Prima di dipingere gli affreschi di Castiglione Olona (Varese) Masolino da Panicale realizzo’ a Roma alcune delle sue opere più importanti, tra le quali gli affreschi della Cappella di Santa Caterina d’Alessandria (1427-30), nella basilica di San Clemente. In entrambi i casi le opere gli furono affidate dal Cardinale Branda Castiglioni (Milano 1350 – Castiglione Olona 1443), che conobbe nel 1425 quando stava ancora lavorando insieme a Masaccio ai celeberrimi dipinti della Cappella Brancacci in San Frediano a Firenze.
E fu appunto il Cardinale Branda Castiglioni (divenuto il suo grande mecenate), che affido’ i più importanti incarichi decorativi proprio a Masolino da Panicale quando fece ricostruire Castglione Olona come una “città ideale”, con tutti i canoni urbanistici e sociali dettati dalla cultura umanistica.
Masolino da Panicale realizzo’ dunque le sue ultime opere, “indipendenti “dalla poderosa collaborazione professionale di Masaccio, propriamente a Roma e poi a Varese.
Agli inizi del 1400 Roma era una città desolata e il ritorno definitivo dei papi, dopo il lungo esilio avignonese (1309-77) riaccesero l’interesse per la produzione artistica, e per questo vennero chiamati artisti di altre città, come il Pisanello, Gentile da Fabriano, Masaccio e, appunto, Masolino da Panicale.
Si considerano, tradizionalmente, tutti gli affreschi Cappella di Santa Caterina d’Alessandria nella basilica di San Clemente di mano di Masolino da Panicale, anche se in tempi recenti si è avanzata la ipotesi di alcuni interventi di Masaccio nella sinopia della Crocifissione e nelle due figure di cavalieri sulla sinistra dello stesso affresco. La cosa certa e tragica è che nel 1428, durante la realizzazione di questi affreschi Masaccio morì a Roma quando aveva solamente 26 anni……(pensate, solamente 26 anni!….è incredibile come questo poco più che “ragazzo”, Masaccio, in così poco tempo avesse realizzato praticamente le opere più importante del Rinascimento italiano, che influenzarono tutte le epoche successive fino ai nostri giorni).
Masolino da Panicale aveva circa 18 anni più di Masaccio ed aveva vissuto questo sodalizio creativo in modo evidentemente conflittivo, qualcosa che ricorda il vecchio adagio dell’allievo che supera il maestro.
In realtà le cose dell’Arte, a questi altissimi livelli, è difficile poterle comparare, perchè si tratta di personalità ed espressività molto diverse l’una dall’altra, e questi affreschi di Roma e di Varese di Masolino da Panicale, ormai senza avere al suo fianco Masaccio, dimostrano il suo poderoso senso dello spazio compositivo e della integrazione plastica con l’architettura esistente, il suo disinvolto uso di nuovi schemi prospettici , il senso “naturalista” del colore e della luce, che aprono il cammino espressivo al pieno Rinascimento…. soprattutto in zone saldamente legate alla cultura gotica, come l’Italia settentrionale dove Masolino porto’ questa ventata di rinnovamento pittorico.
Gli affreschi di Masolino da Panicale nella basilica di San Clemente a Roma rappresentano una Annunciazione sul frontone di ingresso, la Crocifissione sulla parete di fondo, alcune storie di sant’Ambrogio sulla parete di destra , sulla sinistra varie storie di santa Caterina d’Alessandria e sulla volta i quattro evangelisti e quattro dottori della Chiesa.
Da notare le storie di santa Caterina di Alessandria, a cui è dedicata la Cappella, che vuole evidenziare il rapporto tra il sapere umanistico e la teologia, tema caro al Cardinale Branda Castiglioni.
E’ necessario ricordare, a questo proposito, che Alessandria d’Egitto a partire dal III secolo a.C. fu sede della più grande e ricca BIBLIOTECA del mondo antico ed uno dei principali poli culturali ellenistici….distrutta nel 391 d.C da fanatici cristiani, guidati dal vescovo Teofilo (il piromane), con la connivenza dell’Imperatore Teodosio I……e proprio in questa città nel 305 venne martirizzata dai “pagani” Caterina d’Alessandria , vergine e martire, venerata come santa dalla Chiesa Cattolica, da quella Ortodossa e, in generale, da tutte le Chiese Cristiane che accettano la venerazione dei Santi…..soltanto un secolo dopo, nel marzo 415 venne martirizzata, da una folla di cristiani in tumulto Ipazia d’Alessandria che era una matematica, astronoma e filosofa greca antica, rappresentante della filosofia neo-platonica…ma il suo martirio venne occultato per secoli….
Passaggio a Nord Ovest – La Basilica di San Clemente
http://www.youtube.com/watch?v=7tJEyDaNiYM&feature=related
bellissimo articolo,
grazie Sergio.
Molto interessante, grazie.
Due anni fa ho scoperto la Chiesa di S. Clemente a Roma, che tutti gli stranieri visitano e che pochi Italiani conoscono. Sapere che Masolino era passato di lì, scoprire il suo tratto inconfondibile e associarlo al Battistero della Collegiata della nostra provincia è stata una meraviglia. Così come è stato stupendo e curioso scendere i gradini di questa chiesa multipiano, in un vero e proprio viaggio nel tempo. Altra chicca, gli affreschi…a fumetti!
Anni fa, in un soggiorno romano con moglie e figli, ho incontrato in San Clemente un prete americano innamorato di Masolino (ne parlava, ammirato, in continuazione), e, saputo che venivamo da Varese, ci ha definiti fortunatissimi per la vicinanza con le opere di Castiglione Olona.
Certamente ci sono varesini che ancora non le hanno viste e questo articolo, bello ed esaustivo, aiuta a porre rimedio a questa lacuna.
Ciao grande pintor
Beppe Orlandi
grazie di questo articolo su Masolino da Panicale,io ora vivo a rimini ma sono nato e ho studiato a Castiglione Olona mi anno insegnato tutto su Masolino e il cardinal Branda Castiglioni, mi reputo un fortunato nato in una “Isola toscana in lombardia” grazie di cuore di averlo proposto questo articolo, saluti da Domenico
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svolgete una meritoria opera divulgativa su argomenti non facili da reperire.grazie
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Negli affreschi della cappella Branda è innegabile la presenza della mano del grande Masaccio in alcune figure dall’aspetto rude , greve ,austero , che rimandano a taluni personaggi della cappella Brancacci della Chiesa del Carimine in Firenze: A meno che Masolino , talmente impregnato della cultuta masaccesca , abbia continuato a dipengere sui moduli del suo grande allievo.