“Io sono partito davvero dal niente. Se vorrete togliervi qualche soddisfazione, dipenderà tutto da voi, serve grande sacrificio e forza di volontà.”
Sono queste le parole pronunciate dal espertissimo arbitro internazionale Daniele Orsato che più hanno colpito l’animo dei tanti giovani presenti alla consueta Riunione Tecnica del lunedì sera.
La Riunione Tecnica è infatti un importante momento di formazione per ogni arbitro, dove la sezione tutta si riunisce, si analizzano casi ed episodi avvenuti in partita e si approfondisce maggiormente la conoscenza del regolamento, talora accompagnati da qualche ospite illustre.
Ed è stato questo il caso, dove la sezione di Busto Arsizio il 4 Febbraio ha avuto l’opportunità di ospitare uno dei migliori arbitri in circolazione e di poter offrire ai propri ragazzi la sua esperienza e il suo carisma, elementi peculiari che ogni fischietto dovrebbe avere.
Emozione ed incredulità. Questi i sentimenti che hanno accompagnato l’applauso all’arrivo di Daniele Orsato da parte dei tanti giovani presenti che quasi non credevano di trovarsi davanti una delle loro figure di riferimento direttamente dai più importanti campi di A.
Orsato, ha all’appello più di 200 partite in serie A ma come spesso accade è diventato arbitro per una casualità: “Prima di associarmi, giocavo a calcio fin quando non fallì la squadra della mia città all’età di 17 anni. Il mio sogno era di fare l’elettricista e dopo la scuola ho iniziato a lavorare. Ma un giorno un mio collega mi propose di partecipare al corso arbitri della sezione di Schio, accettai e diventai arbitro. E mi ricordo che dissi a mio fratello che in 16 anni sarei arrivato in serie A.”
Come tutti i presenti, anche Daniele Orsato è partito dalle categorie accrescendo le proprie capacità partita dopo partita: “Io sono partito davvero dal niente – prosegue il fischietto veneto – nessuno vi regalerà niente e nessuno risolverà i vostri problemi. Dipende tutto da voi, serve grande sacrificio e forza di volontà.”
Ma il messaggio che manda è chiaro: “L’arbitraggio però deve essere un hobby e non una ragione di vita e bisogna riconoscere chi è più bravo di noi”
La riunione poi è proseguita con la visione di filmati e spezzoni di sue gare e il loro relativo commento da parte dei giovani in sala che si sono potuti confrontare e discutere in merito alle sue decisioni e alla conclusione di tutto, lo spazio domande dove è stato possibile presentargli qualche curiosità.
Insomma una serata speciale sotto tutti i punti di vista che rimarrà a lungo nelle memorie dei, si spera, futuri arbitri di serie A.
Federico De Martino
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