“Solo oggi, casualmente, ho appreso che Andrea e’ morto. Sono dispiaciuto”… così mi scrive il collega Giancarlo Splendiani della scomparsa del pittore, scultore, docente e critico d’arte fiorentino Andrea Gennari, avvenuta il 25 Marzo 2011.
Quest’anno, nel secondo aniversario, l’Accademia di Belle Arti di Firenze gli ha dedicato una mostra retrospettiva con un importante Catalogo e una giornata di studi dal titolo “Sinapsi”
Andrea Gennari era 4 anni piu’ giovane di me e ci si e’ frequentati nei primi anni ’70, quando il maestro Fernando Farulli, docente di una delle Cattedre di Pittura nell’Accadamia di Belle Arti di Firenze, cerco’ di mettere insieme un gruppo di studenti dell’ultimo anno sulla base di una condivisione ideale e passionale per l’arte di impegno sociale e civile.
Conformavano il gruppo quattro studenti del maestro Farulli: Adriano Bimbi, Andrea Gennari, Anna Tondo e Cristina Gamberucci, e alcuni studenti del maestro Goffredo Trovarelli (Cattedra di Pittura del Prof. Primo Conti): Giancarlo Splendiani, il sottoscritto Sergio Michilini, Gianfranco Tognarelli e Maurizio Governatori.
Era un periodo davvero intenso ed appassionato e tutti si voleva fare e vivere e trasformare tutto…ed il maestro Fernando Farulli davvero ha dovuto metterci l’anima per tenere insieme tanti giovani e scalpitanti puledri selvaggi.
Grazie a Farulli abbiamo potuto vivere esperienze assolutamente uniche ed irripetibili, come le estati passate dipingendo all’interno delle acciaierie di Piombino, e come la realizzazione della grande vetrata/mosaico del comune di Scandicci.
Eravamo tutti comunisti, in una delle regioni piu’ rosse d’Italia… e ciononostante, in quegli anni, le visioni dell’arte, della vita e del mondo ci sembravano, tra di noi, tanto differenti e contrastanti….che alla fine ci si é persi, ciascuno nel cammino della propia vita…..(piu’ o meno continuando i sodalizi amichevoli dei due gruppi iniziali, quello del maestro Farulli e quell’altro del maestro Trovarelli).
Nel catalogo della retrospettiva di Andrea Gennari un capitolo e’ stato scritto da Adriano Bimbi, e qua sotto ne riproduciamo due divertenti paragrafi riferiti al triste momento della divisione del gruppo.
Purtroppo Bimbi semplifica e banalizza la cosa a una pura questione di marxismoleninismo/revisionismo…nella realta’ la vicenda era molto piu’ profonda e complessa sia umanamente che artísticamente e anche spiritualmente e i cammini successivi di ciascuno lo ha dimostrato.
Ciao lo stesso, caro Andrea.
Abbiamo fatto esattamente quello che abbiamo voluto fare… e forse, alla fine (anche se troppo presto), avrai anche tu pensato, come Neruda, “Confesso che ho vissuto”.
Managua-Nicaragua- ottobre 2013
VIA SAN ZANOBI 100
Adriano Bimbi
Arrivò Sergione col suo passo da montanaro, menando qua e là la testa; bofonchiò qualcosa che doveva essere un saluto, mentre si sedeva al nostro solito tavolo del Bar dell’Accademia. Senza neanche darci il tempo di rispondere, incominciò: “Ragazzi, ragazzi, grandi notizie: ho trovato lo studio!”. Ci fulminò tutti. Da quanto lo cercavamo!
Pochi mesi in realtà, ma a noi pareva un’eternità. “È in via San Zanobi al 100;
era una grande officina, ci fabbricavano bulloni, tra sopra e sotto è più di duecento
mq”. Eravamo completamente allibiti. Ma vedi tu, chi mai l’avrebbe detto che quel
“coglione” di Sergione avesse avuto un culo così grande!
Tale era l’eccitazione, che ci parlavamo addosso con domande e risposte, risposte e domande senza capo né coda, che solo quando qualcuno disse: “Ma quanto costa?”, finì quella frenetica e convulsa discussione. “ Non lo so” – rispose Sergione – “Ma ho il telefono dell’amministratore”.
Questo fu per noi un vero e proprio evento che cambiò il corso delle nostre vite.
Sergio, Giancarlo e Maurizio non si videro più; si seppe dopo che discussero a
lungo su quale decisione prendere e vennero alla conclusione che loro, marxistileninisti, non potevano mescolarsi con dei pittori revisionisti quali noi eravamo.
Erano tempi duri, capaci di uccidere quei germogli di amicizia che sbocciavano
naturalmente.
Fu così che Andrea ed io ci trovammo padroni di quell’immenso studio. Lui, pittore, al piano superiore; io, non ancora scultore (ma ci stavo pensando), al piano terra.
Toccammo il cielo con un dito. Si dice sempre, in vecchiaia, che quelli sì, erano tempi felici; beh, per noi lo sono stati! Lì potevamo dar forma a quei sogni che ci bruciavano la testa. Trasformammo quello spazio nel più bel atelier del mondo: lì sono passati in molti, divenne un luogo assai frequentato da artisti o sedicenti tali, da gente normale e perditempo….
Sergio,come accidenti fai a ritrovare tutta questa documentazione fotografica….bravo ciao
Increible, estas fotos se ven bien vividas Maestro, buenisimas, lamentando siempre la perdida de un ser querido, pero eso es lo que queda, fotos y recuerdos.
Lindas fotografias de bellos momentos y documentación que debe ser conservada debidamente para dar gratas sorpresas Maestro Splendiani!!
Caro Giancarlo, la documentazione é frutto del mio disordinato archivio e della mia ordinata bella archivista Valeska Ocampo de Michilini
Adriano Bimbi, io non mi ricordo dello studio, da parte mia mai esistito. Io ero marxista-leninista, maoista stalinista, non rinnego nulla. Posso dire però che l’autonomia intellettuale e sociale l’ho sempre difesa con forza, fino ad oggi.
Non ho mai ricevuto favori , incarichi, per amicizie anche politiche. Non rinnego nulla, ho capito però che che il mondo è stato vinto dai furbi…..non è detta l’ultima parola. Molti hanno ucciso Pasolini; anche a sinistra.
p.s Ho partecipato alle occupazioni dell’accademia per il diritto allo studio e per spazi adeguati al mestiere di pittore, in una recente visita alla tua accademia gli studenti lavorano in condizioni indecenti: spazi limitati come i polli in gabbia……. perchè non organizzi una protesta, non sei maxista-leninista, sei liberoooooo.
Trovo per caso foto della mia città di quando ero un neonato e purtroppo leggo ancora in certi commenti di “comunismo” stalinismo e robaccia varia…Il mitico “quadrato” da dove ci buttavamo in Piazza Bovio…Belle foto, brutte situazioni purtroppo create da personaggi convertiti che non ti facevano neppure parlare se non la pensavi come loro, ed altri dovevano a tutti i costi far parte del pci altrimenti non erano allineati, ma la pensavano in maniera totalmente diversa.