“Tu lo indossi anche per farti la doccia!” È una battuta quasi feroce di una persona in autorità che rimproverava un mio amico che cercava di evitare sentimenti e ri-sentimenti nelle relazioni quotidiane. Traduco, dicendo che questa persona evitava accuratamente coinvolgimenti affettivi e conflitti relazionali, per non star male. Evitava così di avere amici e nemici. Risultato: viveva in solitudine.
Questo fatto ci fa considerare il nostro rapporto con le persone e i popoli che in questo momento soffrono per le intemperie climatiche o per le rivoluzioni politiche. Dopo averne fatto una grande abbuffata mediatica, ci ritroviamo in una situazione di repellenza e quindi vogliamo indossare non solo un cappello o tenere in mano un ombrello – che però potremmo smarrire o momentaneamente deporre… Per maggior sicurezza indossiamo un impermeabile che ci protegga da ogni infiltrazione.
Dovessimo fare un’indagine statistica, ci troveremmo di fronte a tante persone quasi nauseate dalla continua ripetizione delle stesse informazioni. C’è il rischio dell’indifferenza o peggio del rifiuto di considerare queste persone come legate alla nostra vita. Voglio pensare che non sia una reazione cinica di fronte al male degli altri. Siamo eccessivamente esposti a una comunicazione che non ci presenta situazioni che ci riguardano.
Abbiamo bisogno di una comunicazione più umana. Altrimenti questo impermeabile diventerà la divisa di tutte le persone che si considerano per bene. L’alternativa non è provare le stesse cose per capire. Molto meglio sarebbe condividere la loro umanità per non perdere la nostra.