Finalmente siamo in montagna! Ma la perturbazione di Natale tarda un po’ ad arrivare e ci lascia l’amaro in bocca di qualche ora in cui la pioggia rende ancora più tristi i prati verdi a dicembre. Fortunatamente la pioggia diventa neve e cade per tutta la notte e imbianca per bene Bormio e dintorni. Così, la mattina, dopo un po’ di compiti, mi vesto, metto la giacca pesante nello zaino, prendo le racchette e mi incammino nel bosco. Un mondo incantato, fatto di alberi e neve sofficissima, rovinata dalle impronte del mio passaggio. Poi arrivo in un grande prato in pendenza, è tutto completamente bianco, salgo affondando fino a mezzo polpaccio, qualche foto, la neve cade e bagna lo schermo del telefono. Lo metto via e mi godo qualche istante di quel fantastico mondo ovattato, ma è ora di scendere.
Ecco, non è necessario scalare le più alte montagne per essere un vero montanaro, basta semplicemente saper apprezzare la montagna in ogni sua forma e abbandonare la propria “comfort-zone”. Ed è così che ci si sente vivi.
Una camminata che fa riflettere
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