Nella Pinacoteca di Brera a Milano, dal 16 Giugno al 3 Ottobre, hanno messo a “confronto” le opere di Lucio Fontana (quello dei buchi e tagli sulle tele) e di Alberto Burri (quello dei sacchi e dei plasticoni bruciacchiati) con i capolavori del Rinascimento e del Barocco italiano (Bellini, Raffaello, Veronese, Tintoretto, Caravaggio,Tiepolo, Canaletto ecc.) che sono il fiore all’occhiello della storia della Pittura Italiana.
Non sappiamo come mai non hanno messo a “confronto” anche le opere del contemporaneo Piero Manzoni (nel mondo indubbiamente più famoso di Burri e Fontana), che negli stessi anni ’60 portava avanti la medesima “ricerca” e che lo
portò oltre i sacchi e i buchi sulle tele, fino ai confini audaci e insospettati della “Merda d’Artista” inscatolata e numerata
Ma, dopo il primo passo, è abbastanza probabile che prossimamente questo “confronto” venga in mente di farlo a qualche altro Direttore o Curatore alla moda e con i dovuti appoggi dei politici di turno .
Questo è il cammino che ci vogliono IMPORRE a tutti i costi…….con o senza alca selzer. Dobbiamo digerircelo tutto e fino in fondo…..e quindi aspettiamoci prossimamente “La Merda d’Artista a confronto di Raffaello”.
Nel frattempo sarebbe interessante scoprire i perché di Burri e Fontana inseriti al “confronto” con i Capolavori della Pinacoteca di Brera (i motivi sottaciuti o nascosti)……visto che concettualmente loro erano “Artisti” IN ROTTURA e non “in dialogo” con i Classici!
A parte i concetti che Burri e Fontana volevano esprimere con le loro opere, concetti che potevano anche essere validissimi e grandiosi, pur tuttavia nel “confronto” con i grandi maestri del passato, le loro opere rimangono quelle che sono nella realtà, stracci e pezzi di plastica bruciacchiati e tele tagliate o sforacchiate.
E poi, con tutte le manovre dirette o indirette, economiche, speculative e commerciali che hanno messo in atto per stabilire o aumentare il valore delle opere di Fontana e Burri, alla fine della fiera si tratta sempre di valori virtuali completamente staccati dall’oggetto in questione, che volente o nolente è nylon bruciacchiato e tele sforacchiate senza nessun valore economico reale.
Vengono in mente i discorsi degli ultimi tempi sulla Economia Virtuale e sulla Economia Reale…..quella delle banche e degli speculatori da una parte e quella degli artigiani e dei costruttori dall’altra…..che sarebbe come dire le opere “virtuali” di Fontana e Burri e le opere “reali” di Raffaello, Caravaggio ecc.
Anche a livello di Mestiere del Pittore, cioè di perizia tecnica, conoscenze della chimica dei materiali pittorici, trattamento dei supporti, procedimenti di esecuzione ecc, ecc , i Maestri della Storia dell’Arte hanno sempre parecchio da insegnare,…ma Burri e Fontana? A chi può seriamente e realmente essere utile apprendere a bruciacchiare e tagliare plasticoni e tele?
E allora, cosa ci rimane da questo confronto?
Che Burri e Fontana e i vari “avanguardisti” del ‘900 volevano ROMPERE con il passato, e non “dialogare” con il passato…perché allora questa forzatura pseudo-dialogante?
Che Burri, Fontana dovrebbero rappresentare un periodo della storia dell’Italia dove non esisteva altro da fare che sforacchiare tele o bruciacchiare plasticoni……..?
Ma per favore!!!!!!!!!!!!
Che Caravaggio rappresentava il suo tempo, come Burri e Fontana il loro?…ALLUCINANTE!!!!!!
C’è qualcuno che seriamente possa affermare che negli anni ’60 questa spazzatura era il meglio che si stava producendo in Italia?
Queste menti malaticce che promuovono buffonate come questa della Pinacoteca di Brera avrebbero bisogno, non di aggiornarsi o di informarsi meglio…ma di un trattamento psicologico o direttamente psichiatrico, di lunga durata.
….Oppure di verificare e scoprire cosa bolle in pentola, chi tira i fili o che interessi reali ci sono in ballo.
Speriamo solo che qualcuno, prima o poi, ritrovi il coraggio di dire pane al pane e vino al vino…ovvero che IL RE E’ NUDO, se abbiamo un qualche interesse per il futuro e per la educazione dei nostri figli.
Caro Sergio
Ormai la merda di Manzoni e non soltanto quella è già arrivata sotto la bocca, speriamo che a qualcuno, anzi a tanti gli arrivi sopra il naso così non potranno più chiedere neanche aiutoooooooooo.
Perchè se provassero a chiederlo BUON APPETITO.
Saluti Lori
mi spiace dirlo ma non capisci nulla di arte…come puoi fare discorsi cosi’ semplicistici, non li fa nemmeno la mia portinaia! burri e fontana sono grandi artisti, geniali, come piero manzoni che non hanno semplicemente nulla da invidiare ai “classici” come li chiami tu! il discorso del nylon e della tela bruciacchiata quello si’ e’ abberrante…
Bum! Massimo, tu che invece capisci di arte, perchè non fai un piccolo sforzo per elaborare un ragionamento tuo su queste “genialità”, che non sia la solita vecchia dichiarazione di fede…. forse il Re è nudo, non ti pare? E poi, lascia stare le portinaie, che quasi sicuramente sono più sincere di te di fronte a Raffaello o Piero Manzoni.
Mio caro Massimo,
grande intenditore d’arte… Mi pare chiaro che l’articolo non voleva puntare il dito contro Manzoni, Burri o altri, ma solo accentuare il fatto che avendo questi artisti percorsi non dico differenti, ma addirittura AGLI ANTIPODI da quelli che erano stati propri dei pittori “classici” -anche se sarebbe più opportuno parlare di rinascimentali- è totalmente insensato esporli l’uno di fronte all’altro, in un maldestro tentativo di fare “confronti” che non hanno motivo di essere.
A parte il proprio gusto che ci porta a definire alcuni come “grandi artisti” ed altri come “imbrattatele” (e, trattandosi per l’appunto di gusti, non sono sindacabili o contestabili, ma al massimo da non condividere), quello che poniamo in discussione qui è il ruolo del gallerista, o di chiunque abbia curato la mostra.
Scusatemi, dimenticavo… sono pronta a ritrattare qualunque parere malevolo a proposito di Burri, Fontana e Manzoni quando usciranno fuori disegni, bozzetti, virtuosismi di colori e matita, a dimostrazione che -com’è giusto che sia, vedi Picasso, Dalì, Magritte- prima di “SPERIMENTARE”, l’arte bisogna saperla fare e conoscerne le basi!!!!
Ciao Romina. Picasso, Magritte e Dalì avevano ancora delle “basi”. Forse Burri, Fontana e Manzoni ne avevano qualcuna meno. E infine il “grande” Beuys ha deciso che non servono più e che tutti sono “artisti”…a forza di distruggere (la sperimentazione è un’altra cosa, credo)..hanno distrutto tutto…e adesso pare che non rimanga che “ragionare” come Massimo o fare, appunto, “confronti” penosi.
Chi ha scritto questo articolo è veramente ignorante… meglio che vada a spazzare le strade!!! Capra!
Concordo totalmente! Da studentessa dell’Accademia di Belle Arti, forzatamente costretta alla “purezza” concettuale (l’opera di convincimento è semplicemente esemplare:”O realizzi opere come dico io o ti boccio”), non posso che approvare ogni parola. Grazie!
Anche io ho qualche perplessità ma ho 80 anni. Come porsi di fronte all’ arte moderna così coinvolta con fattori economici.