“El hurón azul” é la casa-atelier dove visse il pittore e romanziere Carlos Enriquez gli ultimi 18 anni della sua vita, dal 1939 fino alla morte nel 1957. Si trova nella periferia de La Habana, Cuba e oggi é una Casa Museo aperto al pubblico: punto di riferimento fondamentale per chi voglia conoscere l’arte moderna e le avanguardie artistiche cubane.
Si tratta di una casetta costruita dallo stesso maestro Carlos Enríquez nei terreni della casa colonica dei genitori ed il suo nome “el huron azul” è dovuto a un furetto regalato da un amico artista che era stato inchiodato sulla porta d’ingresso della casa e dipinto di blu di metilene per armonizzarsi con il colore di porte e finestre.
Secondo l’intellettuale cubano José Antonio Porteando, il pittore Carlos Enrique “è stato uno dei più talentuosi rinnovatori della plastica cubana e l’amante più fedele e costante della terra cubana, nelle sue creature pittoriche e leggende narrate , c’è la radice di un autentica arte cubana ”.
Carlos Enríquez é considerato come uno dei piú importanti artisti della Prima Avanguardia Cubana. Dopo aver studiato, soggiornato e lavorato negli Stati Uniti e, in Francia, Spagna e Italia rientra definitivamente a Cuba nel 1935, portando tutte le novità avanguardiste della pittura europea dell’epoca, e soprattutto l’espressionismo ed il surrealismo.
Ho visitato la Casa Museo “El hurón azul” con il carissimo amico e collega cubano Aldo Soler e lì ho ritrovato, assaporato e respirando la stessa atmosfera sperimentata negli spazi percorsi dagli artisti modernisti della prima metà del ‘900 in Brasile, in Messico, Guatemala, Nicaragua ecc……una specie di bohemia d’elite altamente raffinata intellettualmente, quanto probabilmente isolata popolarmente. E con queste emozioni, sensazioni e intuizioni ho dipinto un quadro, il cui bozzetto mi sembra più compiuto che il dipinto. Ma abbiamo ancora tempo per dipingere un’altra tela….prima o poi.
Sergio Michilini, EL HURON AZUL DE CARLOS HENRIQUEZ EN CUBA, 1996, boceto, cm.34×40
Sergio Michilini, EL HURON AZUL, CASA TALLER DEL PINTOR CARLOS ENRIQUEZ EN CUBA, 1996, oleotela, cm.60×70
All’epoca “el hurón azul” di Carlos Enrique era frequentato da gran parte degli intellettuali della Habana, che si incontravano, degustavano i piatti di cucina criolla con buone quantità di rum cubano, e discutevano liberamente un pó di tutto….tra gli altri c’erano Alejo Carpentier, Nicolás Guillén, René Portocarrero, Agustín Guerra, Pablo Neruda, Juan Marinello ecc.
Dietro la casa-museo esiste ancora lo sterminato giardino di bottiglie vuote di Rum…che ho contemplato riflettendo sul dato comune di praticamente tutte le avanguardie moderniste latinoamericane: l’alcolismo. Ed é comprensibile. A posteriori lo posso perfettamente capire.
Innovazioni o rivoluzioni a livello culturale, in America Latina, costano caro. C’è da confrontarsi con blocchi di potere che sono francamente nefasti, come quelli dei burocrati-funzionari-politici di professione. Ancora peggio sono quelli del blocco degli artisti trasformati in funzionari e politici con potere: sono catastrofici e mortali per le arti plastiche e credo per le arti in generale. Delle gerarchie cattoliche meglio non parlare: sono apertamente contro l’Arte e distruttori senza anima: veri sepolcri imbiancati con la testa ancora da colonizzatori al seguito di Cristoforo Colombo.
E poi ci sono altre categorie e mentalità colonizzate e nefaste e con sindrome di Procusto che non sto ad elencare. Pochissime sono le eccezioni, e quando si sono aperti spiragli di libertà creativa in tutta America Latina si sono creati veri e propri capolavori che stanno benissimo all’altezza dell’arte moderna europea, dei nostri Van Gogh, Modigliani, Picasso ecc.
Sono quasi sicuro che una buona metà delle bottiglie vuote di Rum conservate dietro “el hurón azul” siano state bevute per trovare il metodo di affrontare questi gruppi di potere iconoclasta.
Casa Museo Hurón Azul (Arroyo Naranjo)
https://www.ecured.cu/Casa_Museo_Hur%C3%B3n_Azul_(Arroyo_Naranjo)
Carlos Enríquez
https://www.ecured.cu/Carlos_Enr%C3%ADquez