Siamo qui a Managua nel pieno della fase di preparazione delle tele per dipingere, dando così inizio ad una nuova stagione creativa.
Abbiamo appena finito di preparare una cinquantina di tele di varie dimensioni per poi lavorare agevolmente e senza intoppi con la tecnica della Pittura ad Olio.
Usiamo normalmente i colori italiani “PURO-MAIMERI”, ma anche tutto il resto del materiale è stato comperato in Italia, perché in Centroamerica i prodotti non si trovano o sono di bassa qualità.
Le tele di FILO DI LINO GREGGIO, che sono le migliori, sono state comprate nella Tessitura Sironi di Gallarate, e il GESSO A ORO (o “gesso per doratori” oppure anche “gesso di Bologna”) e la COLLA DI CONIGLIO in un Colorificio di Varese.
La preparazione odottata (o “Imprimitura della tela”) è “A GESSO”: un sistema antichissimo e di cui ne parla il Cennino Cennini, alla fine del 1300, nel suo celebre “Libro dell’arte”.
La preparazione “a gesso” permette un moderato assorbimento dell’olio e un tempo di lavorazione piuttosto lungo: serve per lavori molto elaborati.
Si inizia con il lavaggio della tela di lino greggio, che poi viene perfettamente asciugata.
Si passa poi al ritaglio della tela per adeguarla a ciascun telaio, e al montaggio su questi telai….che nel nostro caso sono provvisori, perché una volta terminata la “stagione creativa”, le opere vengono smontate, arrotolate e trasportate in Italia, dove verranno poi rimontate su telai definitivi con chiavette (o “biette“) per mantenere le tele in tensione.
Si diluisce lentamente la COLLA DI CONIGLIO in acqua (meglio la sera prima), e poi si riscalda “a bagnomaria” e si stende a caldo la prima mano sulle tele: colla/acqua (la colla deve essere molto diluita in acqua, che è il veicolo per ottenere una penetrazione profonda nella tessitura della tela).
Quando le tele sono perfettamente asciutte, si tolgono le asperità con una passata di carta vetrata.
Per la seconda mano si aggiunge una piccola quantità di GESSO A ORO alla colla e, sempre riscaldando “a bagnomaria” si mescola costantemente fino al disfacimento totale del gesso. Attenzione di NON fare mai bollire il gesso, perché si guasterebbe irrimediabilmente.
Si aggiunge una piccolissima quantità di MIELE per rendere la preparazione flessibile ed evitare screpolature quando le tele si arrotolano. Si stende quindi questa seconda mano (a caldo) sulle tele: colla/acqua/gesso/miele.
Poi si lasciano asciugare e si passa la carta vetrata.
Le successive 5 o 6 mani di preparazione (sovrapposizioni di diversi strati di preparazione) si danno aumentando di volta in volta la quantità di gesso e diminuendo la quantità di colla. Tra una mano e l’altra, asciugate bene le tele, si consiglia di passare sempre con la carta vetrata.
Alla fine bisogna ottenere una preparazione che comunque permetta di intravedere la tessitura della tela, in modo che l’olio (la pittura ad olio) possa penetrare e “aggrapparsi” alla tela stessa (cioè il dipinto non deve essere “isolato” dal tessuto) e che sia elastica, in modo che anche arrotolate le tele non presentino screpolature;
Insomma, per partire “con il piede giusto” è necessario preparare il supporto (la tela) in modo accurato. Il che non è garanzia totale per una opera d’arte di grande livello, ma è un buon inizio…direi un indispensabile inizio.
Qualcuno diceva che per vedere se abbiamo di fronte un buon dipinto, bisogna iniziare con vederne il retro: la parte posteriore.
Arte “CONCETTUALE”?
Non so…..ma la preparazione delle tele è già un momento di grande poesia, di amore per le cose, per i materiali, i tempi e i ritmi naturali della vita stessa…e quindi del MESTIERE DEL PITTORE.
Vi auguro, e MI auguro: BUON LAVORO!
..un duro lavoro, che non è solo “preparazione”, è già opera d’arte!
Buon lavoro Sergio, non vedo l’ora di conoscere le tue nuove creazioni!
Al leer alguno de sus artículos, con mi escaso italiano, consigue hacer recapacitar sobre los temas que narra. En esta lección, pone de manifiesto,a los legos, como es mi caso, sobre la importancia y cuidado que se tiene que poner en la preparación inicial de toda obra pictórica, así como la necesidad de utilizar las herramientas adecuadas para conseguir el objetivo deseado, aunque ello, no siempre se consiga. Pero creo que ese esmero es aplicable a todas las facetas de la vida.
Interessantissimo, buon lavoro
Dopo tanti articoli SENZA COMMENTI (pensavamo che nessuno li leggesse)….di botto BEN TRE COMMENTI!!!!!!!!! su “come preparare le tele per dipingere”:
Grazie Marianna, Victor e Martina…..anche a nome dei pochi sopravvissuti a quel poco di MESTIERE DEL PITTORE che abbiamo avuto la fortuna (e il privilegio) di imparare dagli ultimi Maestri, negli anni ’60 e ’70. Abbiamo quindi deciso di lasciare questo articolo per qualche giorno ancora: non si sa mai che succeda il miracolo, e che ne nasca una piccola discussione! GRAZIE DI NUOVO, Sergio Michilini, Managua, Nicaragua, Centroamerica.
Caro Sergio i Maestri che si preparano le tele sono una rarita’tu sei uno tra questi. spero che quando sarò a Managua me ne mostrerai qualcuno…. c’è un mio conoscente che ha visto le tue opere e sarebbe interessato a contattarti per farti una proposta per il mercato cinese, se sei interessato mandami due righe.
ciao a presto…saluta valesca e sua sorella.
Caro Giancarlo, grazie per i tuoi complimenti….e coi tempi che corrono è chiaro che sono interessato al mercato cinese, ma anche a quello giapponese o australiano!!!!!!ci vediamo presto da queste parti vero? un caro salutone Sergio
Affascinante,comolimenti oer la chiarezza della spiegazione e per la volontà di farlo, sono tutti così avari. Buon lavoro.
Caro Maestro ho scoperto da poco la pittura, finora avevo solo disegnato per hobby ma grazie ai suoi preziosi consigli ho voglia di approfondire tutti gli aspetti dell’arte pittorica e delle sue tecniche. Trovo affascinante la sua storia artistica, della quale non sarò mai all’altezza;mi affascina il suo impegno sociale nella diffusione dell’arte come veicolo di dialogo tra i popoli, e come Lei sento un profondo richiamo verso la cultura e i colori dell’America latina.Complimenti e grazie ancora! con immensa stima, Marco.
Grazie Marco. Il tuo scritto è molto bello e stimolante. Spero che anche tu possa trovare nella Pittura un cammino di espressività e comunicazione che ti possa dare grandi soddisfazioni.
La preparazione del materiale è già di per sè poesia. L’inizio di un viaggio. L’inizio di una storia
non ti sembrano troppe 5-6 mani di inbiancatura io al massimo ne stendo 3
E’ a discrezione di ciascuno, più diluite, più penetrazione nel tessuto.
Grazie mille per l’articolo. Anche in Cile i prodotti di alta qualita’ sono inesistenti o carismi. Provero’ comunque a vedere se si trova la colla di coniglio.
Ma il gesso…a oro? Come mai non si usa il semplice gesso bianco?
Ciao Emanuela. Ci sono vari tipi di gesso e, per esempio, quello per scultura o edilizia,detto anche “scagliola”, indurisce quasi subito. Per preparare le tele ci vuole il Gesso a Oro, detto anche GESSO DI BOLOGNA o “da doratori” o “gesso marcio” il cui componente principale e’ il Solfato di Calcio finemente macinato.
Ha una morbidezza al tatto unica, data dalla finezza della grana di cui è composto. Va bene anche il BIANCO DI MEUDON o di SPAGNA. Spero tu possa trovare qualcuno di questi prodotti, che vanno tutti bene mescolati con la Colla di Coniglio. .
ciao bel post,anche io preparo da molti anni le tele e maggiormente le tavole,generalmente ho quasi sempre usato la colla di caseina ma ultimamente sto provando la colla di pelle di coniglio ,perchè appunto vorrei una preparazione + elastica per poter arrotolare le tele,che ne pensi?. ojala en tu contestaciones, y que lindo el suramerica unas vezes es pasdo por esto continente.
dimenticavo ,nella mia imprimitura sono abituato a mettere un cucchiaio di olio di lino crudo al posto del miele
Caro Ennio, va bene lo stesso anche l’olio di lino. Auguri e Buon Lavoro (sono curioso di conoscere il tuo lavoro, se vuoi mandami qualche foto a neoarcaico@yahoo.it) ciao
ciao Sergio lunedì ti ho inviato mail con foto
Buon lavoro Maestro.
È esemplare ciò che fa, non è da tutti condividere e pubblicare tecniche tanto elaborate. Anticamente si passavano da padre a figli e poi si perdevano.
Mi complimento con Lei.
E avrei tre domande da farle: le tele acquistate già pronte sul telaio hanno ricevuto l’imprimitura? Sarebbero pronte per dipingere ad olio? S’è no, come andrebbero trattate?
Grazie in anticipo
Cordiali saluti
Ciao Lucia. Le tele pronte e intelaiate hanno già l’imprimitura e sono già pronte per dipingere. Ci sono tele con imprimitura per olio e tele con imprimitura per acrilici. Ci sono tele di cotone, di canapa e di lino, e queste ultime sono le più care. E questo è un suggerimento: usare sempre i colori, i pennelli e le tele che costano di più. Risparmiare su queste cose significa partire con il piede sbagliato. Auguri e buon lavoro
Salve a tutti è da poco che dipingo è un mondo che mi sta affascinando molto vorrei sapere si può fare l’imprimituta su tela di bolo armeno? è quello che avete spiegato? C’È qualcuno che mi può rispondere ?grazie
Salve,
mi piacerebbe sapere che tipo di imprimitura o tipo di fondo adopera, secondo voi, per i suoi quadri il noto pittore Renzo Crociaria, e che tecnica usa per creare quell’effetto nebbia sfuamto?
Grazie
Ciao Sergi,
cercando di capire di tele e differenze tra loro, ti ho incontrato dopo tantissimi anni; grazie al tuo post, finalmente ho capito come si preparano le tele, un lavoro abbastanza lungo che non affronterei ora ad 81 anni ! Ma ho una domanda che vorrei farti:
la mia nipotina di 10 anni, molto brava in disegno ora dipinge ad olio, e’ precisa, veloce e molto realistica a detta della pittrice dalla quale e’ andata a lezione ieri per la prima volta, l’ha messa alla prova direttamente davanti ad una composizione di uva in un piatto, ed entrambe hanno dipinto, ciascuna sulla propria tela, ma la tela che la mia nipotina aveva portato, a sua detta era per acrilico e non adatta al colore ad olio; io non sapevo di differenze di questo genere, ma solo di tele con imprimitura piu’ o meno buona, tu cosa ne pensi?
a questo proposito avrei un’altra domanda, mi e’ capitato di dipingere ad olio su una tela con imprimitura scadente e di accorgermi troppo tardi che sia l’olio che il colore in parte, erano filtrati sul retro, obbligandomi quindi ad usare il dipinto stesso come imprimitura dopo sciutto, per poi ripassare i colori, “posso fare qualcosa per nascondere le macchie sul retro della tela senza guastare il dipinto?”
Grazie ancora Sergio
Sergio, chiedo scusa per l’errore al tuo nome nel precedente post!
Ciao Marisa, alla tua nipotina potresti regalargli un libro di tecniche pittoriche, così magari incomincia a prepararsi le sue tele per dipingere. A 10 anni già è ora di incominciare ad affrontare i problemi, come prepararsi le tele per dipingere. Ai nostri tempi, tra gli altri, usavamo il GINO PIVA “MANUALE PRATICO DI TECNICA PITTORICA Editore Ulrico Hoepli-Milano. Detto questo due parole sul resto. Gli acrilici sono resine sintetiche, derivate del petrolio, e impermeabilizzano la tela, e quindi non li userei. La preparazione che io uso (colla di coniglio e gesso di bologna) è per lavori che si portano avanti lentamente. Assorbe molto, e però ogni giorno si trova il lavoro del giorno anteriore mezzo asciutto, e quindi si può andare avanti tranquillamente. Le preparazioni per lavori veloci, tipo impressionista
, sono a base di olio di lino,bianco di zinco, vernice coppale, cera ecc. (vedi manuale). Sul tuo caso dell’olio passato sul retro non vedo problemi particolari: l’olio, che è il legante dei pigmenti, dovrebbe sempre ancorarsi al supporto che è la tela (quindi superando la “barriera” della preparazione o imprimitura). Nel tuo caso, forse hai usato troppo olio, e questo non va bene. Il retro io lo lascerei così con le macchie, perchè la tela deve “respirare” e qualsiasi pellicola pittorica che tu ci metta, rendi la “respirazione” più difficoltosa. Ciao, un abbraccio e saluti alla tua nipotina pittrice. Sergio Michilini
Ciao Sergio, grazie per i tuoi consigli, tutto il sapere di esperti e’ prezioso nel campo dell’arte! Unisco un dipinto della mia nipotina che ha fatto in pochissimo tempo tutta sola in giardino, e’ colore ad olio su tela! Lo ha copiato dal libretto in donazione nella scatola dei suoi colori.
Sono in pensiero perche’ i colori ad olio sono tossici, e lei e’ cosi’ piccola!, Cosa mi puoi dire sui colori ad olio diluibili con acqua? Forse non sono tossici?
Grazie!
PS.
il dipinto suddetto non posso inserirlo qui, te lo invio tramite messaggio privato su Facebook
ciao e grazie ancora
marisa
Va bene Marisa, aspetto la foto su facebook. Realmente non so che dirti dei colori ad olio diluibili in acqua perchè non li ho mai usati. Ad ogni modo il veleno non si trova nel legante (olio o acqua), ma nel pigmento (piombo, cadmio ecc). Forse dovresti vedere di eliminare i colori i cui pigmenti siano pericolosi. Ciao, un abbraccio Sergio
Grazie Sergio, guardero’ la composizione dei colori ad olio diluibili con acqua, tenendo presente cio’ che tu hai detto, e anche, sono curiosa di provarli per vedere se ci sono differenze con quelli tradizionali
Ciao,
marisa
Ciao Sergio, grazie per le spiegazioni, ma vorrei chiederti come posso usare le terre naturali su tela? La preparazione è sempre la stessa? Grazie
Grazie Sergio, io ho imparato da poco a fare gli affreschi, ma è poco pratico
posso continuare questa passione usando le tele?
Ciao Sergio,
sono un Autodidatta, mi piace molto Dipingere, da qualche anno alle prese con la pittura ad Olio, anche se con le Tecniche usate ho ancora molto da imparare, ma cerco sempre di dare il meglio di me stesso.
Trovo il tuo articolo molto interessante, specie adesso
che ho deciso di costruire alcuni Telai di dimensioni piú grandi di quelle Standard . Avevo giá trovato anni fa un Video su YouTube dove mostrava
il procedimento per l´imprimitura del Tessuto e tutti i suoi passaggi, ma
non era poi cosí dettagliato per come hai scritto tu il tuo Articolo;
ora che mi tornava utile, non riuscivo peró a trovarlo, comunque direi: “Meglio cosí” da come ho potuto notare hai anche dato diversi ed utili consigli !!! A dire il vero, ne avrei bisogno anche io di uno , mi interesserebbe sapere se ne val la pena dare dare l´Imprimitura su vecchie Lenzuola in Cotone e come adeguarmi per la stesura su di un Telaio Fisso senza “Estensione” mi conviene fissare la Tela dopo la completa Imprimitura ( 5-6 passaggi) per fare in modo che
sia piú rigida ??? Il Consiglio di un Esperto, torna sempre Utile !!!
Ti ringrazio in anticipo
Ciao
Ciao Sergio! Cercavo in giro dettagli sulle preparazioni e tu hai chiarito bene tutto! Io ho da sempre un dubbio sulla colla di coniglio che avanza nel pentolino e si addensa. Si può sciogliere di nuovo a bagnomaria?
Grazie
si, sempre a bagnomaria. Non ci sono problemi