ARMANDO REVERON è stato un grande pittore della luce: IL MAESTRO DELLA LUCE TROPICALE.
Venezuelano, nato nel 1889 a Caracas e morto nel 1954 nella sua casa di Macuto, chiamata “EL CASTILLETE” (il castelletto).
Tra il 1911 e il 1915 studia in Europa: a Barcellona, Madrid e Parigi, in anni di grandi stravolgimenti per la Storia dell’Arte (e per la Storia in generale).
E’ impressionato dagli spagnoli El Greco, Velazquez, Goya….soprattutto e per sempre Goya.
E poi Turner, gli impressionisti, Bonnard…..e sicuramente Renoir. Stranamente e curiosamente non gli interessa il cubismo, il futurismo, Modigliani, Cezanne, Picasso, Chagall.
Tornato in Venezuela, se ne va a vivere sulla costa caraibica e inizia una vita tutta controcorrente, come una specie di “Tarzan”, o hippy, anarchico e no-global “ante litteram”….. non per cercare la “purezza dei primitivi” come Gauguin, ma piuttosto la semplicità della vita contro i miti del “progresso” e del “consumismo”: un ritorno alle radici della normale quotidianità della gente della costa.
E questo, in anni di grandi stravolgimenti umani, sociali, politici e culturali di tutto il mondo occidentale: Reverón si ritira per davvero e per sempre e, in Pittura, studia la luce, e la rifrazione di questa sulle cose e sulla vita.
Il “CASTILLETE” è diventato meta di turismo domenicale della borghesia di Caracas, e Reverón, a cui piacciono gli spettacoli popolari, la teatralità e il senso rituale della vita, crea il “personaggio Reverón” montando le sue attuazioni eccentriche, anticonformiste e misteriose e questo aspetto della sua vita lo colloca come una specie di precursore dell’”Arte Contemporanea”, con le sue Performances, Installazioni, Arte Povera e roba simile.
Ma il suo genio autentico lo esprime nella Pittura, nelle sue opere IMMATERIALI, quasi MONOCROME. Una luce che disintegra e polverizza i contorni delle cose, che rende precario tutto, come sospeso, senza passato e senza futuro, fermo e avvolto dalla luce, come la vita della costa caraibica, giorno dopo giorno, nella luce e per la eternità.
NON LO CONOSCEVO , MOLTO,MOLTO INTERESSANTE.
ciao giancarlo