NATIVITA’ del Sacro Monte di Varese

0-terza-cappellaLa Terza Cappella del Sacro Monte di Varese ospita al suo interno la rappresentazione della NATIVITA’ DI GESU’, mentre all’esterno spicca per i suoi colori sintetici, quel poco di originale che resta del controversiale dipinto murale di Renato Guttuso.

Alcuni amici iper-cattolici hanno criticato duramente quest’opera di Guttuso, per rappresentare la Sacra Famiglia che, invece di entrare nel Sacro percorso, sta per uscire……..o perché Giuseppe ha le sembianze di Arafat (a me pare più Totò che Arafat!)…ad ogni modo, la cosa mi pare davvero inconsistente.

Pur considerando questa “Fuga in Egitto” come un’opera di buon livello del Maestro Renato Guttuso, la considero concettualmente fuori luogo e tecnicamente inappropriata e in gravissimo stato di estinzione (parecchio si è già perso ed è stato rifatto).
Nel 2009 ho pubblicato le “5 TESI PER SALVARE GUTTUSO E IL SACRO MONTE”….ma non sono servite a niente: si è scelto di continuare imperterriti il cammino della defunzione.
Chissà, in questo Santo Natale 2010, tra le altre cose, non si possa anche esprimere il desiderio di salvare il Guttuso non nell’apparenza, ma nella sostanza!

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RENATO GUTTUSO, FUGA IN EGITTO, 1983, VARESE, TERZA CAPPELLA DEL SACRO MONTE

La Terza Cappella…”è addossata al monte ed è orientata a mezzogiorno; presenta linee architettoniche pure: ha pianta a forma di ellisse e presenta un pronao rettangolare. Il portico, composto da quattro pilastri, forma un ampio arco frontale sormontato da un timpano. In alto fra i pilastri due nicchie nelle quali sono le statue in vivo di San Giovanni Battista a sinistra e di San Luca a destra. Sulla sommità del tetto, al centro, c’è una lanterna con cupolino ricoperto da rame. Sul lato sinistro della Cappella si allunga una parete sulla quale il pittore contemporaneo Renato Guttuso nell’autunno del 1983 ha interpretato, con un murale acrilico, “La fuga in Egitto”, segno di speranza di pace.

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Si guarda l’interno della Cappella attraverso le finestre ornate di inferiate con borchie in bronzo tornito. Le statue in terra cotta dipinta raffigurano il presepio: al centro vi è il Bambino Gesù posto sulla mangiatoia; dietro il bue e l’asino; a destra la Madonna e S. Giuseppe, tre musicanti; a sinistra c’è il gruppo dei pastori e un piccolo cane. Le pareti presentano otto affreschi (terminati nel 1658), quattro dei quali raffigurano l’adorazione dei Magi, l’annuncio dell’Angelo a Giuseppe, la partenza per l’Egitto e la strage degli Innocenti e sono attribuiti a Carlo Francesco Panfilo Nuvolone. Il quinto affresco, dietro la capanna, raffigura l’annuncio ai pastori; gli altri tre raffigurano Angeli. La cupola, affrescata da anonimo, è adorna di angeli musicanti.

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Scheda tecnica:
Lavori: 1605(?) – 1623 (parte architettonica) – 1658 (affreschi).
Progetto e direzione dei lavori: architetto Giuseppe Bernascone.
Sculture: 26 statue in terra cotta dipinta attribuite a Cristoforo Prestinari, a Sala o a Silva (a seguito del recente restauro). S. Giovanni (all’esterno) è del M. Retti; S. Luca è attribuito a V. Sala.
Pitture: di Andrea Villa per la parte architettonica decorativa; di Carlo Francesco Panfilo Nuvolone per la parte figurativa; di Renato Guttuso per il murale esterno.
Da osservare: la cappella è stata completamente restaurata: sono stati messi in luce, tra l’altro, i colori originali delle statue e la particolarità del pavimento: in cotto e “a rizzada” nella parte della “capanna”. E’ stata inaugurata il 25 marzo 1983. Il restauro ‚ stato finanziato dalla Banca Popolare di Luino e di Varese.

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IL MURALE DI GUTTUSO ALLA III CAPPELLA

Il 26 novembre 1983, sabato, avvenne l’inaugurazione della pittura murale, di notevolissimo valore, del pittore contemporaneo Renato Guttuso, suo dono alla città nella quale vive e lavora da oltre venti anni. Il murale si trova sulla parete a fianco della terza Cappella dove l’affresco del Nuvolone del XVII secolo, restaurato più volte e in tempi diversi, era completamente andato perduto.

Il pittore Guttuso, al quale fu conferita nello stesso giorno la cittadinanza onoraria di Varese da parte del Sindaco, era presente all’inaugurazione con il suo collaboratore Amedeo Brogli. Il murale, di circa trenta metri quadrati di superficie e realizzato con colori acrilici, è stato eseguito davanti alla gente e con la gente ed è visibile dal primo arco della Via Sacra.

Il murale è tutto da vedere, da ammirare e da capire: attira, affascina e fa meditare. Raffigura la “Fuga in Egitto”, tema sacro che l’artista ha rappresentato in rispetto al Vangelo, ma nel quale ha profuso tutta l’allegoria della fuga che richiama fatti drammatici umani del passato e del presente. Vi si legge il dramma dell’uomo che, in ogni tempo e sotto ogni cielo, è costretto ad abbandonare il suo paese”……
( http://www.santuarimariani.org/sm-italia/lombardia/milano/eu-i-varese5-5.htm)

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4 pensieri su “NATIVITA’ del Sacro Monte di Varese

  1. epperò qualche anno fa c’è stata tutta una bagarre sul creare o meno nuove cappelle, con tanto di favorevoli e contrari. Poi, meno male, non se n’è fatto nulla. Spiace invece che si lascino andare alla malora opere esistenti e di valore. Certo che se per salvare un opera o meno oggi si debba fare l’analisi logica esasperata, oppure l’analisi politica su chi l’ha creata, siamo mal messi anche noi come società, e chissà se mai sarà fattibile un restauro!

  2. Il problema anche qua è l’ACCANIMENTO TERAPEUTICO: si “restaura” troppo un’opera che tecnicamente è già morta: nessun murale sintetico all’esterno resiste più di 10 anni. Si deve toglierlo e trasportarlo in un luogo protetto….e in suo luogo ricostruire con la tecnica dell’Affresco tradizionale(o mosaico in pietre naturali) la pittura murale del Nuvolone. In questo modo si salva il Guttuso, si ricostruisce il Nuvolone e si ridà all’insieme architettonico la sua integrità originale. Questa è stata una delle mie proposte (LE 5 TESI PER IL SACRO MONTE- 2009) che non è stata presa nemmeno in considerazione, credo a causa delle solite politicherie e opportunismi e incompetenze della zona……si insiste in buttare i soldi per “pseudo-restauri”, si lascia il Guttuso che lentamente sta diventando l’ombra di quello che fu, l’Affresco originale del Nuvolone è passato al dimenticatoio e l’insieme architettonico continua deturpato da una “presenza” estranea (anche se eccellente, come l’opera del mio amato Maestro Renato Guttuso).

  3. Bisogna tornare all’ATTACCO di questi politicanti da quattro soldi ignoranti e incompetenti che si credono superiori a tutti e ripristinare l’ INTEGRITA’ STORICO-MONUMENTALE, quindi anche pittorico-artistica, del SACROMONTE sopra VARESE, anche per un rispetto della sacralita’ del luogo e dei nostri avi che cosi’ lo vollero. Non e’ questa la “modernita'”, questa e’ barbarie, ignoranza e presunzione. (Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini ! la storia insegna). Giovanni Dotti VARESE

  4. Sono sempre del parere, in ciò suffragato anche dalle “5 Tesi per il Sacromonte” del pittore Sergio Michilini, di ripristinare l’originale affresco della Fuga in Egitto del pittore secentesco C.F. Nuvolone (recuperabile sulla base di disegni e foto esistenti) per ripristinare l’ UNITA’ storico-artistica del Sacromonte, complesso monumentale tramandatoci “intatto” per più di tre secoli che è nostro dovere tramandare “intatto” alle future generazioni. L’acrilico di Guttuso, pur pregevole, appare come elemento estraneo, una stonatura nell’armonia sobria della Via Sacra, e andrebbe rimosso e trasferito in luogo più idoneo alla sua conservazione (ad es. nel piccolo Museo Diocesiano recentemente inaugurato alla Prima Cappella).

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