Il futuro nelle nostre mani

Come noi giovani possiamo riuscire a farci rappresentare nel miglior dei modi? Come diventare cittadini consapevoli e competenti?

Un diritto da non sprecare

Fortunatamente viviamo in un Paese, la cui amministrazione si basa su una democrazia, indiscutibilmente il miglior tipo di governo. La maggioranza dei paesi del mondo è retta da un governo democratico, con diversi ordinamenti e costituzioni che conferiscono potere al popolo in vario modo, ovviamente la democrazia rappresentativa è la più diffusa.

Ogni cittadino di questi paesi ha diritto, dovere (e fortuna) di votare. Ma tutti gli elettori devono essere capaci di scegliere tra un politico e l’altro, essendosi informati sulle idee e i programmi politici. L’informazione risulta fondamentale per un buon discernimento, senza che si venga illusi da slogan facilmente diffusi dai nuovi mezzi di comunicazione.

Quindi tutti noi dobbiamo leggere ed interessarci, avendo uno spirito critico nei confronti delle varie proposte politiche. Certamente per noi studenti l’elezione dei rappresentanti di istituto, seppur in piccolo, può essere un buon allenamento per un futuro di cittadini consapevoli e competenti.

Vorrei presentare alcuni eventi di calibro mondiale che mi hanno fatto riflettere sul potere del voto e su come recentemente gli elettori si siano spesso pentiti delle preferenze date.

Il 23 giugno 2016 i cittadini del Regno Unito hanno votato in un referendum consultivo l’uscita dall’Europa, è stato certamente rispettato il volere popolare e tutt’oggi stanno progredendo le trattative tra UE e lo stato inglese. Eppure è ormai appurato che gli inglesi abbiano avuto vari ripensamenti sulla Brexit.

Nel novembre 2016 nelle elezioni statunitensi è stato eletto presidente degli USA, quindi uno degli uomini più potenti al mondo, Donald Trump: un grande imprenditore americano spesso controverso con idee nazionaliste e patriottiche molto marcate, un certo sessismo, politiche protezionistiche e antimigratorie e un evidente parere sui problemi climatici che differisce da quello della stragrande maggioranza della comunità scientifica internazionale. Forse non la persona più adatta per rappresentare la nazione più potente al mondo.

Inoltre l’ultimo e recente evento che mi ha fatto riflettere è stato l’elezione in Brasile di Jair Bolsonaro: un politico, ex militare, di estrema destra che con la sua vittoria aumenta il fenomeno del populismo di destra nel mondo. Egli si è distinto per idee ultraconservatrici e nazionaliste, militarismo e un apprezzamento per la dittatura militare del 1964-1985, probabilmente il momento più difficile per il Brasile.

Andrea Catelli

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*