«Di isola in isola passi tutta la laguna». Quando il “capitano” dell’Ulisse mi ha detto così ho fatto salti di gioia. Potevo imbarcare la vespa a Chioggia, arrivare a Pellestrina, percorrerla tutta e passare poi con il ferry boat al Lido di Venezia. Nuovo pezzo su strada e poi altra corsa verso Punta Sabbioni.
Una variante ammessa dal “regolamento” di viaggio perché era fissato che non avrei fatto un chilometro di autostrada, ma non che non avrei preso traghetti. E poi la lunghezza restava intatta. Il viaggio è stato una parziale avventura già dal via. Sul traghetto tra Chioggia e Pellestrina si imbarca un solo scooter e così sveglia all’alba per essere il primo.
Una scelta premiata dalla bellezza di alcuni scorci dell’isolotto. Tutto tranquillo nel passaggio al Lido, dove ho potuto vedere i ferventi preparativi per il festival del cinema. Poi la sorpresa. Per Sabbioni partono due traghetti alla settimana e la vespa sul vaporetto non può certo salire. Così deviazione obbligata per Tronchetto e ripartenza da piazzale Roma a Venezia. Una variazione che mi ha però permesso di vedere la città dalla laguna passando tra il fronte di piazza San Marco e la Giudecca. E non è mica poco.
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