JOSE CLEMENTE OROZCO: la pittura profetica.

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José Clemente Orozco  (Messico 1883-1949): il più grande pittore del XX sec., e uno dei massimi pittori di tutti i tempi.

…”Si puó dire che non c’é stata via che il pittore messicano abbia trascurato di esplorare con la piú grande curiosità, ed é risaputo quanto ardore egli abbia messo nel realizzare le vaste pitture sulle pareti degli edifici pubblici, opere murali costantemente esposte al pubblico, pittura che non si puó comprare né vendere, che parla a ogni passante, ora con un linguaggio chiaro e ora oscuro, che a volte puó apparire anche duro, insolente, offensivo persino; ma sempre degno, per la sua autenticità, della stessa dignità della grande pittura religiosa d’altri tempi”… J.C.Orozco

…”Non hanno importanza gli equivoci o le esagerazioni. Ció che conta é il coraggio di pensare a voce alta, il dire le cose come si sentono nel momento in cui si dicono. Bisogna dimostrarsi sufficientemente temerari per proclamare ció che uno crede essere la verità senza preoccuparsi delle conserguenze, e succeda quel che vuol succedere”…J.C.Orozco

…”L’uomo fiammeggiante in cammino, visto dal basso con mirabile scorcio, é la sintesi ideologica dell’intera decorazione della chiesa, dove i temi contraddittori dell’esistenza, dai miti barbari e religiosi alle imprese sanguinose delle guerre, dall’arte alla scienza, dalle folle dolenti e sfruttate ai demagoghi e ai dittatori, costituiscono la tragica trama dell’umanità in marcia, simboleggiata al suo culmine nella figura rutilante affrescata nella cupola”… Mario De Micheli, Orozco e il muralismo messicano, catalogo mostra di Orozco a Siena, Ed.Vangelista, 1981.

...”Da questa sorta di pessimismo eroico, dove l’uomo, nella contingenza della storia, é destinato a urtare il Fato col proprio petto, si sprigiona anche la furia moralistica di Orozco e la sua concezione libertaria, che ha finito per identificare qualsiasi forma di potere e d’organizzazione sociale con l’oppressione dell’uomo. Da questo punto di vista é quanto mai indicativa quella parte degli affreschi del Palazzo del Governo che hanno per tema l’antagonismo delle ideologie politiche, un vero carnevale di emblemi contrastanti – la svastica, la croce, il fascio, la falce e martello – agitati da personaggi sguaiatamente e grottescamente buffoneschi. In quest’opera Orozco manifesta tutta la sua diffidenza e la sua sfiducia verso ogni forza che s’arroghi o pretenda il diritto di dirigere le masse”...Mario De Micheli, Orozco e il muralismo messicano, catalogo mostra di Orozco a Siena, Ed.Vangelista, 1981

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