Le nostre interviste a bordo campo proseguono, all’indomani della bella partita contro Roma (un po’ ansiogena sul finale, per noi deboli di cuore…) con un giovane consorziato di Varese nel cuore, Pietro Bertoni, 27 anni, della Valigeria Bertoni di Varese, azienda familiare da 60 anni e tre generazioni.
Come sei arrivato al Consorzio? “ Con il semplice passaparola. L’idea mi è piaciuta molto da subito. Si sposava perfettamente con la mia passione da sportivo…”
...tifoso della Pallacanestro Varese? “Sì, certo. Ma anche, e soprattutto 😉 , di calcio. Del Varese e del Milan. Ho giocato e gioco a calcio e, per quanto riguarda il basket, da piccolo ero nella Robur et Fides. Non posso definirmi un abbonato storico ma la passione, da buon varesino, c’è sempre stata.”
In qualche occasione, sei stato un tifoso più “caldo”? “Nell’anno della Stella. Come giocatori, ho amato i personaggi Pozzecco e Meneghin…”
E oggi? “Slay (accanto, nella foto di Simone Raso), un altro un po’ “bizzarro”, come il Poz”
Cosa ne pensi, da tifoso, della squadra? “Sono piacevolmente sorpreso: l’andamento supera le aspettative e, forse, anche le possibilità.”
Cosa ne dici… c’entra il Consorzio? “Da sportivo, prima che tifoso, direi che ci sono tante componenti in gioco. Compresa la fortuna”.
Beh, allora incrociamo dita! Ci fai capire perchè ad un giovane imprenditore, che ha presumibilmente mille cose da fare, viene voglia di lanciarsi in una sponsorizzazione sportiva? “Non per i ritorni di immagine, sicuramente. L’idea è quella di fare qualcosa per la Città. E’ un gesto piccolo, ma è già qualcosa!”