Ci sono i segni delle unghie (smaltate fucsia) sulla mia scrivania: mi sono talmente frenata dal dire la mia che sono a rischio leggero infarto da una settimana. La questione è quella del marchio di intimo prestigio e del testimonial (ex?) di alto bordo (anche ravanando nel vocabolario dei sinonimi, il doppio senso è inevitabile).
Ora, la questione del boicottiamounmarchio, che – ahimè – non mi sono mai potuta permettere, è per me di lana caprina (anche se qui parliamo di seta o raso, quantomeno).
Quello che mi intriga è il putiferio degli esperti di marketing o presunti (presuntuosi) tali, quelli che sanno tutto sulla web reputation e l’incensurabile (“apprezziamo” i tentativi!) ira degli inca…volati. Quello dei creativi, che inoltrano esilaranti vignette o dei politici (solo dentro, ma for ever) per cui, dalle mutande di Albertini alla merenda di Schwarzer, è sempre, ancora, colpa di B.
Su questo dovrebbero ragionare gli espertoni: sulla rabbia che sta dietro certe reazioni. Un’esplosione inarrestabile, nei toni spesso imprevedibile, come imprevedibile è stato molto di quello che è accaduto nel mondo della comunicazione negli ultimi cinque anni. E, quindi, nella società.
Ora io non sono un’espertona. Seguo la questione semplicemente perchè adoro l’intimo glam. Vi risparmio, quindi, la mia opinione personale (però, la sintetizzo nella foto della mia testimonial icona:-) ). Da donna, non sottovaluto la rabbia sociale e credo che ci si debba riflettere subito. Da consumatrice, invece, vi sollevo un dubbio: non è che va a finire che tutto questo astio entro fine settimana genera una gara di solidarietà verso l’Impresa? Attenti tutti, soloni, a quello che è prevedibile. Poi finisce che ti ritrovi in mutande.
Minetti moment? … Personalmente non me ne frega molto di quello che fa la signora i questione… ma sicuramente i cervelloni avranno fatto marketing su questo. e il proverbio antichissimo diventa attualissimo….alla fine chi disprezza compra.
Mi mancavano i tuoi commenti Jasna! mille baci