Ebbene sì, cari colleghi pittori e amici “artisti contemporanei”, ho fatto il ritratto dei figli del mio amico Victor.
L’ho fatto dipingendo con colori e pennelli, su tela di lino preparata all’antica e addirittura (cosa gravissima) cercando LA SOMIGLIANZA!
Forse avrei dovuto fare una fotografia o un video o, meglio, una installazione……e se proprio non potevo rinunciare alla Pittura, avrei dovuto fare qualche cosa di sbrodolato, dei macchioni esasperati di ducotone su telacce di yuta, una pitturaccia da suicidio dalla quale apparisse qualche “CONCETTO” allucinante sui figli dell’amico Victor.
Ma ormai credo di essere una causa persa e irrecuperabile per l’”Arte Contemporanea”….e va beh!
Continuerò ad essere un Pittore contemporaneo non omologato, fuori dai canoni, dogmi e “concetti” dei guru dell’”Arte Contemporanea”. Con la soddisfazione di andare controcorrente, come succedeva una volta, quando si diceva che “L’ARTE E’ UNA ERESIA”.
Ebbene, ho fatto questi ritratti….immaginatevi….iniziando con molta paura.
Paura di fare qualche cosa che ai figli dell’amico Victor non piacesse.
I giovani oggi sono molto difficili e complicati. Normalmente su mille fotografie che si fanno, forse ne salvano due o tre….e considerano tutte le altre “orrorose”. E sono fotografie!!!!!!
Mentre io, povero Pittore, con le tribolazioni di dipingere gli occhi, la bocca, il naso, i capelli….e di dipingerli con dei pennelli sempre inopportuni, e con colori sempre sbagliati, e con la mano troppo insicura e che si resiste agli ordini della mente…………
Probabilità che ai due ragazzi piaccia il ritratto che gli sto facendo….quasi nessuna!
E ciononostante mi sono buttato nell’avventura stimolante lanciatami dal loro papà Victor.
E poi…..fare due ritratti “fotografici”, centrati nella tela, senza “rotture” o sfide compositive?….MAI!
Invento allora un “taglio compositivo” con i due ragazzi in basso a destra. Metà in alto tutto cielo (con le isole di Zapatera e Ometepe) e aria libera, con due fenicotteri prendendo il volo e, sulla sinistra, alcuni ragazzi che giocano al pallone, con le divise del Barsa e del Real Madrid (di cui sono tifosi i protagonisti del quadro).
La famiglia di Victor è tutta spagnola. Stanno vivendo qua in Nicaragua, e non nascondo che vorrei creare qualche cosa di bello di questo paese centroamericano, perché i ragazzi conservino un buon ricordo di questa loro esperienza.
Avevo a disposizione ormai decine di fotografie e di dettagli di tutti i tipi.
Mi sono chiesto spesso: perché quando uno viene fotografato si mette a ridere o, almeno, a sorridere? Sembra che una fotografia/ritratto di una persona seria, riflessiva, preoccupata, triste o…normale, non vada bene.
Deve sempre ridere o sorridere. Anche al sottoscritto viene sempre imposto di ridere al momento dello scatto.
Mah!
Francamente a me tutte queste risa fotografiche artificiali non piacciono. Per capire qualche cosa delle persone preferisco foto normali…meglio se istanti colti di sorpresa…..
Alla fine ho cercato di fare due ritratti “normali”, “semplici”, “naturali”, immersi nella luce dei tropici.
Forse non è tra i migliori quadri che ho fatto, ma sono sicuro di avere realizzato dignitosamente e al meglio che potevo i ritratti di questi due splendidi fanciulli che sono i figli dell’amico Victor.
Da molte parti ho letto che le fotografie sono opere morte: immediatamente dopo lo scatto inizia la loro sopravvivenza come documento storico datato.
Mentre i dipinti NON sono necessariamente il riflesso di una frazione di secondo, minuto, giorno, mese e anno.
I dipinti hanno una vita propria “atemporale” perché sono sintesi, sia della più o meno verosimiglianza con il soggetto naturale; sia della mediazione tra il pensiero libero del Pittore e le tribolazioni, battaglie e difficoltà con le tecniche, i materiali e le esperienze professionali vissute.
Alla fine, le due settimane di lavoro per eseguire questi ritratti e le conseguenti riflessioni, pensieri, percorsi e ripensamenti e vivenze….stanno tutte lì, nella superficie bidimensionale di questa tela……bella? brutta?….forse viva, come un frammento di vita di persone vive in questa contemporanea storia della umanità nella quale siamo immersi e abbiamo la fortuna di partecipare.
Hola Sergio,
Entiendo la dificultad y el reto que supuso el poder plasmar en un lienzo las imágenes de mis hijos. Conociendo un poco la obra del autor, siempre estuve convencido, de que el esmero, delicadeza, y pasión con el que el autor realiza todos su trabajos, eso quedaría reflejado en esta pintura, no sólo en la imagen de los niños, sino también, en paisaje que les rodea, donde se muestra una pequeña visión de este maravilloso país, con sus selvas, lagos y volcanes, que tanto nos atrae y, a la vez, es tan desconocido para nosotros los europeos.
Para ser justo, es necesario reiterar, no para ensalzar al autor, que para eso están los críticos de arte y ese no es mi caso, que dada la actual época de tecnología en la que vivimos, donde es relativamente sencillo, con los distintos medios técnicos a nuestro alcance, sacar fotografías, digitalizarlas y retocar sus imágenes, el embarcarse en realizar un retrato al oleo, es tarea ardua y digna de admirar, más aun, si el resultado es armónico, bello y entrañable.
Un abrazo.