Angelo è tornato nella sua Acciaroli

Sono le 13 e 50 quando la bara di Angelo Vassallo entra nella chiesetta di Acciaroli. Ad attenderlo alle porte del paese c’erano i familiari e tutta l’amministrazione. Hanno voluto percorrere con lui il corso pedonale, uno dei simboli del rinnovamento voluto dal sindaco fin dal suo primo mandato. Uno dei luoghi amati e dove era solito passare tanto del suo tempo per incontrare i suoi concittadini e anche i tanti turisti che arrivavano per godere delle bellezze del borgo, oltre che del mare.
All’ingresso della chiesa solo due corone, perché lui non voleva fiori. «Quelli devono stare nei campi e non sulle tombe». Aveva più volte dichiarato. Per volontà dell’amministrazione verranno raccolti fondi a favore di Terra madre per contribuire a progetti di solidarietà.
La bara del sindaco Vassallo resterà nella chiesetta fino ai funerali che si svolgeranno venerdì mattina alle 10.30 sul fronte del porto.
In paese resta l’incredulità per la barbara esecuzione. A sparare è stata una sola mano, ma per ora non si è ancora sciolto l’interrogativo sulle ragioni di tale gesto. Sono in molti a negare con forza l’ipotesi della camorra, anche se le modalità lascerebbero supporre un’esecuzione eclatante, quasi come una firma della criminalità organizzata. È difficile che chi ha ucciso fosse da solo e si pensa a un piccolo commando.

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