(Siena 1280-1348ca.)
…”Ma nel suo resistere all’elegante goticismo di Simone Martini, e col portare invece la sua passione giottesca a fruttificare nel terreno della vecchia Siena, Pietro Lorenzetti riuscì ad una pittura non meno attuale di quella del Martini e dei suoi seguaci.
Quel calore umano e quella capacità di comunicazione schietta ed immediata che erano insiti nel fervidissimo temperamento dell’artista e che sull’esempio di Giotto si erano espressi in un linguaggio formale plasticamente vigoroso, conciso ed eloquente, dovevano inoltre trovare a Siena un nuovo stimolo nella grande statuaria di Giovanni Pisano: dalla quale Pietro dové sentirsi profondamente attratto
non soltanto perché gli rivelava una personalità singolarmente affine alla propria nell’appassionata intensità del sentire, ma altresí perché era altissima testimonianza di un gusto quant’altri mai alieno dal decorativismo gotico e teso invece verso la piú rigorosa stringatezza formale, ad esprimere per arditissime abbreviazioni e spezzature, per drammatici contrasti di ombra e di luce, una umanità scontrosa e fierissima, ardente ed inquieta sotto un velo di severa e quasi fosca malinconia.
L’umanità appunto che Pietro ci ripresenta nei solenni Santi del polittico aretino: dove anche il motivo cosí intimamente affettuoso, e pur pervaso di latente drammaticità, del muto colloquio di sguardi tra la Madonna e il piccolo Gesú nel pannello centrale, appare direttamente derivato da Giovanni Pisano”…
Enzo Carli – I Maestri del Colore – Fabbri Editori 1963
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Ottobre 2000 : Notizie da Castiglione d’Orcia
Castiglione d’Orcia sta rivendicando il ritorno delle opere d’arte che, nel tempo, erano state collocate nel Museo di Montalcino ed in altri luoghi del territorio senese.
Nel luglio 1999 sono ritornate, ed esposte provvisoriamente al pubblico nella Chiesa Parrocchiale, le tre opere intitolate “Madonna con Bambino” di Pietro Lorenzetti (che riproduciamo in questa pagina); di Anonimo alla maniera dello stesso Lorenzetti e di Segna di Bonaventura (notizie 1298-1327).
Altre tre opere con lo stesso tema dovrebbero ritornare entro l’anno e sono di Giovanni di Paolo (Siena 1403 ca.-1482); di Lorenzo di Pietro detto “il Vecchietta” (nativo di Castiglione d’Orcia 1412 ca.- Siena 1480) e di Simone Martini (Siena 1284?- Avignone 1344).
Tutte le 6 opere dovrebbero essere raccolte in un unico Museo della comunità di Castiglione d’Orcia, cosa totalmente auspicabile nel quadro di una sana visione di decentralizzazione e rivalorizzazione del territorio.
Nel nostro caso sarebbe estremamente utile creare attorno alle 6 opere monotematiche un museo didattico che possa aprire percorsi di lettura ed approfondimento delle opere stesse in relazione alla storia sociale (territorio, comunità, avvenimenti politici, tradizioni ecc.), alla storia dell’arte (committenze, metodologie, concettualità, tecniche ecc.), alle tematiche religiose ( contenuti, canoni, disposizioni ecclesiastiche ecc.), oltre che informare sulle vicissitudini recenti delle opere rispetto alla proprietà, collocazioni, restauri, memorie dei cittadini, bibliografie ecc. in modo da lasciare testimonianze vive del legame di questo patrimonio artistico con il territorio e la comunità.