35 opere per il varesotto (Varese n.2)
La proposta é di donare ai miei beneamati cittadini del varesotto 35 bozzetti selezionati dagli studi preparatori per le opere di arte pubblico-monumentale elaborate tra gli anni 70 e 80 del secolo scorso a CASTELNOVATE DI VIZZOLA TICINO, BUSTO ARSIZIO, LONATE POZZOLO e GAZZADA.
A queste 35 opere si aggiungono le 46 giá proposte per il comune di OGGIONA CON SANTO STEFANO e le 40 per GALLARATE, BERGORO DI FAGNANO OLONA E FERNO che pubblicheremo prossimamente. Tutte insieme, possono costituire una collezione di 121 opere.
L’ idea é di avvicinare i giovani, le scuole, gli amanti dell’arte e i nostri concittadini alla conoscenza del percorso creativo per la realizzazione di un affresco o pittura murale o cerámica robbiana in uno spazio pubblico: quindi la conoscenza di alcune fasi del Progetto a partire dagli schizzi iniziali, allo studio della composizione e integrazione plástica nella struttura architettonica stabilita, allá sua realizzazione técnica e metodológica.
Una collezione, quindi, fundamentalmente didattica, ma anche ricreativa e divulgativa, che potrebbe essere conservata in uno spazio aperto al pubblico di una istituzione , associazione o parrocchia del nostro territorio.
La presente proposta di donazione ovviamente deve prevedere la opportuna incorniciatura conservativa delle opere; la doverosa pubblicazione di un libretto GUIDA per una corretta lettura iconográfica e la esposizione permanente delle opere in una sala o conveniente spazio aperto al pubblico perché, appunto, possano usufruirne le scolaresche, studiosi, amanti dell’arte e della cultura e popolazione in generale.
Questi sono i luoghi delle pitture murali e i rispettivi gruppi di opere preparatorie selezionate in questo POST:
CASTELNOVATE DI VIZZOLA TICINO Chiesa di Santo Stefano con 8 opere (1982)
BUSTO ARSIZIO Cappella Don Carlo Costamagna con 8 opere (1982)
LONATE POZZOLO Chiesa di Santa Maria degli Angeli con 7 opere (1982)
GAZZADA Impresa FICEP spa con 12 opere (1975)
CASTELNOVATE DI VIZZOLA TICINO – Chiesa di Santo Stefano con 8 opere (1982)
…”Dipingere i tre ampi finestroni ciechi dell’abside……La soluzione compositiva generale adottata fu, come si può vedere, la figura geometrica di un rombo i cui lati corrispondono al tavolo della Cena sulla sinistra e al muro diroccato e sepolcro sulla destra…le figure accentuano, con i loro gesti e atteggiamenti, la forma geometrica del rombo, nella cui area centrale si inserisce la Crocifissione”.….”A Castelnovate, negli anni ’80….anni “di plástica, artificiali, liquidi…”….noi, sui ponteggi, felici, abbiamo dipinto, contro i venti e le maree del nascente incubo denominato “Sistema dell’Arte Contemporanea”…..
BUSTO ARSIZIO Cappella della Scuola Media Don Carlo Costamagna con 8 opere (1982)
Una di quelle promesse di Arte Pubblica che hanno mosso il cuore, le passioni, i sentimenti….e che non sono state mantenute…non per motivi economici (che a quel tempo si lavorava quasi gratuitamente), ma per i soliti motivi opportunisti dell’omologazione allá societá liquida. Rimangono alcuni schizzi e bozzetti che qui pubblichiamo.
LONATE POZZOLO Chiesa del convento di Santa Maria degli Angeli con 7 opere (1982)
…”Dipingere una cupola è sempre stato il sogno di tutti i pittori: il più bel dipingere sul più bello e perfetto degli spazi architettonici, sintesi estrema di copertura (finito) e di apertura (infinito) della casa dell’uomo……In quegli anni ormai avevo raggiunto la convinzione assoluta che un “rinascimento” dell’Arte Pubblica, degli Affreschi e delle grandi Pitture Murali integrate all’architettura pubblica e privata e agli spazi sociali a livello urbano, sarebbero stato il cammino appropriato per uscire dalla disastrosa situazione in cui si erano infilate le Belle Arti o Arti Plastiche a partire dagli anni ’60 (imperversava ormai l’incubo del “Sistema dell’Arte Contemporanea”, che negava la Pittura tout court come linguaggio espressivo)…..
GAZZADA Impresa FICEP spa con 12 opere (1975)
…”Rivedere oggi il pannello murale della Ditta FICEP di Gazzada Schianno è come trovarsi di fronte ad un preziosissimo reperto di Archeologia Industriale: una Pittura d’altri tempi, con rivendicazioni ed emozioni di struggente nostalgia….verrebbe da dire che è un dipinto di violenta tenerezza”…. Si é dipinto direttamente sulla tela, senza bozzetti preparatori, come i grandi coloristi veneti. Le 12 opere che qui proponiamo potrebbero essere considerate preparatorie, propedeutiche al pannello murale FICEP. Sono opere che nascono nel clima sindacale e proletario degli anni 70 e che ne rendono il “sapore” piuttosto malinconico, amaro, della successiva storia del lavoro nella nostra cara “Repubblica fondata sul Lavoro”.