Come aiutare i bambini a guarire giocando

I volontari del Ponte del Sorriso di Varese si raccontano

“I bambini sono le persone che hanno più bisogno di affetto e attenzioni; dedicare un po’ del proprio tempo libero per accompagnarli in un momento delicato non costa nulla” afferma un volontario della pediatria di Varese.

La fondazione il Ponte del Sorriso Onlus nasce nel 2010 per volontà del Comitato Tutela Bambino in Ospedale.

Nel 2011 è partita una specifica attività di raccolta fondi che ha portato alla realizzazione di grandi progetti.
I volontari sono fondamentali per raggiungere gli obbiettivi che la fondazione si propone e hanno in comune una grande qualità: il sorriso.
Attualmente il numero ammonta a circa 350 distribuiti in tutti gli ospedali della provincia con turni giornalieri.
Volontarie all’ospedale di Varese
 Elena, educatrice presso l’ospedale di Varese, ci ha spiegato come si può diventare volontari: “Nella nostra associazione accettiamo ragazzi dai 18 anni in su principalmente per questioni burocratiche, ma i minorenni possono comunque venire a fare alternanza scuola-lavoro. Prima di entrare in reparto viene fatto un corso di preparazione di un pomeriggio e un colloquio con una psicologa, mentre la formazione vera e propria avviene direttamente nelle sale giochi, dove gli educatori accompagnano e aiutano i futuri volontari”.
Elena ci ha anche spiegato le attività che si svolgono: dal disegno alla realizzazione di progetti creativi alla lettura di libri. I volontari, che si recano in ospedale una volta alla settimana per tre ore circa, possono inoltre fornire un aiuto fondamentale alle famiglie durante il periodo di ricovero dei bimbi, permettendo loro di concedersi un momento per se stessi.
Sono richieste solo poche ma preziose qualità: empatia, leggerezza e gioia. Il compito dei volontari infatti è quello di portare ai piccoli un soffio di felicità anche in questi periodi complicati ed è fondamentale saper mettere da parte i problemi personali. Diventano un sostegno importante per le famiglie stesse: devono saper accompagnare e, per quanto possibile, aiutare.
Alessandra Feroli

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