Chi determina se una opera letteraria o artistica è valida o no?
A questa domanda risponde in questi termini lo scrittore MARIO VARGAS LLOSA intervistato da Francisco Javier SANCHO MÁS
….”Io credo che una delle cose che impari, abbastanza presto, quando dedichi la tua vita a scrivere, è che ciò che è fondamentale nella vocazione si gioca non davanti al pubblico, ma nella solitudine quasi assoluta che si vive quando si scrive. Un lavoro letterario come una novella, ti occupa molto tempo, ti fa passare periodi di insicurezza, di confusione. Poi, se la storia prende forma e inizia a dominare questa massa di informazioni, all’inizio molto complessa, inizi a sentire una soddisfazione derivata dal vivere questi momenti. Quello che viene dopo…..
Anche gli scrittori più vanitosi, ( e ce ne sono molti), già sanno……che il vero valore della loro opera si saprà quando non saremo più vivi. Questo tempo è quello che determina la perennità o la fugacità di una opera. Così che i riconoscimenti e i premi promuovono la vanità. Però se sei un buon o cattivo scrittore lo dirà il tempo”……
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Testo della intervista completa nella rivista “Carátula” che celebra il suo 5º anniversario. (Sancho Más entrevista a Vargas Llosa” www.caratula.net
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Più o meno sullo stesso tema, aggiungiamo un paio di considerazioni che abbiamo ritrovato in alcune riviste di qualche anno fa:
….”Certo mai prima d’ora, nella storia della creatività artistica, si sarebbe potuta erigere una tale torre di Babele estetica. Mi ricorda una sorta di Inferno dantesco, nei cui baratri si aggirino torme urlanti di artisti, promotori, uomini marketing, agenti pubblicitari, critici, mercanti, direttori di musei insieme ai vari parassiti di questo carrozzone, tutti stretti in un perpetuo abbraccio di autopromozione e auto-compiacimento. Il loro vocabolario comune é interamente basato sulla novità, lo shock, la polemica e l’oltraggio. Un tocco di bacchetta magica dei grandi elettori di questo inattaccabile milieu e oplà, ecco nata una nuova stella, e moltiplicati gli zeri del prezzo delle sue opere. I media sono cruciali per il supporto di questa nuova mitologia: premi artistici in diretta televisiva, celebrità la cui presenza é richiesta ad ogni festa degna di questo nome”…..
Roy Strong, ex direttore del Victoria & Albert Museum in “The Times” ( in Graffiti, Il Giornale dell’Arte, N.198, aprile 2001)
…”Non è lontano il momento in cui, quando il riposato giudizio della storia scenderà anche su questi confusissimi anni, assisteremo a improvvisi ribaltamenti di valori, a improvvise apparizioni e a irrevocabili oblii.
Qualcuno potrà tentare di tenere in vita i morti, ma sarà uno sforzo vano”…
Vittorio Sgarbi, La stanza dipinta, Supersaggi BUR, 1993