Franco Fossa, mostra antologica al Museo Civico di Foggia

Dal 22 Giugno al 6 Ottobre 2013 il Museo Civico di Foggia dedica una grande mostra antologica allo scultore lombardo Franco Fossa (Milano 1924 – Rho 2010). Il tema dell’evento è “La figura e i suoi luoghi “ e presenta una significativa selezione di opere di tutta l’attività creativa, dagli anni cinquanta ad oggi, di questo Maestro della forma tridimensionale e della relazione tra la forma e lo spazio.

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Alunno, a metà del secolo scorso, di quella grandissima e fortunata generazione di Maestri come Marino Marini, Giacomo Manzù e Francesco Messina…Franco Fossa ha dedicato tutta la sua vita all’Arte della Scutura sia a livello creativo che didattico, con una straordinaria sensibilità e attenzione per i problemi sociali e per l’uomo ormai oggetto del consumismo e dei miti effimeri dell’American way of life che stavano invadendo l’Italia.

Franco Fossa, particolare, Ambiente, 1981-bronzo

Fu uno dei nostri amati colleghi insegnanti del Liceo Artistico di Busto Arsizio…una persona estremamente discreta , serena , gentile e sempre attenta e disposta ad apportare idee e opinioni per migliorare le cose. Insomma, un uomo, un cittadino, un artista che davvero rappresenta l’anima e lo spirito di quel periodo alto e intenso dell’Italia della Resistenza e della Costituzione.

Franco Fossa, uomo, 1977, bronzo, 45x45cm

Fossa ci da…un’immagine in tre tempi sovrapposti: l’uomo solo, l’uomo in gruppo diseredato, gli uomini che muovono affiancati nel segno della propria forza e dignità. È quasi un’immagine “pedagogica”, dove egli propone e risolve simbolicamente il problema dell’uomo all’interno delle contraddizioni della società contemporanea” Mario De Micheli , 1973

Franco Fossa, Soli, 1979, ottone e bronzo

FRANCO FOSSA
La figura e i suoi luoghi
a cura di Massimo Bignardi
MUSEO CIVICO FOGGIA

22.06 > 06.10.2013
Inaugurazione Sabato 22 giugno 2013 ore 19.00

comunicato stampa

“Inaugura sabato 22 giugno alle ore 19,00 la grande mostra antologica che il Museo Civico di Foggia dedica allo scultore Franco Fossa (Milano, 1924 – Rho 2010), tra i grandi interpreti del “realismo esistenziale” italiano degli anni Cinquanta.

La mostra dal titolo Franco Fossa. La figura e i suoi luoghi, è stata curata da Massimo Bignardi, docente di Storia dell’Arte contemporanea presso l’Università di Siena e, sin dagli anni Ottanta, amico dell’artista e suo attento conoscitore. Il percorso espositivo disegnato negli spazi del Museo di Foggia, con la puntuale regia della moglie, la signora Maria Grazia Fossa, nonché di Salvatore Lovaglio ed Antonio Maria Pecchini inseparabili presenze nella vita dell’artista lombardo negli ultimi quattro decenni, propone una organica selezione di opere che, dagli anni Cinquanta giungono ad oggi, documentando tutti i linguaggi, le materie – dal legno al bronzo, alla terracotta – che hanno segnato la sua cinquantennale esperienza: opere che testimoniano la capacità di un artista «di possedere un senso – rilevava già nel 1954 Mario De Micheli – plastico istintivo e un mestiere già abbastanza formato […] ».

«È sul finire degli anni Quaranta – scrive Bignardi nell’articolato saggio che introduce il volume monografico pubblicato per questa occasione dalle Edizioni Nomos – che Franco Fossa lascia le aule di Brera e avvia la sua esperienza in una città, Milano, impegnata con passo svelto a ricostruire la sua “realtà”. La scena artistica milanese contribuirà inequivocabilmente sia alla formazione del suo solido mestiere di scultore, consentendogli di spaziare in diversi ambiti della ricerca scultorea senza registrare cedimenti formali, sia all’articolazione di un linguaggio che ha le sue radici nel profondo della coscienza civica. La sua scultura, lo è stato fino agli ultimi anni di vita, accoglie da subito l’impronta di una domanda che il “sé” pone al suo specchio, facendosi misura, direbbe Hillman, di quella relazione che fa dipendere la “coscienza” dalla “immaginazione”, avvertendo prontamente che quest’ultima “occupa un posto centrale nell’anima”.

Come è possibile leggere in tutta la sua opera, Fossa prova a collaudare la resistenza di repertori figurativi, mettendo a registro le diverse anime della sua formazione: vale ricordare che studia dapprima alla scuola di Marino Marini, presso l’Istituto superiore per le industrie artistiche di Monza, al tempo una fucina per molti giovani artisti dell’intera penisola, e poi al magistero di Giacomo Manzù e di Francesco Messina, presso l’Accademia di Brera.

Le teste, le figure realizzate nei decenni Quaranta e Cinquanta, liberate dal blocco di legno o modellate nella materia plastica dell’argilla e più tardi tradotte nella solidità del bronzo, dichiarano infatti percorsi ancora freschi della sua formazione. Da una parte affiora il senso della storia che gli proviene dall’insegnamento di Marini, dalle prove che il maestro affiderà ad una forma oramai decisamente distante dal naturalismo “universalistico” delle sue pomone, in virtù di un modellato sintetico con il quale si fa interprete di un sentimento della storia al cui centro pone l’uomo. Dall’altra lo sguardo terreno dell’uomo ancorato alla forza dell’esistenza che Fossa apprende da Manzù, come testimoniano alcuni gessi patinati che realizza nel corso degli anni Cinquanta nel quale un modellato orchestrato da minimi scarti, sparge sulla forma una luminosità vibrante.

È la stessa luce interiore che l’artista fa scivolare nelle opere degli ultimi anni, nei sui ambienti, nei labirinti, nei luoghi di un “realismo” che non ha mai lasciato».

Franco Fossa, Testa bambino, 1949 cera

Nato a Milano nel 1924, Franco Fossa ha segnato l’arte contemporanea inserendosi a pieno titolo nel filone del Realismo Esistenziale al quale si associano i grandi nomi di maestri dell’arte italiana. A partire dagli studi all’Umanitaria di Milano e poi all’Istituto Superiore per Industrie Artistiche di Monza dove ha come maestro Marino Marini, per arrivare al diploma all’Accademia di Brera di Milano dopo aver seguito, tra gli altri, i corsi di Giacomo Manzù e di Francesco Messina. Dopo aver partecipato nel 1948 al Premio Medardo Rosso all’Accademia di Brera, ordina la sua prima personale nel 1949 al Centro Culturale di Rho facendola seguire dalla presenza a molti concorsi nazionali tra i quali il Premio Suzzara: Fossa partecipa a tre edizioni della storica manifestazione: nel 1952, nel 1958 e nel 1960 la sua opera venne segnalata dalla giuria. Nel 1982 realizza a Busto Arsizio in piazza Galiberti il monumento alle Vittime del Lavoro e nel 1999 la Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate organizza un’esauriente mostra antologica. Sue opere sono conservate in importanti musei e collezioni d’arte. Muore a Rho nel 2010

Franco Fossa, Ritratto di A.F. 196, bronzo, 32x28x22cm

Museo Civico Foggia piazza Vincenzo Nigri, 1 – Foggia tel. 0881 814041 – 814042
apertura: da lunedì a domenica ore 9,00 – 13,00 Martedì e giovedì ore 9,00 – 3,00 / 16,00 – 19,00 info: museo@comune.foggia.it

Franco Fossa, Ritratto di M.Z.,1966, gesso patinato, 28x28x22-cm

Franco Fossa, Ritratto, 1970, gesso patinato, 30 cm

 

 

1 pensiero su “Franco Fossa, mostra antologica al Museo Civico di Foggia

  1. Una mostra da vedere, piccola ma ben fatta. Se capitate in Puglia, magari per una villeggiatura sul Gargano, e dovete passare da Foggia, non c’è niente di meglio che una passeggiatina per il bel centro cittadino, fino al museo civico, mentre si attende di prendere l’autobus per Vieste.

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