Che deprimente sentirsi dire da un cittadino italiano “io di Arte non ci capisco niente”. E’ come se un abitante dell’ Amazzonia dicesse “io di flora e fauna non ci capisco niente” .
L’Amazzonia è l’ecosistema più ricco di biodiversità del mondo, con un valore biologico inestimabile: è il polmone verde del nostro mondo. L’ Italia possiede più della metà del Patrimonio Artistico e Culturale del pianeta, con la storia e le opere di varie civiltà che si sono succedute e che sono le radici del nostro mondo occidentale…..se aggiungiamo a tutto questo anche il Patrimonio ambientale e paesaggistico possiamo affermare che praticamente ogni centimetro quadrato del nostro territorio è preziosissimo, unico e irripetibile.
L’Italia, esattamente come l’Amazzonia, è un territorio delicatissimo e fragilissimo e la sua conservazione INTEGRALE è fondamentale per la sopravvivenza della nostra specie, sia a livello fisico che spirituale.
Negli ultimi 70 anni in Amazzonia la superficie di foresta si e’ ridotta di circa il 20% e l’intero ecosistema è in pericolo.
Negli ultimi 70 anni in Italia il Patrimonio Artistico, Culturale e Paesaggistico che abbiamo perso è incalcolabile…. (sicuramente più del 20%….. io butterei lì un 60%, con punte anche del 90% in alcune province particolarmente assuefatte al cemento)…ma non ci sono dati precisi al rispetto, e ciononostante chiunque puo’ verificare come la maggior parte del territorio sia stato modificato, deturpato o cementificato, le opere e zone decentrate sono state abbandonate o distrutte e adesso si stanno rilanciando nuove e “grandi opere” che probabilmente renderanno irreversibile l’azione distruttrice della nostra Italia.
Ma comunque questa non è la cosa più grave (anche se lo è, e in modo allarmante). La cosa più grave sta proprio in quella piccola, breve, tagliente e definitiva frase : “IO DI ARTE NON CI CAPISCO NIENTE” …..che riassume il DIVORZIO esistente tra il cittadino italiano e le sue radici, la sua storia e il suo territorio……
……che è la storia delle “mani intelligenti”, delle “mani creative”…delle “MANI CHE SONO LE FINESTRE DELLA MENTE” come giustamente osservava Immanuel Kant … e le menti delle civiltà che sono passate sull’Italia hanno plasmato CON LE MANI questo che oggi è il nostro Patrimonio Artistico, Culturale e Paesaggistico…e hanno creato quello che viene riconosciuto in tutto il mondo come il nostro DNA….quello di specialisti della BELLEZZA e della CREATIVITA’ ad altissimo livello (e che oggi viene comunemente chiamato il “Made in Italy”)….e questa nostra caratteristica tipica e singolare, di cui dovremmo essere estremamente ORGOGLIOSI, sta per frantumarsi nel DIVORZIO TRA LA MANO E LA MENTE.
La manualità in Italia è diventata quasi qualcosa di cui vergognarsi; le Belle Arti sono state sostituite con la cosidetta “Arte Contemporanea” che nega il valore dell’oggetto creato bene: LA BELLEZZA, l’armonia, l’equilibrio, le proporzioni, la raffinatezza, la preziosità, la perizia professionale e, infine, LA CONOSCENZA…..tutto diventa banale, effimero, artificiale e sostanzialmente brutto e uguale a cio’ che si produce dovunque e da chiunque nel mondo (vi ricordate le prime automobili, le prime macchine da scrivere ecc. vere opere d’Arte ancora memori della conoscenza del DISEGNO FATTO A MANO per conoscere la natura e le cose…e guardate oggi le automobili del tutto simili quelle giapponesi, europee o nordamericane; l’allucinante e antiumano Design delle cucine, delle sale da bagno e di quasi tutti gli oggetti d’uso quotidiano, stilizzati senza senso nè pensiero….se non quello di una dubbia funzionalità “di mercato”).
La base di questa perdita catastrofica per l’Italia è appunto IL DISEGNO, che è sempre stato sinonimo di CONOSCENZA…di studio, esplorazione, analisi, ricerca…a partire dall’ANATOMIA UMANA (con le sue particolarità, complessità e funzionalità indispensabili per qualsiasi progetto PER l’uomo ), alla NATURA (come infinita ed inesauribile fonte di comprensione e ispirazione) e ai fenomeni e cose che circondano l’uomo e il suo ambiente vitale. Un archeologo, per esempio, oltre alle fotografie come documenti oggettivi delle “superfici” degli oggetti ritrovati, ha bisogno DI DISEGNARE questi stessi oggetti, per conoscerli a fondo, attivando tutte le energie, vibrazioni e percezioni sottilissime esistenti tra la MANO e la MENTE, e che producono CONOSCENZA PROFONDA.
Con la perdita del DISEGNO si è persa anche tutto quella “straordinaria summa di conoscenze che nel corso dei secoli ….si avevano pazientemente accumulate ” …. e tutto “si é ridotto, in meno di trent’anni, a non essere nient’altro che una misera abilitá di mestieranti” (Jean Clair, Critica della modernitá, Ed. Umberto Allemandi, Torino 1984).
Il DISEGNO A MANO (un tempo qualsiasi pittore, scultore, architetto, ceramista, mosaicista o artigiano creativo portava sempre in tasca un lapis e un quadernetto di appunti)….. come paradigma della CONOSCENZA e CREATIVITA’, è stato sostituito da meccanismi rapidi di progettazione e produzione, come i programmi del computer, che atrofizzano le “MANI INTELLIGENTI” e, alla fine, CHIUDONO definitivamente “LE FINESTRE DELLA MENTE”…
Le fabbriche italiane non chiudono perchè i cinesi fanno lo stesso oggetto a minor prezzo, ma perchè ormai in Italia NON SI PENSA PIU’ IN ITALIANO, e questo pensiero NON PASSA PIU’ AD ABILI MANI INTELLIGENTI E CREATIVE, CHE PROVENGONO DA LONTANO E SI AGGIORNANO CONTINUAMENTE GIORNO DOPO GIORNO NELLO STUDIO E NELLA RICERCA….e insieme al Disegno abbiamo buttato a mare l’Arte e l’Artigianato e vogliamo fare i furbi e trovare i nuovi stili tra i programmi del computer……le scorciatoie per guadagnare tanto e presto….ecc. ecc.
Dicevamo nel post precedente, che “viviamo in un preziosissimo MUSEO e lo stiamo trasformando in un SUPERMERCATO o in un gigantesca RIMESSA piena di robaccia brutta, artificiale, lucida, pacchiana e inutile…“UNA FAVELA DEI RICCHI” (cambia solo il lusso, ma il malgusto e il disordine è identico)” …
…e dicevamo anche che “questo Patrimonio Artistico, Culturale e Paesaggistico italiano, UNICO AL MONDO, se fosse stato amministrato BENE avrebbe potuto creare, DA SOLO, il benessere per tutti gli italiani……mentre sta agonizzando soffocato dalla cementificazione,dall’inquinamento, dalla corruzione, speculazione, meschinità e mancanza di visione d’insieme”.
Pensando all’Amazzonia verrebbe da dire che COME MINIMO la educazione alla conservazione della flora e della fauna dovrebbe essere OBBLIGATORIA per tutti i suoi abitanti.
E perchè non si pensa lo stesso per l’Italia….che, COME MINIMO, la educazione Artistico-Culturale e Ambientale dovrebbe essere OBBLIGATORIA per tutti i suoi cittadini?
Potrebbe essere più o meno “normale” che un abitante di qualsiasi paese del mondo dicesse “Io di Arte non ci capisco niente”, ma per un cittadino italiano questa affermazione diventa davvero assurda, insensata e autolesionista: viviamo ancora oggi DI RENDITA su questo Patrimonio che ci è stato affidato (direttamente con i musei, centri storici e zone archeologiche e conseguenti attività turistiche, o indirettamente con la intera filiera produttiva del “Made in Italy” attuale).
Il fatto che l’Arte sia considerata come qualcosa di “esterno”, di “noioso” o addirittura di “superfluo” per la vita quotidiana di un cittadino italiano ci fa capire quanto sia grave la nostra situazione che, in questo particolare aspetto, non solo assume un significato di perdita di identità, ma anche e soprattutto di MANCANZA DI VISIONE DI FUTURO.
P.S….. La cosa diventa ancora più paradossale, stravagante e comica quando si dice che “TUTTI SONO ARTISTI”….e la nostra povera Italia affonda sempre di più in una ILLOGICA mediocrità…… omologata al pensiero unico dell’American way of life.
tutto bene; però sarebbe ora di smetterla con questa bufala che ” L’ Italia possiede più della metà del Patrimonio Artistico e Culturale del pianeta”,
Gentile Dino il qualunquista, modifichiamo la dicitura, così lei si sentirà più tranquillo: “L’Italia è il paese che possiede il patrimonio artistico e culturale più importante del mondo”….le va bene così? D’altra parte i dati esistenti si riferiscono SOLO ai Siti UNESCO e ai Musei, Monumenti, Aree e Parchi Archeologici riconosciuti come tali. Ma lei sa benissimo che nella nostra Italia in ogni chiesa,cappella,paese,strada o angolo sperduto esistono opere d’arte, oggetti e siti non inventariati da nessuna parte……io sostengo che il Patrimonio italiano NON riconosciuto, inventariato e praticamente abbandonato è di gran lunga maggiore rispetto a quello conosciuto e riconosciuto. Grazie comunque del commento.
Pingback: Fondazione Bernini NEWS » Blog Archive » Le notizie di oggi su Arte e Cultura 6 May 2012
C’è troppa ignoranza nel nostro Paese! E la colpa, forse, è delle scuole, di ogni ordine e grado. Non credo che a breve ci possa essere un miglioramento. L’articolo è molto interessante: ma in quanti lo leggeranno?
Da parte mia, i migliori apprezzamenti e complimenti.
@Michele Gagliani: io comprenderei nell’ignoranza italiota quella dei nostri politici, quegli sbruffoni che si pavoneggiano alle inaugurazioni delle mostre pur non capendo niente d’arte….. Ma quand’è che li mandiamo a casa, assieme ai loro sostituti tecnici…….
Anch’io avrei a che ridire sul concetto che l’Italia abbia metà del patrimonio artistico del mondo, pur amando profondamente la nostra cultura, tanto vituperata dai politicanti nostrani.
Forse che in Spagna, Portogallo, Germania e Francia non ci sono chiese, ville e palazzi con opere d’arte? Siete mai stati in Ungheria? Guardatevi Praga o Budapest e poi ne riparliamo.
Che dire dell’India che ospita monumenti artistici antichissimi?
E l’estremo oriente? Avete idea della grandezza dei templi Thailandesi, Vietnamiti, Cambogiani?
Ed il Giappone?
Il medio oriente? Istanbul presenta una ricchezza di monumenti imbarazzante, per non parlare di Siria, Iran e Iraq.
Insomma, col dovuto rispetto per le meraviglie dell’arte e artigianato italiani, mi pare che siamo malati di una insana mania di grandezza.
Gentile Alessandro, in una precedente risposta vevo già corretto la dicitura “metà” con “L’Italia è il paese che possiede il patrimonio artistico e culturale più importante del mondo” secondo i dati esistenti che si riferiscono ai Siti UNESCO e ai Musei, Monumenti, Aree e Parchi Archeologici riconosciuti come tali. D’altra parte l’argomento trattato andava un poco al di là di questi dati puramente “quantitativi”, non le pare? La ringrazio communque del suo bel commento.
La colpa……non sta nelle istituzioni, nei politici, nelle figure della cultura, ….le colpe stanno nell’uomo, e nella sua evoluzione ed omologazione ad un’evoluzione decadente, dove unico fine e il profitto.
Questo e l’elemento corruttibile della perdita di manualita e fantasia non omologabile, di inventiva preziosa e identificabile, di non saper piu riconoscere cio che si distingue per valore aggiunto da cio che ci rassicura nella marciescente società dei consumi.
L’omologazione a questo standard di vita ci ha,.. piano, piano… portati a perdere la valutazione del godimento di cio che ci e stato donato dalla storia del nostro percorso nei secoli,… Abbiamo perso la nostra identità, e pur essendo vissuti all’interno di un ambiente cosi prezioso, a volte si sente dire “Io di arte non ci capisco niente”, e al tempo stesso chi afferma questo suo limite…. forse stà chiedendo aiuto, perche riconosce che gli manca qualche cosa d’importante, e non se ne compiace, ma lo denuncia. Questo e il danno incommensurabile che i sistemi regolatori delle società “moderne” arrecano, ed hanno arrecato al genere umano.
Antonio Casarini
Carissimo Sergio,
se vogliamo parlare di qualità, che sia la benvenuta, visto che non mi interesso di statistiche e stime catastali.
Credo per esempio che l’arte del rinascimento – che tanta eco ha in occidente (ne so qualcosa abitando a Firenze) – abbia poco a che spartire con la cultura, per esempio, cinese ed estremo orientale, nel senso che l’eccellenza della loro arte – del tutto differente dalla nostra – non ne è stata minimamente influenzata nei secoli.
Non intendo minimizzare l’enorme portata dell’umanesimo, meglio se inserito in un discorso europeo e non soltanto italiano – ma sono per natura un ‘relativista’ e conseguentemente credo che certi valori non siano ‘assoluti’, nel senso che concernono ‘differenti culture’ nelle loro separate sedi, e non una idealistica ‘cultura universale’ che di fatto non esiste.
Ai Maori, o Yoruba, o Aztechi, o Indù (quindi al resto del mondo) niente importava di Fidia, Cimabue o Michelangelo, così come la nostra cultura ha ampiamente dimostrato di ignorare la loro.
Ma da circa 500 anni l’Europa ha egemonizzato e depredato il resto del mondo, imponendo anche la propria egemonia culturale e religiosa a spese delle culture diverse da essa.
Sono convinto, visto il suo interesse per la cultura dell’America Latina, che anche lei ne sappia qualcosa, probabilmente assai più di me.
Oggi il mondo sta facendo un nuovo giro, la Cina è ormai la prima potenza mondiale, mentre altri paesi del medio oriente aumentano il proprio peso politico ed economico nell’asse degli equilibri internazionali.
Ma ormai la cultura che rappresentano non è che lo specchio deteriore della nostra, schiava ahimè del vil danaro.
Per molte delle altre considerazioni che lei fa, mi trova pienamente d’accordo!
il problema è che nelle nostre scuole non si insegnano storia delle religioni, educazione civica, applicazioni tecniche, e storia dell arte è considerata come l ora di ginnastica da inserire come tappa buco nell orario scolastico,;dunque è proprio dalla scuola che inizia l educazione al degrado, all ignoranza all inciviltà per i nostri ragazzi che sono il loro stesso futuro. lLa colpa é degli adulti e dei docenti. Peccato.
E’ vero che le fabbriche italiane chiudono perchè ormai in Italia non si pensa piu’ in italiano, ma non dimentichiamo che già per Leon Battista Alberti e Piero della Francesca la loro era una Scienza: sapevano dipingere divinamente ma anche progettare “scientificamente” le cose facendo calcoli perfetti.
A noi mancano sia bravi professori di disegno e di storia dell’arte sia bravi professori che facciano appassionare alla Scienza, quella con la S maiuscola.
Si può avere l’uno e l’altro.