Ho dipinto un piccolo ritratto di Antonio De Curtis, in arte TOTÓ e il cui nome esatto era Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio. Il nostro grande comico Totò, uno dei piú importante attori italiani del ‘900.
La mia generazione pensava che Totó fosse eterno: siamo nati con lui e la nostra adolescenza e giovinezza é stata caratterizzata dalla sua presenza, e quando ci ha lasciati ci é parso impossibile.
Ma realmente non ci ha mai abbandonati…é sempre presente e vivo… piú che mai oggi, che il disegno imperiale sull’Italia é stato portato quasi completamente a compimento.
Totó ci ha accompagnati, da maestro di vita, nella difficile situzione italiana del dopoguerra, nel bel mezzo della colonizzazione USA chiamata “Guerra Fredda Culturale”, per imporci l’american way of life.
Totó e i grandi personaggi del neorealismo italiano hanno resistito eroicamente allo tsunami di stupiditá proveniente d’oltre océano, salvando, almeno per qualche decennio ancora, la nostra indipendenza culturale.
Quasi mezzo secolo fa ho realizzato un bozzetto per stampare una serigrafía a tre colori su camicette nere o (come si dice all’americana), su t-shirt black. Purtroppo anche questo progetto non si é mai potuto realizzare.
50 anni dalla morte di Antonio De Curtis. Parla Achille Bonito Oliva. Per Totò il sesso non esiste e la morte non esiste. È un genio anaffettivo. Più un filosofo che un attore
Alla domanda: “Perché ha definito Totò il “Socrate dalla mascella deragliata?”
Risponde Achille Bonito Oliva: “Perché Totò è un pensatore, col fisico adatto. La mascella deragliata è dovuta a un pugno che ebbe da ragazzo, e che gli ha dato un aspetto pronto per il ritratto. E poi c’è la parola, che lo aiuta a deragliare, con l’uso di uno slogan che è già tutto dadaista: “A prescindere”
Totò sells Trevi Fountain (English subtitles)
La serigrafia è bellissima.