Iniziando il nostro primo anno d’Accademia a Firenze nel 1969, l’argomento della scomparsa della Natività del Caravaggio dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, era all’ordine del giorno con il nostro maestro Goffredo Trovarelli e, a parte le analisi estetiche, compositive e pittoriche di questo capolavoro assoluto dell’Arte italiana, ricordo che una delle considerazioni al margine era la impossibilità, da parte dei ladri, di poter rivendere quell’opera, anche ridotta a pezzetti, perché troppo famosa. E allora, perché l’hanno rubata? E’ stato un maniaco miliardario che voleva godersi l’opera racchiuso in qualche camera blindata clandestina?…..
Passarono gli anni, e ogni tanto usciva qualche ipotesi curiosa e sorprendente su quel furto…..in particolare che fosse opera della Mafia siciliana.
Finchè l’anno scorso la cosa pare che sia stata definitivamente chiarita: la Natività del Caravaggio è stata effettivamente rubata dalla Mafia, successivamente rosicchiata dai topi e alla fine bruciata, come racconta il seguente articolo pubblicato nel BLOG dell’amico e collega Momò Calascibetta.
Io vorrei solo aggiungere una “fantasiosa” ipotesi: negli anni ’60 i grandi Guru della auto denominata “Arte Contemporanea” iniziano a parlare di “fine della Pittura” considerandola un “linguaggio obsoleto”.….mentre la Mafia ruba la Natività per poi distruggerla
Entrambe sono evidentemente tragiche e paranoiche stupidità di varie cupole di potere economico, politico e culturale,…però….:non sarà che il clima culturale di intolleranza verso la Pittura, che ha ispirato questi fatti,….. sia stato provocato dagli stessi “mandanti” o diciamo dalla stessa “centrale di intelligenza” globale?
Chissà…forse è meglio citare
(come sempre in questi casi)
il grande Enzo Jannacci che avrebbe sicuramente ribadito:
E per tutti…….quelli che l’ha detto il telegiornale, oh yes!
E per tutti…….quelli che sono onesti fino a un certo punto, oh yes!
E per tutti…….quelli che la mafia non ci risulta, oooooooh yeeeeeees!……………
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(dal BLOG del Pittore Momò Calascibetta, 10 Dicembre 2009)
Così finì la Natività del Caravaggio : rosicchiata dai topi e poi bruciata
Da Spatuzza un riscontro alle dichiarazioni
di Marino Mannoia sulla tela rubata
PALERMO – Sarebbe finita in pasto ai porci e rosicchiata dai topi in una stalla di Santa Maria di Gesù. Alla fine, per disfarsi di quella tela così ingombrante, avrebbero deciso di bruciarla. La “Natività” del Caravaggio, la preziosissima tela rubata la notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969 dall´Oratorio di San Lorenzo a Palermo, avrebbe fatto una brutta fine. Almeno così ha raccontato a luglio scorso Gaspare Spatuzza ai pm di Palermo: «Ho saputo da Filippo Graviano nel carcere di Tolmezzo intorno al 1999 che il quadro era stato distrutto negli anni Ottanta. La tela era stata affidata ai Pullarà i quali l´avevano nascosta in una stalla, dove era stata rovinata, mangiata dai topi e dai maiali e perciò venne bruciata».
Spatuzza non sa altro ma le sue dichiarazioni bastano a fare un altro passo avanti in uno dei misteri di mafia che, negli ultimi 40 anni, è stato solo sfiorato ma mai chiarito da diversi collaboratori di giustizia. Quel che è certo è che quella tela fu rubata su precise disposizioni dei vertici di Cosa nostra. Per farne cosa esattamente non si sa. Non protetto da alcun sistema di allarme, la Natività finì in un furgoncino e fu portata nella fabbrica del ghiaccio dei Vernengo. Così almeno hanno raccontato negli ultimi anni alcuni collaboratori di giustizia che hanno consentito ai carabinieri del Nucleo patrimonio artistico di ricostruire i movimenti di quel quadro che sarebbe passato dalle mani di Pietro Vernengo a Gerlando Alberti, da Rosario Riccobono a Michele Greco, a Pippo Calò. Secondo alcuni di loro il quadro sarebbe stato esposto più volte durante importanti summit di mafia come segno del prestigio e del potere della cosca che ospitava il vertice.
«È stato trasferito da una «famiglia» di mafia all´altra quasi fosse un vessillo simbolo di forza», aveva spiegato il generale Roberto Conforti, comandante del Nucleo patrimonio artistico. Almeno una decina i pentiti che hanno parlato del Caravaggio rubato, da Giovanni Brusca a Salvatore Cancemi che hanno indicato anche una serie di possibili nascondigli, certi che il quadro fosse rimasto intatto. Ma le ricerche dei carabinieri del Nucleo patrimonio artistico in ville e appartamenti non hanno mai dato alcun esito. Solo Francesco Marino Mannoia aveva detto a Giovanni Falcone che la tela era stata distrutta. Ora le dichiarazioni di Spatuzza confermano questa tesi.
http://www.artmomo.com/blog/?p=1034
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E per finire, un video:
il Principe Bernardo Tortorici presidente dell’associazione Amici dei Musei Siciliani, al microfono di Bruna Masi, ci parla della scomparsa della natività di Caravaggio dall’Oratorio di San Lorenzo di Palermo
http://www.realitytv.it/video/FnzeS2GdG-U/Live-Sicilia-su-il-sipario-Oratorio-di-San-Lorenzo.html