Il meglio della Milan Design Week

Dal colore all'ecologia: passeggiando tra creazioni e suggestioni

sala da pranzo

Domenica 14 aprile, anche con la pioggia e il maltempo, le vie di Milano erano affollatissime.

Al MissoniHome Showroom si trovava l’installazione Home sweet Home e la fila per entrare era abbastanza lunga rispetto agli altri eventi.

Una volta superato l’ingresso si veniva accolti da un pannello esplicativo della mostra e da un breve video, utile per far comprendere a tutti  l’intento delle artiste e il senso dell’opera.

Angela Missoni prosegue quella che appare una ricerca di empatie artistiche, affiancamenti e interazioni creative incentrate sulla materia e sul colore affidando il compito ad Alessandra Roveda (laureata in Disegno industriale con la passione per l’uncinetto)  il compito di rivestire con fili di lana colorati oggetti e arredi della memoria.

Design, crochet (uncinetto), colore e ricordi sono le parole che meglio descrivono ciò che ha fatto Alessandra che è partita dalla tradizione artigianale e ha creato un suo mezzo espressivo sempre diverso, unicamente colorato e vivace.

Guardando l’opera ci sono molti soggetti e oggetti, forme di ogni genere e dimensione.

La casa era un mondo immaginario popolato da “fantasmatiche” creature che affascinano sia i bambini che gli adulti.

I visitatori più grandi scattavano foto e selfie e guardavano stupiti mentre i bambini avrebbero voluto toccare e avere ogni oggetto ricoperto dalla lana.

Entrando nelle stanze si aveva una sensazione di calore e accoglienza, sembrava di essere a casa dello stereotipo della nonna italiana, ogni oggetto era diverso e ricoperto a mano ed è questo che rendeva il contesto unico.

Un’altra esposizione che ha riscosso molto successo (soprattutto sui social), si trovava nella magica location dell’orto Botanico di Brera.

Si chiamava CircularEni e il suo designer è Carlo Ratti.

Ha creato una serie di grandi strutture a forma di arco che accoglievano i visitatori, costruite con il micelio e intrecciate tra loro, punteggiavano l’orto e ognuna era dedicata a una diversa attività di Eni nel campo dell’economia circolare.

Queste,alla fine dell’esposizione verranno smantellate, frantumate e restituite alla terra, dando così vita a un nuovo ciclo di crescita.

La domanda che l’ha spinto a crearla è stata:

Si può creare un’opera che nasce dall’orto e che ritorna all’orto secondo un andamento circolare?

L’ispirazione per la scelta del materiale gli è venuta durante una passeggiata nel giardino, che lo ha portato alla scoperta di molte specie di funghi che crescono tra i muri del centro città.

Il fungo è stato scelto come componente anche per le sue ottime capacità di adattamento e crescita rapida, dalle sue radici fibrose proviene il micelio che rappresenta la parte vegetativa ed è apprezzato per la sua resistenza e leggerezza.

I visitatori, finito il percorso sotto gli archi, erano indirizzati verso uno stand dove ricevevano in omaggio dei quadratini di micelio, chiunque può utilizzarli come compost in giardino oppure in una fioriera in balcone se si vive in città.

Quest’opera ci da un’anticipazione di ciò che sarà la Milan Design Week degli anni prossimi, il cambiamento climatico è una realtà e i designer dovranno incominciare anche ad essere progettisti del futuro e non le sue vittime.

Il fuori salone tornerà nel 2020 dal 20 al 26 aprile, per maggiori informazioni su eventi futuri https://fuorisalone.it/2019/

Mamone Giorgia

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