Michele Mimmo è un grande uomo nonchè un grande amico, lui del sud-italia e io nordista….praticamente ci siamo fatti gli ultimi quasi trent’anni qua in Nicaragua-Centroamerica, entrambi con un piede rimasto bene infilato o forse solo impigliato, chissà, nello stivalone dell’Italia.
La sua storia è simile a gran parte dei forse 60 milioni di italiani che vivono fuori dall’Italia, ma nello stesso tempo unica e speciale.E per questo Mimmo è un grande uomo.
E’ nato A San Paolo Civitate in Provincia di Foggia nel 1953, pugliese purosangue. E’ partito da giovane nel classico calvario del lavoro: prima im-migrante a Milano, poi e-migrante in Germania e poi viandante qua e la per il mondo a costruire comprensione, intendimento, fratellanza, giustizia e Pace. Soprattutto fermandosi in quell’angoletto sperduto della umanità dove è stata sperimentata la più bella, la più giusta e la più umana Rivoluzione degli ultimi trecento anni: la Rivoluzione Popolare Sandinista, che ha trionfato in Nicaragua il 19 luglio del 1979.
E’ stato un organizzatore, animatore e coordinatore di progetti di solidarietà e cooperazione dell’Italia con questa Rivoluzione…e in questa bella Nicaragua ci ha lasciato anche il cuore, oltre che alla mente e all’anima, e ovviamente questa terra di poeti l’ha fatto poeta. E Michele Mimmo è diventato un POETA appassionato, che fa parte istituzionalmente ormai di quel quadriunviro di artisti che sono arrivati nientemeno che a pubblicare ben 35 numeri della rivista letteraria DES-HONORIS CAUSA, mentre di suo personale ha pubblicato ormai sette o otto libri di poemi bilingue, italiano e spagnolo, che contengono una buona fetta della storia degli italiani degli ultimi cinquant’anni. Sono le sue storie, ma dentro a quelle storie ci sono quelle di tanti e tantissimi italiani, con le loro speranze, sacrifici, passioni, contraddizioni, fughe ed eterni ritorni…storie che si intrecciano ad altre storie di latinoamericani che un tempo furono italiani o degli altri, degli indigeni, autoctoni, nativi e proprietari di queste terre, ma che furono sottomessi, colonizzati e disprezzati da cattivi italiani nel nome del Gesù che hanno manipolato e tradito…
La Rivoluzione nicaraguense per prima, e poi tutto il resto dei paesi dell’America Latina, ha re-integrato il vero messaggio di Gesù e di un Dio buono in quella che venne chiamata la Teologia della Liberazione… che, insieme al meglio della ideologia e filosofia marxista, socialista e anarchica hanno dato il via a questa Resurrezione umana che si sta sviluppando in questi anni in questo continente.
Prima di essere poeta della macchina da scrivere, Michele Mimmo è stato poeta del pallone….anzi, è nato poeta del pallone e il calcio lo ha sempre avuto nella testa. E io, nel ritratto che ho appena terminato di dipingere, ovviamente, il pallone ho dovuto mettercelo sulla testa. Praticamente ha giocato sempre al calcio e credo che abbia sperimentato tutte le partite possibili e immaginabili…serali, domenicali, notturne, sposati-divorziati, occupati e non, impiegati-operai, studenti-professori, militari-pacifisti , italiani-stranieri, stranieri-latinoamericani, diplomatici-cooperanti ecc. ecc. si potrebbe riempire la pagina.
Sta di fatto che trent’anni fa in Nicaragua lo sport predominante era il Baseball, mentre adesso è il Calcio. Chiaramente non tutto il merito è di Michele Mimmo…ma magari qualche buon pilastro a questo nuovo edificio sportivo ce lo ha messo sicuramente anche lui.
Ad ogni modo, Mimmo Michele è stato presente a parecchi nodi e incroci della mia vita negli ultimi trent’anni, e lo è stato in modo attivo, positivo e costruttivo, come lo fa un vero e grande amico, e nel suo ultimo compleanno, che cade propriamente il 19 di luglio, che in Nicaragua è la festa del Trionfo della Rivoluzione (lui dice che sta in Nicaragua proprio perchè milioni di nicaraguensi festeggiano quel giorno il suo compleanno)…ho pensato di fargli un ritratto, che è quello che presento oggi in questo Post.
E’ un ritratto magari anche un po’ enigmatico e interpretabile in diverse maniere….ci sono Antonio Gramsci e Carlos Fonseca che guardano Michele Mimmo con in testa il pallone e sullo sfondo a sinistra San Paolo Civitate e a destra la sagoma scultorea di Sandino con al fondo un vulcano del Nicaragua.
Va bene, qua finisce la descrizione e iniziano, di nuovo, gli auguri al nostro grande Michele Mimmo….sicuramente anche da parte dei lettori di questo Blog, dei lettori dei suoi poemi, dai suoi colleghi calciatori, cooperanti internazionali, sognatori e viandanti italiani nel mondo e mondiali in italia.
E per finire….UN RACCONTO BREVE DI MICHELE MIMMO.
UNA SONORA RAFFICA DI RISATE
Le tre bellezze nordiche se ne stanno in spiaggia sdraiate sotto un pomeridiano sole tropicale. Passandole vicino, e vedendo un invitante pacchetto di sigarette sul multicolorato asciugamano di una di loro, con fare educato mi dirigo alla bionda fumatrice “Per favore, mi dá una sigaretta?… peró gliela voglio pagare…”. Poi vengono le convenzionali domande e risposte per conoscersi: il mio amico ed io da una parte, le tre affascinanti vacanziere dall’altra. Mentre mi appresto a far l’ultimo tiro ed a buttar la cicca, ecco arrivarmi la domanda della simpatica austriaca piena di autentico interesse “Come mai tanti anni fa sei venuto in questo Paese?”. Io, che sin dalle mie verdi primavere ho corso dietro agli ideali rivoluzionari, con non celato orgoglio le rispondo ”Son venuto a vedere come funzionava concretamente una Rivoluzione appena fatta”.
A questo punto, invece di una raffica di domande sul Trionfo rivoluzionario del 19 luglio del 1979, l’attraente austriaca mi tira in faccia una sonora raffica di risate, lasciandomi con tanto di naso che Pinocchio a confronto é proprio niente.
Michele Mimmo, Poneloya, Nicaragua, 2.6.2012
UNA SONORA RÁFAGA DE CARCAJADAS
Las tres bellezas nórdicas están acostadas en la playa bajo un postmeridiano sol tropical. Pasándole cerca y viendo un invitante paquete de cigarrillos en la multicolorada toalla de una de ellas, con educados modales me dirijo a la rubia fumadora “Por favor, me daría un cigarrillo?… pero se lo quiero pagar…” Luego llegan las convencionales preguntas y respuestas para conocerse: mi amigo y yo por un lado, las tres fascinantes vacancionistas por el otro. Mientras aspiro el último sorbo y me alisto a tirar la colilla, me llega la pregunta de la simpática austriaca llena de auténtico interés “Qué fue lo que hace muchos años te trajo a este País?”. Yo, que desde mis verdes primaveras corrí detrás de los ideales revolucionarios, con un muy visible orgullo le respondo “Vine a ver cómo funcionaba concretamente una Revolución recién hecha”.
Entonces, en lugar de una ráfaga de preguntas sobre el Triunfo revolucionario del 19 de julio del 1979, la atractiva austriaca me echa en la cara una sonora ráfaga de carcajadas, dejandóme con la nariz tan alargada que en comparación la de Pinocho no es nada.
Michele Mimmo, Poneloya, Nicaragua, 2.6.2012