man forte al sapore, e si sarà abbondato col pepe, nero e fragrante. Si faccia pazientemente ed abilmente saltare il tutto finchè all'occhio non garbi. Ecco una piccola e semplice felicità, e se il pinne gialle ci è sfuggito, tanto meglio, rimpiazziamolo con una più prosaica luganega fatta di ciccia, tradizione e cultura.

Commenti dei lettori: -