Pictor scienter nescius et sapienter indoctus

Mi sembra di avere sempre 20 anni, ma sto evidentemente entrando nell’età pericolosa in cui le sintesi affiorano spontanee e il desiderio di esprimerle lo stesso. Parlo da Pittore con, quest’anno, mezzo secolo di professione pittorica…. in qualità di studente permanente.
E, insomma, anche San Benedetto, che aveva bruscamente interrotto i suoi studi profani, si era ritirato dal mondo….. “scienter nescius et sapienter indoctus” (conoscendosi ignorante ma di ignoranza ricca di sapienza).

Emergente in questo momento è una “sintesi” un pò autobiografica che forse può essere utile a qualcuno, chissà.

Sergio Michilini, PICASSO,LA RIVOLUZIONE E DONNA SOFIA, 2006, olio su tela, cm.80×80

Leggo nel bellissimo libro di Philip Ball “Colore, una biografia”: “Per Teofilo, l’arte era un’attività devota, il cui scopo era glorificare Dio; in questo senso egli esemplifica il pittore del XII secolo: un monaco il cui lavoro è unicamente religioso e che è esperto in una varietà di arti e mestieri, comprese la miniatura dei codici e la fabbricazione di oggetti in metallo. Tutte, inclusa la Pittura, venivano praticate in modo anonimo: occasioni di meditazione pia piuttosto che di esibizione personale… La sua scelta di stile e materiali rispecchiava una visione del mondo in cui icone e immagini non sono semplicemente simboli di devozione, ma sono investite del potere di influenzare la vita quotidiana….L’uso da parte degli artisti di materiali preziosi come l’oro e l’oltremare non indica soltanto un desiderio di manifestare la propria devozione senza badare a spese, ma rivela la speranza che il potere soprannaturale dell’opera ne sia esaltato”.

Questo è stato esattamente lo spirito con cui, a quasi 21 anni, ho deciso di abbandonare tutto e di andarmene a Firenze a dipingere e a vivere da Pittore: servire DIO e servire la BELLEZZA. Questa seconda opzione mi era stata rafforzata dalle fantasiose frequentazioni nei libri e a Parigi di Modigliani, di Utrillo, di Soutine,di Picasso e della vita bohémien dove, eventualmente, la salvezza avrebbe dovuto arrivare dalla Divina Provvidenza della prima opzione.

Sergio Michilini, A CANOA DOS DOZE, OMAGGIO A JOSE KLEBER, 1998, olio su tela, cm.60×100

E lì a Firenze mi sono incontrato con il movimento del ’68, radicale, totale e assoluto. Tanto che, frequentando l’Accademia di Belle Arti, a volte (spesso) si dovevano priorizzare i volantinaggi alla Fiat o gli attacchinaggi notturni nei quartieri popolari….e quindi si doveva vivere tra Dio e la Bellezza, ma nel bel mezzo dello tzunami che priorizzava la GIUSTIZIA SOCIALE su tutte le altre opzioni.

Per la verità mi sono quasi subito scordato di quel “Dio” conformista e democristiano che mi avevano inculcato fin da quando ero chierichetto, e mi sono trovato di fronte a ben altri orizzonti, con l’Isolotto di Don Mazzi, con Nomadelfia di Don Zeno, con i Cristiani per il Socialismo, con i Preti Operai…..e perfino con il primo gruppetto di Comunione e Liberazione di Firenze, che allora francamente non si capiva cosa fosse.
Invece la Bellezza che studiavo all’Accademia la ritrovavo in parte anche nel Movimento del ’68, con le sue espressioni, la sua musica, le sue lotte, speranze e tutto il resto.

Sergio Michilini, GRANDE CROCIFISSIONE, 2003, olio su tela, cm.185×120

E va beh. Credo che in quegli anni, e negli anni successivi, io abbia vissuto questi tre ambiti come tre vite parallele: DIO, BELLEZZA e GIUSTIZIA SOCIALE… Vivevo alla giornata e non mi preoccupavo per niente del futuro…già intuivo che lavorando al servizio di ciascuna di queste tre opzioni, o di tutte e tre, la Divina Provvidenza avrebbe provveduto. Oggi posso dire che avevo intuito bene e che lei ha fatto il suo dovere (anche se, ovviamente, avrebbe potuto fare meglio).

C’è voluto il Nicaragua e la Rivoluzione Popolare Sandinista per farmi capire che le tre opzioni (DIO, BELLEZZA e GIUSTIZIA SOCIALE) sono la stessa cosa, che sono una unità indivisibile…e che propriamente il Papa Giovanni XXIII e il Concilio Vaticano II avevano illuminato questa essenza del “senso” della vita e del lavoro nella vita.

Sergio Michilini, Trittico murale, PIEDRA Y VIDA EN YUCATAN, 1994, MERIDA, MEXICO, olio su tela, cm.160×320

E’, in un certo senso, forse, qualcosa come la figura della Santissima Trinità, unica ed indivisibile: il DIO Padre/Madre è l’origine nostra e del tutto, il Big-Bang e il Buco Nero, la Madre Terra, l’esistenza e la Storia, l’esperienza e la saggezza che ci da le fondamenta per costruire qualsiasi cosa… il Figlio è la GIUSTIZIA SOCIALE, la solidarietà, la fratellanza, l’amore(che è ressurrezione), il libero pensiero e la lotta, la rivoluzione, le nuove idee e il rischio inevitabile di professarle…lo Spirito Santo è la BELLEZZA sia del creato, che dei creatori, che del creare opere nuove e un mondo nuovo…lo Spirito Sato è sia il lavoro che il frutto del lavoro, ed entrambi sono l’essenza della vita e del vivere … (come recita giustamente il primo articolo della nostra Costituzione), e quando questo cammino rispetta e promuove la Giustizia Sociale e si armonizza con il Dio Padre/Madre della Terra e del tutto , immancabilmente lì appare splendida la colomba dello Spirito Santo o della Pace, che probabilmente sono la stessa cosa.

Sergio Michilini, BUONGIORNO SIGNORI TOLSTOJ E GANDHI, 2012, olio su tela, cm.70×73

La mia sintesi attuale è proprio questa, ovviamente da Pittore, che dopo la bufera adesso lavora un’altra volta ancora più o meno come il monaco di Philip Ball citato all’inizio, “con devozione e senza badare a spese”: IL SENSO DEL LAVORO NON STA IN NESSUN ALTRO AMBITO se non nel servizio devoto al DIO/BELLEZZA/GIUSTIZIA SOCIALE….tutto il resto mi azzarderei a pensare che forse è superfluo e, alla fine magari anche inutile.

E la soddisfazione finale, parafrasando il “Confesso che ho vissuto” di Pablo Neruda, è proprio di confessare di aver lavorato, al meglio e devotamente per la MADRE TERRA, per la BELLEZZA e per la GIUSTIZIA….che sono la stessa cosa….o, per lo meno, come mi suggerisce l’amico e collega Gianfranco Tognarelli, inviandomi il link che ripropongo qua sotto, secondo il paradigma quantistico “Non esiste niente al mondo che sia isolabile”, il problema è solo di stabilire il “LIVELLO DI COERENZA”.
Queste tre opzioni in una, e quindi non “isolabili”, mi pare che abbiano OGGI quel “Livello di coerenza” in grado di produrre “RISONANZE” di vario tipo….forse. Ma sicuramente sono d’inesauribile ispirazione per le mie ricerche pittoriche.

Emilio del Giudice : Fisica Quantistica – Il concetto di Risonanza

Sergio Michilini, CHE FARE ?, 2012, trittico, olio su tela, cm.122×240

1 pensiero su “Pictor scienter nescius et sapienter indoctus

  1. Buongiorno Signor Sergio ,
    ogni tanto leggo i suoi articoli ….. questo in particolare mi hà colpito
    perchè parla di giustizia sociale !
    Noi tutti ci lamentiamo che manca …. ma cosa facciamo per cambiare le cose a questo monto !! nulla … ognuno pensa per se !
    eppure basta poco nel quotidiano facendo le cose di sempre ma cambiando stile di vita e modi di fare … nel Ns piccolo e in silenzio potremo cambiare molte cose ! …forse il mondo !
    Cordialità
    Gerarda

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