Ho realizzato questo dipinto ispirato dai festeggiamenti che la cittá di Foggia sta dedicando nel corso di questo 2021 agli 800 anni dell’arrivo di Federico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero.
Questo é un libero ritratto di Federico II a cavallo con il falco del suo trattato “De arte venandi cum avibus”, di fronte al portale della Reggia Imperiale…..
…..e la riproduzione di una parte della epigrafe che dice “ Hoc fieri iussit Fredericus Cesar ut urbs sit Fogia regalis sedes inclita imperialis”, che tradotto sarebbe “Ciò comandò Federico Cesare si facesse perché la città di Foggia diventasse inclita sede regale ed imperiale”.
L’opera che ha per titolo “800 ANNI DELLO STUPOR MUNDI A FOGGIA” é stata pensata anche per poter essere eventualmente utilizzata come manifesto o locandina di eventi che potrebbero essere annunciati nello spazio interno del portale al posto della epigrafe.
Un’altra idea potrebbe essere la utilizzazione di questo dipinto come bozzetto per un grande monumento a tuttotondo e a grandezza naturale a realizzarsi in ceramica invetriata policroma (o ceramica robbiana – sulle tipologie di ceramica medievale e postmedievale).
Da un articolo di foggiareporter.it
“L’imperatore Federico II amava molto la Capitanata e soprattutto la città di Foggia, luogo in cui scelse di edificare il suo maestoso palazzo imperiale. Il 2021 sarà un anno importante per il capoluogo dauno, saranno 800 anni dalla venuta del grande imperatore a Foggia…….
…..“Se il Signore avesse conosciuto questa piana di Puglia, luce dei miei occhi, si sarebbe fermato a vivere qui“, queste le parole che il grande imperatore Federico II dedicava alla Capitanata, terra del grano, del sole e del mare che lui tanto amava.
L’imperatore trascorse in Capitanata parecchi anni della sua vita, dal 1221 al 1250. Le ragioni che spiegano l’evidente predilezione di Federico per Foggia e per la Capitanata sono da ricercarsi anche nella loro posizione strategica da un punto di vista geografico; più vicina alle aree di confine del regno e prossima alle zone del centro e del nord interessate dalle guerre.
Un’altra importante ragione che portò Federico a stabilirsi in Capitanata era la presenza di aree paludose nelle zone che circondavano la città di Foggia. Queste aree permettevano di costruire sontuosi palazzi simili a quelli arabi in cui era frequente un particolare impiego dell’acqua.
Per questo motivo l’imperatore fece costruire nelle vicinanze del centro abitato la Domus Pantani, lì dove oggi sorge la chiesetta rurale di San Lorenzo in Carmignano, nell’attuale zona periferica del Salice Nuovo.
A quei tempi il territorio della Capitanata era in gran parte una selva abbandonata a se stessa e caratterizzata da numerose zone paludose, foreste e vaste aree di pascoli.
Federico II guardava con occhi estasiati la città di Foggia e il meraviglioso e ricco territorio che la circondava. Ancora oggi sono tante le tracce lasciate dallo Stupor mundi, come si è soliti definire l’imperatore Svevo.
Pensiamo al palatium eretto all’interno della fortezza a Lucera, la Regia Masseria Giardino, il portale del palazzo imperiale di Foggia e il castello di Manfredonia.
Proprio nel cuore del capoluogo dauno, infatti, a Foggia, Federico II aveva fatto realizzare una sontuosa reggia per risiedervi con la sua corte. Di quella bellissima e antica residenza imperiale oggi, purtroppo, rimangono pochissime testimonianze, ma sappiamo che all’epoca doveva costituire un importante esempio di architettura residenziale di età sveva”.