La Puglia è la regione che esprime meglio le contraddizioni dell’Italia di questo secolo. La sua terra non è cambiata da quando la descriveva Michele Serra venticinque anni fa. Paesaggi costellati di mare e di ulivi. Una pianta che qui sa di antico, di forte, di arte. I tronchi si contorcono tutti realizzando ognuno vere e proprie sculture. Si può stare ore a girovagare sotto le chiome di questi alberi, a volte alti diversi metri. La terra è curata tanto da presentarsi come un tappeto. In questa stagione il frutto inizia a prendere forma e colore. È un legno duro e resistente l’ulivo, ma ha anche tutta la duttilità che gli permette di esser lavorato e di essere simbolo della pace e della fratellanza.
La Puglia, in questi anni è anche profondamente cambiata. A governarla c’è un uomo che professa pubblicamente il suo esser diverso. Memorabile il primo piano di Nichi Vendola su un magazine dove affermava: «Io cattolico, comunista e gay». Non è solo una questione di schieramenti politici. «Io l’ho votato perché è una persona giusta, sensibile e autentica». Le parole di una delle tante donne che hanno scelto Vendola per due volte, a prescindere dal partito per cui si presentava.
Il libro
Hanno seguito il viaggio
Sponsor
-
Molti amici dirigenti del pd si ostinano a non capire. Mi dicono offesi: “ma sei matto tu sei per Vendola?”, ‘stracciandosi scandalizzati le vesti fuori dal Tempio’. Mai detto che sono con Nichi, ho solo ribadito la bontà delle sue doti politico-comunicative e che, se fossi vissuto in Puglia, l’ avrei sicuramente votato come Governatore. Si ostinano a non capire. In quella splendida e feconda terra il consenso che ha raccolto è stato intenso, trasversale. Significherà qualcosa o no? Niente: per loro lui è e rimane l’anti-politica, il ‘compagno che sbaglia’; ‘sfaldante’ e ‘pericoloso’. Testoni gli amici. L’ altro giorno parlavo di lui per caso con mia suocera. Lombardissima, cattolica, tradizionalista, moderata, incazzata con la politica, mi ha sorpreso: “Non toccatemi però Vendola è eccezionale”. Ecco perchè lui è vincente, mi sono detto, mentre noi piddì siamo ancora maldestramente lì alle prese con la nostra sorda ottusità.
Innanzitutto complimenti al direttore Marco Giovannelli per i suoi bellissimi resoconti del giro d’Italia in Vespa e grazie per aver ricordato esplicitamente quel lungo reportage di Michele Serra di 25 anni fa. Io ancora oggi ne sono innamorato, ricordo che molti pezzi li ho letti proprio dalle spiagge del sud, ma oggi me ne rimandano il ricordo, le suggestioni, i profumi stessi, le pagine di Marco Giovannelli: grazie, da un salernitano nostalgico, anche per gli articoli sulla Campania ( in particolare il Cilento) e Maratea.
Andando oltre, non posso trascurare il commento del senatore Rossi : è sorprendente sempre, e coerente. Alla fine finirà per convincermi , ma devo sciogliere un dubbio non di poco conto che mi tormenta: Niki ha veramente un nuova storia da raccontare o ha solo un modo nuovo, diverso di raccontarla? Comunque sia, anche un “modo nuovo” è certamente quello che serve al PD, oggi, anzi, ora !
Io sono pugliese di nascita, di un comune limitrofo a quello di Nichi; sono pugliese sino al “midollo” sebbene ormai non viva più in Puglia da diversi anni. Però, soprattutto, sono di sinistra, cosa anche questa che mi accomuna a Nichi. A quelli del PD io dico che noi amici di Vendola e di SeL siamo veramente diversi, non amiamo i minuetti della politica fatta di chiacchiere e compromessi. Io sono di sinistra e arrabbiato per quanto sta avvenendo nel nostro paese, nel periodo più buio della sua storia repubblicana. Sono contento dell’intensità e della qualità del lavoro che Nichi sta svolgendo. Sono cattolico, comunista e non sono gay, ma amo Nichi come un fratello e ritengo sia l’unica apprezzabile novità del panorama politico italiano. Mi spiace per il PD ma penso che prima o poi dovranno bussare a questa porta. Non ho mai avuto l’opportunità di votare per Nichi ma sicuramente sto con lui. Cordialmente.