Il 6 di Marzo chiude i battenti la storica mostra PASSIONE CIVILE, ARTE E POLITICA nel Palazzo del Monferrato di Alessandria.
Tra i tanti dipinti dei più importanti artisti del dopoguerra è esposta anche la Pittura murale di AURELIO C. per Valenza Po, una delle opere più audaci ed emblematiche della seconda metà del XX secolo in Italia.
Qui sotto riproduciamo l’interessante testo completo di presentazione della mostra.———————————————————————————————-
Passione Civile Arte e Politica
Negli ultimi anni in Italia si è sviluppato un acceso dibattito sull’opportunità/necessità di privatizzare il patrimonio storico-culturale del nostro Paese, settore questo tradizionalmente pubblico.
La mancata tutela dei beni storici, artistici, culturali, architettonici e del paesaggio rispondono spesso a logiche affaristiche.
L’attuale taglio indiscriminato della spesa pubblica per la cultura, l’archeologia, l’arte, il teatro e la musica, oltre che per la scuola, l’università e la ricerca, è finalizzato ad umiliare e soffocare il pensiero libero, il pensiero creativo, il pensiero critico.
Non possiamo pensare che l’Italia diventi un’enorme spa, dove tutto si privatizza, anche la storia, la coscienza e la vita democratica!
Ciò che vediamo in un museo, in una chiesa, in un palazzo storico è testimone della storia dell’umanità e può influenzare significativamente il nostro pensiero. Le opere “operano” sulla nostra intelligenza, sul nostro cuore, sul nostro desiderio.
L’art. 117, secondo comma, lettera s, della Costituzione, nella riforma attuata con la L. Cost. n.3 del 2001, ha compreso la tutela dei beni culturali tra le materie di competenza esclusiva dello Stato, mentre il comma successivo ha annoverato tra le materie di legislazione concorrente la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali e la promozione ed organizzazione di attività culturali. La fruizione collettiva del patrimonio culturale diventa allora elemento da rendere comune sia alla tutela che alla valorizzazione: si individua, si protegge e si conserva il bene affinchè possa essere offerto e alla conoscenza e al godimento collettivi.
Con questa mostra la Fondazione Longo – che è diventata proprietaria della collezione di opere e quadri del ‘Valentia’, sezione del P.C.I. di Valenza – vuole contribuire, utilizzando lo strumento dell’allestimento artistico di un’epoca e di un luogo della nostra provincia, a restituire fiducia e voglia di impegno, per rilanciare idee, speranze e fermezza antifascista. Per contrapporre bellezza e cultura al degrado e alla volgarità.
Vogliamo dire ai giovani, che, esausti, stanno sperimentando con amarezza sulla loro pelle lo sfruttamento di una classe politica che non tollera l’idea di giustizia sociale, di non affidarsi alla legge dell’egoismo, ma di ricercare la dimensione del bene comune.
In virtù di questo riaffermo che l’intera collezione di queste opere troverà una sua ricollocazione definitiva a Valenza come restituzione a quelle donne e a quegli uomini che la costituirono con passione e dedizione, in onore ai pittori che, con la loro arte, contribuirono allo sviluppo della democrazia e all’elevazione delle classi lavoratrici; ma questa collezione vuole anche essere un bene comune della collettività e quindi visibile e fruibile per tutti in controtendenza all’esibizione dell’abuso di potere e all’idea di porre l’egoismo assoluto come modello.
La passione civile, l’arte e la politica possono ancora affermarsi e affermare un orizzonte di vita più avanzato.
GUIDO RATTI
La mostra è allestita fino al 6 marzo nelle sale di Palazzo del Monferrato, Alessandria, Via San Lorenzo 21
Ingresso libero ed è visitabile dal martedì al sabato in orario 16.00 – 19.00; la domenica in orario 10.00 – 12.00; 16.00 – 19.00.
Sono molto contenta che ci sia la foto del quadro di Aurelio, Il Nibbio. Aurelio non é potuto andare all’inaugurazione, non stava molto bene… peró con grande emozione mi ha mostrato in gennaio questo depliant con l’invito alla mostra! Aurelio é un grande artista che per la sua coerenza ideologica e per il suo grande valore morale non ha accettato mai di vendersi a nessuno! Un’altra sua grande dote é la mancanza di vanitá… che non significa non valorizzare il proprio lavoro… significa invece fare in modo che il lavoro parli per se solo …. risvegli e trasformi nel profondo la coscienza di chi lo vede e compia con il vero obiettivo dell’arte: creare una nuova realtá, provocare un cambiamento reale delle persone e quindi della societá.
La mostra bella penso sia molto interessante, ma non credo sia il recupero di un pensiero critico sul passato e sulla contemporaneità. I tagli alla cultura io ne avrei fatti molti di più di quelli del Berlusca, perchè devo finanziare attraverso lo stato, cultura per pochi e di pochi, manifestazioni dispendiose che non hanno nessun valore cuilturale, il finanziamente di “parrocchie” legittimate dai partiti. Potrei continuare.
L’ italia ha dato il meglio di se , quando era povera.
Dando meno soldi all’Arte, alla Cultura e alla Ricerca non si elimina la corruzione….anzi, la si aumenta strategicamente, lasciando il paese alla deriva. Se si vuole pensare al futuro (tenendo presente cosa è l’Italia nel mondo) bisognerebbe dare almeno la metà degli ingressi all’Arte, alla Cultura e alla Ricerca che, ovviamente, dovrebbero essere totalmente sganciate dalla partitocrazia e dalle parrocchie e parrocchiette tipiche del belpaese.