L’antica chiesa francescana di Lucera (Foggia), recentemente assurta a Basilica Santuario di San Francesco Antonio Fasani: il “Padre Maestro”, il Santo di Lucera, con il suo profondo testimonio e messaggio di pace.
Nel 2008 questa Basilica/Santuario è stata dichiarata dall’UNESCO “Monumento Testimone di una Cultura di Pace”.
E’ nell’ambito di questo paradigma francescano per il nuovo millennio, che i Frati Minori Conventuali hanno incaricato all’artista Salvatore Lovaglio la realizzazione di preziose e importanti opere come l’ambone ed il tabernacolo.
Attualmente a questo maestro dell’Arte Sacra é stato affidato il Progetto per il rifacimento complessivo delle entrate principale e laterale alla Basilica e delle due rispettive lunette.
E in questo lavoro ho avuto il piacere di poter collaborare con l’amico e collega Salvatore Lovaglio nel disegno delle due lunette che dovrebbero essere realizzate con l’antica arte del Buon Fresco, la madre di tutte le tecniche pittoriche.
E’ necessario segnalare che il Progetto prevede la realizzazione di queste porte e lunette, concettualmente contemporanee, nel rispetto dei preziosi portali gotici che adornano la facciata a capanna di tradizione romanica dalle linee semplici ed austere e la immensa e sobria parete di destra che si affaccia su Piazza Tribunali con il monumento a San Francesco Antonio Fasani.
Anche per questo motivo, per quanto riguarda le due lunette, é stato privilegiato l’orientamento verso il Buon Fresco o AFFRESCO, che é una técnica per eccellenza della storia dell’arte italiana, ed in particolare elevata a perfezione, preziosità e raffinatezza propriamente da Cimabue, Giotto, Cavallini e altri pittori nella Basilica di Assisi e descritta dettagliatamente nel Libro dell’Arte di Cennino Cennini.
Potremmo dire che l’Affresco, in Italia, é la técnica pittorica propriamente francescana, per la sua preziosissima semplicitá di esecuzione e la sua assoluta e ineguagliabile luminositá. E di questo abbiamo anche parlato in un incontro notturno di riflessione e preghiera nella Basilica, con i giovani edificatori di pace, appassionati di San Francesco di Assisi e di San Francesco di Lucera.
La lunetta del portale principale dovrebbe rappresentare lo stemma francescano, il cui significato si può desumere da un episodio degli ultimi giorni di vita di san Francesco, narrato da San Bonaventura: “Quando sovrastava ormai l’ora del suo trapasso, fece venire a sé tutti i frati che dimoravano nel luogo … e mentre i figli stavano tutt’intorno a lui, il patriarca dei poveri, l’uomo santo, quasi cieco e ormai prossimo a morire, incrociò le braccia e stese su di loro le mani in forma di Croce (aveva sempre amato questo gesto) e benedisse tutti i frati, presenti e assenti, nella potenza e nel nome del Crocifisso”. Per indicare che la benedizione era impartita da san Francesco “nella potenza e nel nome del Crocefisso”, le due braccia nello stemma vengono raffigurate l’uno ignudo e l’altro vestito: il braccio di Cristo e quello di Francesco.
Lo stemma ha avuto infinite modifiche grafiche in funzione dell’epoca storica, ed anche noi abbiamo proposto qualche piccola attualizzazione rispetto alla eloquenza iconografica, soprattutto in riferimento alla autenticitá, semplicitá e sobrietá cercata e desiderata dai giovani sull’esempio di San Francesco, per fronteggiare questa nostra época effimera dell’apparenza e del consumismo.
Nella lunetta del portale laterale si rappresenta il tema della EUCARESTIA che è il sacramento istituito da Gesù Cristo durante l’Ultima Cena, alla vigilia della sua passione e morte. Al centro della celebrazione dell’Eucaristia si trovano il pane e il vino i quali, per le parole di Cristo e per l’invocazione dello Spirito Santo, diventano il Corpo e il Sangue di Cristo: “Prese il pane…Prese il calice del vino”…il pane e il vino continuano a significare anche la bontà della creazione e il frutto del lavoro dell’uomo, e prima ancora i “frutti della terra” che sono doni del Creatore.
Noi abbiamo rappresentato l’Eucarestia con il grano e l’uva, che sono prodotti tipici della nostra terra e, in un certo senso ci riconducono al messaggio dell’altra lunetta, rispetto alla autenticitá, sobrietá e semplicitá francescane.
Presentata la proposta di Progetto complessivo, che attualmente é in fase di valutazione, abbiamo iniziato la ricerca, sul territorio della Daunia, dei materiali idonei per realizzare gli affreschi delle due lunette, a partire dalla CALCE, di cui ne parleremo in un prossimo Post.