Un pensiero veloce, forse stupido, prima di dormire. Stavo pensando a un giorno di quest’inverno. In vacanza, a Bormio. Ci siamo alzati presto e siamo andati a sciare a Livigno. Giornata fantastica, piste pure, fresco piacevole e panini gustosi, poi è ora di tornare. Ci si toglie gli scarponi e mentre guardo fuori dal finestrino la radio passa le canzoni giuste. Quelle che ti fan sentire allo stessso tempo vivo e un po’ malinconico, riflessivo e pronto a scattate cone una molla. Poi mi addormento, la macchina e la musica mi fanno sempre quest’effetto. Arriviamo al semaforo all’entrata di Bormio, mi sveglio. Mi dovrei tagliare i capelli, cosi scendo di fretta al semaforo e entro dal solito partucchiere, non c’è nessuno, cosi le mani sapienti del proprietario iniziano a sfoltirmi i capelli. È rilassante, mi faccio trasportare dalla danza delle mani, le palpebre sono ancora un po’ pesanti, e ho addosso quel calore che ci si porta dietro dopo una giornata di sci. Ha finito, pago, e aspettando che mi vengano a prendere faccio quattro passi. È una sensazione fantastica, sono ancora vestito con la tuta da sci e probabilmente puzzo abbastanza, ma il calore del mio corpo crea quel fantastico contrasto con il venticello di un freddo pungente che soffia tra i miei capelli sfoltiti. È un alternarsi di fresco e tepore, tepore e fresco. Passeggio ancora un po’ e mi godo il tutto, le vetrine e le famigle che tornano dalle piste, che conorano nei negozi. Il sole se ne sta andando ma il cielo è ancora limpido, le cime delle montagne sono baciate dagli ultimi raggi. Mi sento pieno, felice, soddisfatto, vivo. Non sono solo frasi fatte, spesso aono davvero le piccole cose a renderci felici.