….”C’era una volta DOSSENA, un piccolo paese situato a cavallo tra la val Seriana e la val Brembana, a soli 35 chilometri da Bergamo…….Durante una delle numerose carestie che colpirono violentemente la valle nel corso del 1800, mettendo in grave crisi l’economia, furono offerte ai cittadini di Dossena, radunati al suono della campana, derrate di frumento in cambio dei quadri custoditi nella chiesa parrocchiale, che rappresentavano per la comunità la propria identità storica. Come ricorda la poesia iscritta su un’epigrafe posta all’esterno della residenza arcipresbiteriale plebana, …..”la forte gente di questa terra ad una voce il baratto rifiutò e i suoi quadri prescelse e la sua fame“.
…un commovente racconto di come l’amore per la propria identità e le proprie radici sia un valore assoluto, capace di vencere anche i morsi della fame e le lacrime della disperazione. Una testimonianza di “civile fierezza e di religiosa pietà” che non può non farci riflettere, soprattutto in tempi come quelli che stiamo vivendo.”….
(Tratto da Giulia Maria Mozzoni Crespi, Presidente del FAI, in Il Notiziario del FAI n.110)
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Da http://it.wikipedia.org/wiki/Dossena
……”Seguirono anni difficili, anche a causa di epidemie e carestie, che misero a dura prova l’intera popolazione.
A tal proposito si narra un fatto, ricordato anche da un’epigrafe posta all’esterno della residenza arcipresbiteriale plebana, in cui agli abitanti venne offerta, durante una grave carestia, un’ingente quantità di frumento in cambio dei quadri custoditi nella chiesa parrocchiale del paese. Il rifiuto di questi è ricordato anche da una poesia raccolta dallo storico Bortolo Belotti.
« In tempi di dura carestia, al popolo di Dossena qui adunato a suono di campana, venne offerto frumento in cambio dei suoi quadri; ma la forte gente di questa terra ad una voce il baratto rifiuto‘, e i suoi quadri prescelse e la sua fame »….(epigrafe posta sulla residenza arcipresbiteriale).
In tempi recenti il borgo, dopo un continuo spopolamento dovuto all’emigrazione, sta vivendo una nuova fase di crescita, dovuta anche al forte aumento del turismo.
……L’edificio più importante è la sopraccitata chiesa parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista. Edificata nel corso del XV secolo, custodisce un numero impressionante di quadri, arredi e paramenti provenienti da Venezia, donati dagli emigranti del paese recatisi nel capoluogo veneto, dove svolgevano attività molto redditizie. Tra i quadri di maggior valore troviamo quelli di Paolo Veronese, raffiguranti immagini del santo patrono”………
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Da http://www.dossena.provinciabergamasca.com/
….”Queste opere sono state, nel tempo, gelosamente costudite dalla popolazione di Dossena e difese anche con le armi, dalla cupidigia di persone forestiere, in particolare durante le calamita’ delle guerre ed i tristi periodi di carestie. Al riguardo sotto il porticato esterno della casa arcipresbiterale chiamato “il porticodei morti” e’ stata murata una lapide con la seguente epigrafe:……… L’epigrafe ricorda un episodio realmente avvenuto molto tempo fa e che Bortolo Belotti volle rievocare con una sua poesia dialettale .