Lo sport? E’ Oro (in Euro)

Intervista a bordo campo, questa, ma non tanto… quello con il parquet! Suo “campo”: lo stadio, la ciclabile, la piscina e chi più ne ha più ne metta. Lago compreso. E’ uno sportivo in senso lato, Nicola Laurenza, giovane fondatore di Oro in Euro spa, realtà imprenditoriale specializzata nel campo dei preziosi, con 14 negozi in provincia e oltre 140 affiliati in italia e all’estero. Un re Mida per lo sport varesino?

Come azienda siete entrati nel Consorzio di Pallacanestro Varese, ma siete anche sponsor del Varese calcio. Da dove viene quest’interesse? “Io sono varesino, originario di Cadrezzate e, fin da piccolo, uno sportivo: in particolare, fino ai ventanni (ora ne ha 35 ndr) ho praticato canottaggio. Sul lago di Monate. Questo mi sembrava un ottimo modo per sostenere lo sport varesino. Poi la pallacanestro qui ha una tradizione…”

E il calcio? “Siamo entrati in sordina l’anno scorso alla fine del campionato di C, quest’anno abbiamo fatto una scelta più importante come sponsor principali. Ho coinvolto i miei affiliati… “

E direi che gli è andata bene 😉 “In effetti sì, sono entusiasti”.

Toglici una curiosità: al di là della passione, come monitorate i ritorni economici delle sponsorizzazioni sportive? “Grazie al rapporto diretto dei nostri commessi con i clienti, riusciamo a capire come hanno scoperto il nostro marchio e ad avere riscontri. E poi c’è tutto l’indotto degli atleti…

Solo calcio e basket?No, anche Thriatlon ArcBusto. Sono sponsor, ma soprattutto altleta. Diciamo, che non avendo moltissimo tempo per allenarmi, invece che con le prestazioni, sostengo la mia squadra in maniera diversa”.

Quindi, mi sembra di capire che la sponsorizzazione è una questione di sincera passione sportiva e che commercialmente funziona. Altre ragioni per “buttarsi” nello sport? “Avevo il desiderio di sdoganare l’immagine non particolarmente positiva del nostro settore. La nostra è un’attività seria e in crescita, da tre anni ci siamo avviati anche alla produzione di alta gamma. E’ importante per noi cambiare questa errata percezione, con una comunicazione trasparente e pulita. Quale modo migliore, sposando anche la passione personale, che affiancarsi a realtà positive?”.

Sport, ma anche intenti benefici… Sosteniamo anche la Kenya Highlands Race. L’obiettivo è quello di raccogliere fondi per gli atleti kenyani (alcuni di fama e prestazioni mondiali, ma con poche risorse economiche). Siamo stati in Kenya e in Etiopia, ad Agosto si torna in Kenya a correre…”

Permetti una curiosità: ma un imprenditore dove trova tempo e voglia per correre? Per me è una valvola di sfogo. Fare le ripetute in pista, correre attorno al lago (Comabbio) la domenica, nuotare: non potrei farne a meno!!! Due, tre volte a settimana devo staccare la spina. La domenica, ancor di più, sennò mi sento in colpa!”

(ps. Ma la domenica, dopo la corsa, tutti al Palazzetto! 🙂 )


 

 

 

 

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