L’uovo di Colombo!…..grazie alla ormai lunga ed emozionante corrispondenza virtuale con il virtuale amico Alessandro Querci, che tutti voi potete leggere in questa CATEGORIA de LA BOTTEGA DEL PITTORE mi pare di poter arrivare a una possibile conclusione: non è “contro” ma è “ALTRO” la soluzione del problema: i LINGUAGGI dell’Arte sono TUTTI necessari ma sono DIVERSI e hanno bisogno di ambiti DIVERSI per crescere e per costruire CIVILTA’!
“TUTTA L’ARTE E’ STATA CONTEMPORANEA” è il titolo di una serie di conferenze promosse dal MAGA (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Gallarate in Provincia di Varese). La cosa sembra ovvia, ma non lo è.
Infatti, subito dopo, il MAGA annuncia la conferenza di Emma Zanella “Cosa vuol dire arte contemporanea?”.
Evidentemente c’è una contraddizione. Se c’è bisogno di una conferenza per spiegare cosa vuole dire “Arte Contemporanea” OGGI , sicuramente questa espressione nasconde qualche cosa di diverso o di più di ciò che si intendeva nei tempi passati.
Chiaramente il titolo della conferenza sottintende anche che con “Arte Contemporanea” non si intende TUTTA l’arte prodotta oggi, TUTTA l’arte attuale, TUTTA l’arte di questi nostri tempi.
E infatti quando si parla di “Arte Contemporanea” generalmente si intende qualcosa di diverso da “Belle Arti” o da “Arti Plastiche”o, ancora peggio da“Arti e Mestieri”, e assolutamente lontanissimo da “Artigianato”
Ma……in un recente dialogo con Alessandro Querci ho riflettuto:
“La battaglia antiautoritaria della seconda metà del secolo scorso ha prodotto anche tante cose estremamente positive, come per esempio, sul nostro versante, una evidente democratizzazione dell’Arte, e l’ampliamento dei linguaggi espressivi, che io considero TUTTI legittimi e necessari: la civiltà si misura anche dalla quantità di linguaggi della comunicazione.
Io non definirei questi nuovi linguaggi come “Arte più popolare”, perchè mi sembra di ritornare alle “gerarchie”, superate dalle battaglie anteriormente menzionate. Si tratta di nuovi linguaggi dell’Arte, dove ovviamente gli autori e le opere avranno un loro livello di merito o valore.
Questi nuovi linguaggi espressivi hanno affiancato strutture già esistenti o si sono dati nuove strutture (centri di formazione, scuole, riviste, musei, biennali e fiere ecc. ecc) come nei casi del cinema, del fumetto, del graphic design, della moda ecc. ecc….e hanno arricchito il panorama artistico generale. NON HANNO preteso SOSTITUIRE o INSTALLARSI negli spazi e strutture di altri linguaggi espressivi.
E invece la cosidetta “Arte Contemporanea”, con le sue differenti manifestazioni ha preteso SOSTITUIRE i linguaggi espressivi delle Belle Arti o Arti Plastiche (Pittura, Scultura, Decorazione, Scenografia ecc.), occupando i loro tradizionali spazi didattici, produttivi, economici, espositivi ecc.
Jean Clair giustamente definisce la cosidetta “Arte Contemporanea” come un PAGURO BERNARDO….che per sopravvivere ha bisogno di installarsi nella casa altrui (ma normalmente i Paguri utilizzano case disabitate o abbandonate…io meglio definirei l’Arte Contemporanea, nel suo rapporto con le Arti Plastiche, come una “pianta infestante”).
Non è in discussione l’esistenza della cosidetta “Arte Contemporanea”, ma il suo atteggiamento usurpatore e assassino. Questo è il vero problema della ready-made, della body art, degli happening, delle performance, dell’arte povera, delle installazioni, della video o computer-art ecc.
Io non mi spiego PERCHE’, come Pittore, dovrei confrontarmi e convivere con questi linguaggi, che sono diversi, profondamente e radicalmente differenti e distanti dalla Pittura, molto di più di quanto lo sia, per esempio il Cinema dalla Moda che dignitosamente rispettano gli spazi didattici, produttivi, economici ed espositivi di ciascuno”.
Picasso e Duchamp hanno aperto nuove strade e nuovi cammini, HANNO SCOPERTO NUOVI LINGUAGGI, ma non hanno SOSTITUITO un bel niente:…. i LINGUAGGI dell’Arte Contemporanea sono NUOVI E DIVERSI, importanti e necessari, e non sostituiscono assolutamente la PITTURA, la SCULTURA, la DECORAZIONE, la SCENOGRAFIA, il MOSAICO, la CERAMICA ecc.
Purtroppo consciamente o inconsciamente Picasso e Duchamp sono stati male interpretati e manipolando il loro pensiero e le loro opere si è preteso “rendere obsoleti” o “superati” altri linguaggi….il che è assolutamente ingiusto e infame….soprattutto quando si è venuto stabilendo il “SISTEMA” globale e autoritario che oggi si definisce “Arte Contemporanea”. Questo “SISTEMA” è, alla vista di tutti , UNA TRUFFA e pratica l’USURA come metodo.
Dunque, in sintesi, interpretando anche il pensiero di molti amici e colleghi, potremmo arrivare a queste conclusioni: la cosidetta “ARTE CONTEMPORANEA” come NUOVI LINGUAGGI ESPRESSIVI è utile e necessaria….mentre come SISTEMA GLOBALE, AUTORITARIO e FAZIOSO è una infamia.
E se i NUOVI LINGUAGGI che vengono annoverati nella espressione “ARTE CONTEMPORANEA” vogliono crescere e contribuire allo sviluppo di civiltà, CHE SI TROVINO I LORO SPAZI DIDATTICI, PRODUTTIVI, ECONOMICI ED ESPOSITIVI ………e lascino FINALMENTE sviluppare le BELLE ARTI o ARTI PLASTICHE, con le quali hanno pocho o niente a che vedere, NELLE LORO SEDI TRADIZIONALI !
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(Le illustrazioni di questo Post sono opere di Pittori di oggi che operano con linguaggi differenti da quelli dell’”Arte Contemporanea”)
Anche senza commento conosci il mio pensiero….ciao
Letto, mi piace molto. Credo che le nostre ‘conversazioni’ abbiano aperto i nostri rispettivi orizzonti, abbiano avuto – cosa rara di questi tempi – una funzione positiva, di crescita per entrambi.
Ma mi prendo un pò di tempo per un commento che posterò più avanti.
Grazie!
Buongiorno Sergio,
sono parecchi mesi che non frequento i blog per motivi di lavoro.
Dunque leggo solo ora questo tuo scritto con il quale in parte concordo, in parte però mi stimola alcune riflessioni.
Non credo che i linguaggi “contemporanei” abbiano usurpato “tutta” la scena. Esistono e prosperano ancora pittori e pittrici contemporanei , che sono assolutamente sulla scena. Dunque non è secondo me una questione di luoghi tradizionali da riconquistare, linguaggi da mettere in luoghi appositi per loro, etc.
Io credo solo che sia arrivato il momento di una sorta di “sistematizzazione” estetica dei linguaggi, che abbia la capacità di valutare in ognuno di essi la Qualità, lo spessore, il valore artistico, poetico, sociale, e così via.
Credo quindi che possano tranquillamente essere esposti negli stessi luoghi, quello che trovo sconveniente è l’affastellamento degli uni sugli altri. Ognuno di questi linguaggi avrebbe bisogno di una sua dimensione estetica, dal mio punto di vista.
In generale, e molto brevemente, credo che questo “affastellamento” abbia ridotto la facoltà di giudizio, di gusto, piuttosto che arricchirla.
Ne è derivata, secondo me, una sorta di “impoverimento dello sguardo”,
di cui la pittura ne ha subito il maggior danno.
Ma certo, questo apre un discorso immenso, che un giorno qualcuno si dovrà prendere la briga di affrontare seriamente ( scrivendo libri, aprendo dibattiti pubblici, affrontandolo nelle scuole o nei luoghi dell’arte), io spero.
un caro saluto a te!
🙂
Valeria
Grazie Valeria per il tuo commento. Probabilmente hai ragione, bisogna aspettare il giorno in cui “qualcuno” si prenderà questa briga. Io sono piuttosto pessimista, e credo che quel giorno sarà legittimata e storicizzata solo la spazzatura. Chiaro…come tu dici “prosperano ancora pittori e pittrici contemporanei”….cioè i “nuovi accademici”, quelli che rientrano nei parametri, dogmi, norme e concetti “contemporanei” (l’attuale “Arte di Stato Globalizzato”, una specie di Zdanovismo “contemporaneo”). La Pittura di oggi trovo francamente difficoltà a individuarla (a parte pochissime eccezioni…che confermano la regola)(…non ti preoccupare:io, tra questi NON ci sono). La Pittura non credo che abbia subito solo un “danno”…ma la “dannazione”…insieme a tutto il pensiero libero e non servile. Grazie di nuovo, Anche a te un salutone, Sergio M.